È morto l’attore Bruno Ganz. Con Ganz se ne va un grandissimo attore di cinema e teatro, molto amato dal pubblico internazionale e riconosciuto dalla critica di settore.
Indimenticabile la sua interpretazione del dittatore Adolf Hitler ne «La caduta», 2004. Sotto la regia di Wim Wenders si ricordano «L'amico americano» 1977 e «Il cielo sopra Berlino» 1987.
Ha lavorato inoltre sui set di registi come Eric Rohmer, Volker Schloendorff e Werner Herzog. Ganz va ricordato anche come interprete teatrale (con lavori fra l’altro di Goethe e Brecht). Era figlio di un operaio svizzero e di una mamma italiana.
È stato l’angelo Damiel nel cielo sopra Berlino e Adolf Hitler nel bunker della morte, Tiziano Terzani e il Papa, fino agli ultimi ruoli dove ha vestito i panni del nonno di Heidi e quelli di Virgilio nell’horror di Lars von Trier 'La casa di Jack' che uscirà il 28 febbraio.
Figlio di un operaio svizzero e di madre italiana, Bruno Ganz è stato uno degli attori più importanti e carismatici della sua generazione. Nato a Zuruigo il 22 marzo 1941, debutta al cinema nel 1960 nel film 'Der Herr mit der schwarzen Melonè, grazie al quale viene notato dall’attore Gustav Knuth, che ne apprezza il talento. Nel 1970 è uno dei fondatori, assieme al regista Peter Stein e all’attrice Edith Clever, della compagnia berlinese di ispirazione brechtiana 'Schaubuhne am Halleschen Uferu.
Torna nel cinema nel 1975 quando interpreta 'Lumière, scene di un’amicizia fra donne' di Jeanne Moreau e, soprattutto, 'La Marchesa von...' (La Marquise d’O...) per la regia di Eric Rohmer nel 1976.
Il grande salto lo compie l’anno successivo quando il regista tedesco Wim Wenders gli affida la parte del corniciaio Jonathan Zimmermann ne 'L'amico americano'.
Nel 1978 interpreta l’agente immobiliare Jonathan Harker nella celebre rivisitazione di 'Nosferatu, il principe della notte' di Werner Herzog.
Lavora poi in altre pellicole, tra cui 'Oggetti smarriti' di Giuseppe Bertolucci (1980) e 'La storia vera della signora dalle camelie' di Mauro Bolognini (1981), ma il successo planetario arriva nel 1987 col film 'Il cielo sopra Berlino' di Wim Wenders dove interpreta l’angelo Damiel che vive da sempre a Berlino e vede il mondo in bianco e nero.
La scelta di diventare umano comporta la scoperta dei sensi quali il dolore, il calore e anche la scoperta che la realtà è a colori. La pellicola vince la Palma d’Oro per la miglior regia a Cannes.
Nel 1995 recita nella miniserie televisiva 'Il grande Fausto', incentrata sulla vita del campionissimo del ciclismo Fausto Coppi, interpretando il ruolo del massaggiatore non vedente Biagio Cavanna, scopritore e guida per l’intera carriera di Coppi.
Nel 1999 è sul set di 'Pane e tulipanì di Sivio Soldini che gli vale il David di Donatello 2000 come miglior attore protagonista.
Nel 2004 interpreta Adolf Hitler nel film 'La caduta', diretto da Oliver Hirschbiegel, nel 2010 Tiziano Terzani ne 'La fine è il mio inizio', diretto da Jo Baier e tratto dall’omonimo libro postumo del giornalista e scrittore fiorentino. L’11 agosto 2011 Bruno Ganz, che vive dividendosi tra Zurigo, Berlino e Venezia, riceve il Pardo alla carriera al Festival del cinema di Locarno. Nel 2013 viene scelto dal regista Ridley Scott per interpretare il ruolo del Papa nella serie 'The Vatican'.
Ganz si è segnalato anche come interprete teatrale, segnatamente nel 'Prometeo incatenato' di Eschilo (1987) e in alcune opere di Bertolt Brecht. Tra le rappresentazioni teatrali più celebri, quella del Faust goethiano nella messinscena diretta da Peter Stein nel 2000 ad Hannover durante l’Expo.
I suoi ultimi film importanti sono 'The Party' di Sally Potter nel 2017 e 'La casa di Jack' (The House Tha Jack Built) diretto da Lars von Trier con Matt Dillon in uscita in Italia a fine febbraio.
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