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Alla Mostra del Cinema arriva "Unposted", il red carpet di Chiara Ferragni con Fedez

Paparazzi e fan in delirio al Lido per Chiara Ferragni, accompagnata dal marito Fedez.

La influencer da 17 milioni di follower e milioni di fatturato è protagonista del documentario 'Chiara Ferragni-Unposted' di Elisa Amoruso, presentato alla 76esima Mostra di Venezia nella sezione Sconfini.

Una produzione a cui partecipa Rai Cinema che sarà in sala il 17, 18 e 19 settembre.

A soli 32 anni Ferragni è a capo di due aziende, nate in scia al successo internazionale del blog The Blonde Salad, diventato anche un case study alla Business School di Harvard.

Il documentario mescola interviste a giornalisti, scrittori, sociologi e docenti universitari con estratti da Instagram, di cui lei è regina indiscussa, e scene di vita 'reale': il lavoro, il figlio Leone e il rapporto con Fedez, insomma quello che è 'unposted', non postato sui social, anche se a ben vedere di lei si sa molto.

"Lasciare che qualcun altro, la regista Elis Amoruso, raccontasse la mia storia e approfondire tutto ciò che ho vissuto è stato spaventoso ma terapeutico. Poter mostrare come è iniziata la mia attività 10 anni fa e che non si tratta solo di pubblicare un bel selfie è stato di estrema importanza per me. Mostrare che dedizione, duro lavoro e credere in se stessi ripaga sempre. Ma allo stesso tempo non aver paura di parlare degli errori che ho fatto lungo la strada, delle persone che mi hanno buttato giù e di tutte le mie insicurezze", racconta Ferragni.

Tanti follower non aspettano altro di vederla anche sul grande schermo, ma non mancano le critiche furenti, soprattutto di chi le rinfaccia di essere lontana dalla vita vera e di essere stata 'creata' dall'ex fidanzato Riccardo Pozzoli, con cui ha avviato il blog.

Lei, considerata da Forbes prima influencer al mondo nella moda, ha risposto che da quando dirige le sue aziende i successi sono aumentati.

"Paura per le stroncature della stampa? No, ci saranno, per forza, è naturale che ci siano anche commenti negativi, va bene così".

Il documentario è stato "il progetto più stimolante a cui abbia mai preso parte", rimarca Ferragni, "spero che ispiri a seguire i propri sogni e credere in se stessi, contro tutti gli altri".

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