A Mimmo Cuticchio, narratore, attore, regista, il premio Ubu alla Carriera, a Davide Enia, per lo spettacolo “L’Abisso”, l’Ubu come “Nuovo testo italiano”. Gli artisti palermitani sono stati tra i premiati alla 42esima edizione dei premi Ubu che anche quest’anno ha riservato tanti riconoscimenti alle voci del Sud, mettendo l’accento sulle specificità dei processi creativi e dando lustro a percorsi eterogenei, tra sperimentazione e tradizione. Il premio a Cuticchio suggella un percorso straordinariamente ricco, legato alla tradizione dell’Opera dei Pupi rivitalizzata con nuova linfa da «un artigiano dello spettacolo sempre in viaggio» tra le storie e le gesta delle marionette. Lo spettacolo di Enia è il racconto urgente, profondo, attuale della migrazione, tratto dal romanzo “Appunti per un naufragio” (Premio Mondello 2018). La cerimonia di consegna dei prestigiosi riconoscimenti, creati da Franco Quadri nel 1978, si è svolta lunedì sera al Piccolo Teatro Studio Melato di Milano e in diretta su Radio3 Rai. A condurre la serata Graziano Graziani e Cinzia Spanò. Oltre alla Sicilia anche tanta Calabria, il premio Ubu nella categoria “Curatore, organizzatore” è andato infatti a Settimio Pisano direttore organizzativo della compagnia Scena Verticale di Castrovillari e del festival “Primavera dei Teatri” giunto, quest’anno, alla ventesima edizione e sempre capace di rinnovarsi dando spazio a focus sulla drammaturgia del meridione e alle nuove istanze del contemporaneo. «C’è tanta soddisfazione – ammette Pisano – il premio riconosce il lavoro costante di una squadra coesa che durante questi 20 anni ha permesso al festival di essere punto di riferimento per il contemporaneo al sud. A questi riconoscimenti a livello nazionale però non corrisponde l’attenzione delle istituzioni regionali che ci costringe a convivere con una costante precarietà. Ci troviamo nell’impossibilità di programmare e a dover far fronte ad un taglio del 50% dei contributi regionali». Una vitalità artistica, quella di Scena Verticale, comprovata anche da un altro prestigioso riconoscimento: ad Hubert Westkemper è andato il Premio per il “Progetto sonoro” dello spettacolo “Lo Psicopompo” scritto, diretto e interpretato da Dario De Luca (direttore artistico della compagnia Scena Verticale insieme a Saverio La Ruina), in scena insieme a Milvia Marigliano che ha ottenuto il secondo posto nella categoria “Miglior Attrice”, uno spettacolo intenso e delicato sul tema del fine vita sviluppato attraverso due esistenze fragili e dolenti di madre e figlio. Al light designer calabrese Gianni Staropoli (già premio Ubu nel 2017), il “Miglior disegno luci” per l’architettura spaziale e l’ambiente evocativo di “Quasi niente”, spettacolo di Deflorian/Tagliarini che, ispirandosi al Deserto rosso di Antonioni, porta in scena le nevrosi di tre generazioni attraverso il loro deserto esistenziale, l’alienazione contemporanea, le proprie fragilità (coproduzione A.D, Teatro di Roma, Metastasio di Prato, Ert). Per questa edizione sono state 17 le categorie in gara e 60 i giurati che hanno espresso le proprie preferenze. I Premi Ubu, organizzati dal 2011 dall’Associazione Ubu per Franco Quadri, continuano ad essere un osservatorio importante sui mutamenti della scena teatrale italiana e non solo, indicandone le possibili direzioni future. Tra i premiati, per lo spettacolo dell’anno un ex aequo: “Aminta”, regia di Antonio Latella e “Un nemico del popolo”, regia di Massimo Popolizio. Migliore regia a Lisa Ferlazzo Natoli per “When The rain stops falling”, Miglior attore Lino Musella, attrice Maria Paiato, per gli Under 35 invece Andrea Argentieri, Matilde Vigna e Marina Occhionero.