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La famiglia conferma: Stella Tennant si è uccisa. La verità sulla morte della top model

La modella era poi diventata una presenza fissa sulle passerelle di Versace, Valentino e Alexander McQueen e nelle campagne promozionali di grandi firme come Calvin Klein, Jean Paul Gautier e Burberry.

E’ stato un suicidio la causa della morte - annunciata prima di Natale - di Stella Tennant, celeberrima top model britannica nata a Londra da una famiglia aristocratica scozzese e icona delle passerelle dell’alta moda dagli anni '90. Lo ha confermato oggi in una dichiarazione la sua famiglia, per mettere fine alle illazioni diffusesi fin da subito sui media. Stella - si legge nel comunicato - «era malata da qualche tempo» e i familiari esprimo «profondo dolore e disperazione" per il fatto che ella alla fine «non se la sia sentita di andare avanti».

Nella nota la super modella scomparsa viene ricordata come «un’anima bella, adorata da una famiglia che le era vicina e da buoni amici», oltre che come «una donna sensibile e di talento, la cui creatività, intelligenza e ironia hanno toccato tante persone». I familiari concludono il loro scritto ringraziando per «la pioggia di messaggi di simpatia e sostegno" ricevuti, rinnovando al contempo «un’accorata richiesta di rispetto» della loro «privacy» per poter elaborare «la perdita di Stella». Un contesto di depressione, dietro la fine della 50enne Tennant, avvenuta il 22 dicembre, era stato lasciato citato fin dall’annuncio della notizia. La formula usata successivamente dalla polizia dopo una breve indagine sull'accaduto (in base alla quale si evocava «una morte non sospetta") era stata inoltre rivelatrice: trattandosi del modo in cui normalmente gli investigatori britannici si riferiscono ai suicidi.

Presenza fissa sulle passerelle di Versace e Valentino

Lo scorso agosto Stella si era separata dal marito, il fotografo francese David Lasnet, con cui aveva avuto quattro figli in 21 anni di matrimonio. La Tennant era stata scoperta all’inizio degli anni '90, mentre studiava scultura a Winchester, da Steven Meisel che l'aveva scelta per la celebre copertina di Vogue Italia del dicembre 1993 «Anglo-Saxon Attitude». Il fotografo era rimasto colpito dall’anello al naso che Stella si era rifiutata di togliere sul set e l’aveva su due piedi reclutata per una campagna pubblicitaria di Versace a Parigi. La modella era poi diventata una presenza fissa sulle passerelle di Versace, Valentino e Alexander McQueen e nelle campagne promozionali di grandi firme come Calvin Klein, Jean Paul Gautier e Burberry.

Divenne la musa di Karl Lagerfeld

Alla fine del decennio era diventata la musa di Karl Lagerfeld che l’aveva scelta in esclusiva come nuovo volto di Chanel a causa della somiglianza con la leggendaria Coco. Incinta del primo figlio, nel 1998 aveva annunciato l’addio alla moda. Nel 2012 con altre supermodelle britanniche come Naomi Campbell e Kate Moss, era però tornata in passerella davanti a milioni di spettatori come testimonial del British Style alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra. Del 2018 l’ultima copertina di Vogue UK. Stella Tennant aveva un look androgino e uno stile aristocratico: nelle sue vene scorreva vero sangue blu, essendo la nipote dell’undicesimo duca del Devonshire, Andrew Cavendish, e di Deborah Mitford, la più giovane delle sei celebri sorelle Mitford che dominarono la buona società britannica a partire dagli anni Trenta. Oltre al lavoro nella moda negli ultimi anni si era impegnata in cause ecologiche e contro il sistema della fast fashion: l’anno scorso aveva confessato al «Guardian» che non comprava più di cinque capi di vestiario all’anno riutilizzando gli abiti che aveva dagli anni Novanta: «Alla mia età - aveva spiegato - è normale non essere così interessata nel consumismo».

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