Carlo Verdelli, ospite oggi presso la sala multimediale di Cristo Re per la presentazione del suo ultimo libro, edito Feltrinelli, “Acido – cronache italiane anche brutali”. Un testo che raccoglie alcune delle cronache italiane che hanno segnato il lungo percorso – 40 anni di carriera - professionale ma anche umano, dell’editorialista del Corriere della Sera e già direttore di Repubblica, la Gazzetta dello Sport, Vanity Fair e Sette.
All’appuntamento, che è rientrato nell’ambito della rassegna nazionale “Messina e il Giornalismo” curata e ideata dal giornalista e portavoce parlamentare Antonio Ivan Bellantoni, sono intervenuti il direttore editoriale della Gazzetta del Sud, Lino Morgante, e l’assessore alla Cultura del Comune di Messina, Enzo Caruso.
Quaranta storie
Quaranta cronache che raccontano anche la missione del giornalismo alle prese spesso con il dramma, con la brutalità, con ciò che è e può essere, appunto, acido. “Ho raccolto alcune delle storie che ho seguito per comporre un mosaico della storia del nostro paese – ha dichiarato Verdelli – Storie che ho scelto perché mi sono rimaste addosso”. Il caso Tortora è la prima di queste e secondo l’autore è una storia “ignobile”: un capitolo drammatico che ha svelato la parte peggiore del giornalismo e che ha visto tanti giornalisti “responsabili” non chiedere mai scusa ma anzi premiati da una lunga carriera”. Storia quindi e riflessione, in un mondo – quello del giornalismo - che si ferma sempre meno e che deve adattarsi ai tempi dell’era digitale. Con “Acido” che il direttore Morgante ha definito “un libro straordinario” abbiamo tutti – giornalisti e non – la possibilità di rivivere e rileggere momenti importanti della storia del nostro paese e, oggi più che mai, consigliato a chi sta per intraprendere la formazione e la carriera giornalistica.
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