“Vogliamo valorizzare il nostro inestimabile patrimonio, culturale storico e mitico che finisce per avere una ricaduta eccezionale sia a livello turistico che di valorizzazione del territorio. L’Odissea è il poema più famoso di tutti i tempi, e dopo la Bibbia anche il più tradotto. L’Odissea è il viaggio di Ulisse che circumnaviga la Sicilia, attraversa la Calabria per ritornare ad Itaca”. Lo ha detto Sergio Basile, direttore della Rete Museale Regionale e direttore artistico della mostra “Odissea Museum - I Segreti di Ulisse tra Magna Graecia e Trinacria”, inaugurata stamattina all’interno di Palazzo Bonocore, a Palermo, e che si preannuncia già tra i più importanti ed interessanti eventi dell’anno, da visitare fino al prossimo 30 giugno. “I più grandi autori dei primi secoli avanti e dopo Cristo, cito per esempio Olivio e Tucidide – aggiunge Basile - hanno geolocalizzato il viaggio di Ulisse proprio a ridosso dello Stretto di Messina che è il simbolo del viaggio di Ulisse, il simbolo che Omero ha dato all’intero poema. Ripartire da qui per rinsaldare il legame tra Sicilia e Calabria, le due regioni dello Stretto, con l’obiettivo di veicolare al meglio questo straordinario mezzo che è l’Odissea per conoscere il nostro territorio e farci conoscere a livello internazionale. Anche la tv giapponese si è interessata al nostro progetto”.
Il grande mito di Ulisse, dunque, rivive in Sicilia. L’esposizione è realizzata sulla scia della nascita dell'Odissea Museum di Catanzaro, il primo museo italiano itinerante dedicato interamente al viaggio di Ulisse tra Magna Grecia, Trinacria e Mediterraneo, che trae origine dal mito della partenza di Ulisse verso Itaca dalla terra dei Feaci. Un’esperienza artistico-culturale straordinaria, seguendo la rotta dell’epico viaggio di Ulisse, da Troia ad Itaca, dal Peloponneso alle isole greche, dalla Magna Graecia alla Trinacria, la mitica Terra del Sole, nonché il teatro della maggior parte dei fatti e dei miti narrati nell'Odissea, il poema epico più importante della storia. L'Odissea Museum prevede un percorso artistico-museale esplicativo e completo su tutti i personaggi del poema e sui luoghi più significativi della Regione Siciliana, e non solo, descritti in oltre 100 pannelli. Statue, colonne, vasi, gioielli, armi, bassorilievi e opere d'arte pittorica e non, aiutano ad approfondire un percorso museale che diventa un vero e proprio viaggio, seguendo la bianca scia della triremi achea di Ulisse.
“I visitatori venendo a Palazzo Bonocore, a Palermo –sottolinea Basile - inizieranno un viaggio straordinario che parte proprio dalla statua del Laocoonte, una delle pochissime copie esistenti, che si trova nei musei vaticani. Proprio dove tutto ebbe inizio, con l’avventura della conquista di Troja grazie al cavallo di Troja e all’ingegno di Ulisse e il Laocoonte che cerca di opporsi invano all’ingresso del cavallo nelle mura di Troja, non vi riesce e viene ucciso da due enormi serpenti, che Atena stessa, che parteggiava per i Greci, fa sorgere dal mare. Porcete e Caribea uccidono stritolando sia Laocoonte che i figli. Questa statua – prosegue - è un punto di riferimento anche per Palermo perché attraverso questa statua c’è stata la rinascita di Rinascimento e Barocco e Palermo è anche la città del Barocco”.
La mostra unica nel suo genere offre al visitatore una sintesi straordinaria di queste meraviglie artistiche, coinvolgendo il visitatore in maniera integrale. Nell’opera omerica, fin dai tempi più remoti, mistero e mito s’intrecciano mirabilmente con i costumi, le credenze e la storia dei gloriosi popoli che abitarono il Mediterraneo, specchio d’acqua che per millenni fu il vero cuore pulsante del mondo, ed in particolare con i popoli che abitarono la grande Trinacria”.
Un'esperienza museale da non perdere per gli amanti dell'arte, della storia della mitologia, dell'archeologia e delle origini della stessa Trinacria. Sarà presente all'Odissea Museum, in via esclusiva, anche la collezione unica del maestro orafo Michele Affidato, ambasciatore nazionale Unicef, sull'antica oreficeria nella Magna Grecia. Le opere rappresentano una testimonianza importante della cifra stilistica degli antichi orafi egizi, cretesi, achei e magnogreci. Presenti alcune opere della scuola toscana, degli anni Trenta, come per esempio il busto di Apollo, altre ospitate nel museo di Catanzaro. Diverse sono originali, altre sono riproduzioni dei più grandi capolavori ispirati all’Odissea e conservati nei più famosi musei del mondo. Tra le opere in esposizione, quelle degli artisti di Roberto Paolini Pithos di Cerveteri, Rosella Costa e Franco Coppoletta di Catanzaro, quelle della collezione Basile e della collezione Cavarretta di Crotone, e altre dei maestri Claudio Panaia e Beatrice Russomanno di Squillace, noto sito Magno-Greco. La collezione aiuterà il visitatore ad immergersi ancor di più nel tempo e nelle ambientazioni tipiche degli antichi eroi omerici, investigandone usi e costumi. Il gioiello nell'antica Grecia e Magna Grecia, infatti, oltre a rappresentare uno status quo rivestiva precisi ruoli in ambito rituale e religioso. Presenti anche preziose coppie di cavalli in legno del Settecento e si sta lavorando anche alla presenza di un grande cavallo di Troia in acciaio, realizzato da uno dei maggiori artisti italiani del metal 3d. Il Cavallo di Troia, come noto, secondo la leggenda, fu una macchina da guerra usata dai greci per espugnare la città di Troia. L'episodio del cavallo costituisce a tutti gli effetti l'atto conclusivo della guerra di Troia, contemplata nell’Iliade, nonché la parte iniziale dell'Odissea.
Caricamento commenti
Commenta la notizia