Marito, moglie e tre figli, dalla pelle gialla e accomunati da una condotta di vita sregolata e da un linguaggio politicamente scorretto. Homer e Marge, Bart, Lisa e Maggie: la famiglia più irriverente della tv esordì nel piccolo schermo durante gli intervalli pubblicitari e per pochi minuti, arrivando nel giro di un anno a conquistare la ribalta.
Originario dell'Oregon, il fumettista Matt Groening s'impose sui principali settimanali americani con la divertente striscia Life in Hell. Sulla scia di questo successo venne assunto alla Fox con l'idea di trasporre sul piccolo schermo il fumetto, ma il timore di perderne i diritti di pubblicazione lo fece desistere dal proposito.
Groening ripiegò allora su un nuovo soggetto incentrato su una famiglia, che fin dall'effetto grafico avrebbe dovuto suscitare enorme sorpresa nel pubblico. Per questo scelse come colore della pelle il giallo, immaginando la reazione perplessa di chi li avrebbe visti la prima volta, pensando a un problema tecnico dell'apparecchio televisivo. A ciò unì uno spirito irriverente contrario a qualsiasi buona norma del rapporto genitori-figli e permeato da una feroce satira sulla società americana.
Fonte d'ispirazione dell'autore fu la sua infanzia, sia nella scelta del nome della città immaginaria dove ambientare la serie (Springfield richiama l'omonima cittadina dell'Oregon dove Groening ha vissuto da piccolo), sia nei nomi dei protagonisti, ripresi da quelli della sua famiglia; unica eccezione Bart, inteso come anagramma di brat (in italiano "monello").
Il debutto
Il debutto de I Simpson avvenne il 19 aprile 1987, con il cortometraggio dal titolo Good Night che andò in onda all'interno del Tracey Ullman Show, varietà condotto dalla Ullman, popolare attrice comica. La formula dei corti, per la durata ognuno di un minuto, venne riproposta per due anni e trasmessa negli intermezzi pubblicitari. I disegni erano però lontani da quelli che più tardi avrebbero conquistato le tv di mezzo mondo, per il fatto che gli animatori si limitarono a ricalcare gli schizzi di base di Groening, senza apportare modifiche e migliorie.
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L'enorme successo convinse la Fox a portare il cartone in prima serata con episodi di mezz'ora, la cui prima stagione prese avvio il 17 dicembre 1989. Seguirono altre ventisei stagioni che costruirono il primato di più lunga sitcom e serie animata statunitense mai trasmessa (primato detenuto in precedenza dai Flintstones).
La stella nella Walk of Fame
Ad esso si aggiunsero riconoscimenti solitamente riservati alle grandi star del piccolo schermo e del cinema: oltre 23 Emmy Awards (gli oscar internazionali della televisione) e nel 2000 una stella nella Hollywood Walk of Fame (onore concesso a Topolino e a pochi altri personaggi immaginari). A rendere onore ai Simpson fu anche il prestigioso Oxford English Dictionary, inserendo tra le voci «D’oh!», esclamazione ricorrente di disappunto di Homer.
Profezie
Da Lady Gaga al Superbowl all'assalto di Capital Hill, da Donald Trump presidente al virus Ebola. Passando per lo smartwatch, il bosone di Higgs, le citazioni de Il trono di Spade, premi Nobel, Disney che compra la 20th Century Fox, il pesce a tre occhi, la "vestizione" del David di Michelangelo, i visori per la realtà virtuale... Sono parecchie le profezie che dall'animazione si sono tradotte poi in realtà, circondando i Simpson di quell'aura di precursori dei tempi che tutt'ora è una delle principali connotazioni della serie.
Curiosità
Nella serie sono presenti diversi easter eggs: molte clip con protagonista McBain, poliziotto tutto muscoli e col grilletto facile interpretato da Rainer Wolfcastle, che compaiono quando i Simpson guardano la tv, possono essere messe insieme per formare un intero film con una narrazione strutturata. Quando Maggie viene strisciata sul registro di cassa del supermercato durante la sigla originale compare la cifra 847,63 dollari. Questo importo proviene da un sondaggio che ha affermato che è il costo medio mensile per crescere un bambino negli USA.
Dio e Gesù sono gli unici personaggi ad avere cinque dita per mano, mentre tutti gli altri ne hanno quattro. In vari punti della serie "A113" è stato utilizzato come numero di detenuti e foto segnaletiche per Krusty, Telespalla Bob e Bart. Il numero è un riferimento a una stanza del California Institute of the Arts. Nella serie ci sono vari messaggi ironici nascosti nel linguaggio matematico, ad esempio quando qualche personaggio scrive dei numeri. Il nome del compositore della sigla della serie, Danny Elfman, è nascosto su una vetrina nei titoli di testa.
I capelli e l'orecchio di Homer formano una "M" e una "G", che sono un riferimento al creatore, Matt Groening, il quale appare anche in versione cartoon in un episodio. Krusty il Clown e Homer hanno una fisionomia identica poiché, inizialmente, il clown venne ideato come identità segreta del capofamiglia, ma l’idea venne rigettata per non creare confusione tra gli spettatori. La canzone dei titoli di coda letta al contrario è infatti una ricetta per la zuppa di lenticchie. Nella serie appaiono diverse parodie nascoste di personaggi famosi, film, serie TV (alcune dello stesso Groening), multinazionali e opere letterarie non accreditati, ad esempio Les Miserables, Dustin Hoffman, Michael Jackson, Peter Griffin, Bender, Arancia Meccanica, Quarto potere, Game Of Thrones, Apple inc.
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