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Morto l'attore Lino Capolicchio, protagonista del "Giardino dei Finzi Contini"

E’ morto ieri notte l’attore Lino Capolicchio. Nato a Merano nel 1943, Capolicchio è stato anche uno sceneggiatore e un regista. Il suo ruolo più celebre quello di Giorgio, protagonista del film "Il Giardino dei Finzi Contini", tratto dal romanzo di Giorgio Bassani.

E’ morto ieri notte l’attore Lino Capolicchio. Nato a Merano nel 1943, Capolicchio è stato anche uno sceneggiatore e un regista. Il suo ruolo più celebre quello di Giorgio, protagonista del film "Il Giardino dei Finzi Contini", tratto dal romanzo di Giorgio Bassani. Capolicchio, a quanto si apprende, verrà commemorato con una cerimonia dedicata alla Casa del Cinema di Roma e successivamente a Fondi (Latina), cittadina di residenza.

Gli esordi già giovanissimo, nel 1964 al Piccolo Teatro di Milano diretto da Giorgio Strehler ne "Le baruffe chiozzotte" (1964) di Carlo Goldoni, ottenendo consensi di critica e di pubblico. Seguono altri successi sul palcoscenico, poi la Rai lo chiama a interpretare il ruolo di Andrea Cavalcanti nello sceneggiato Il conte di Montecristo (1966) di Edmo Fenoglio. L’anno successivo prende parte al cast internazionale de La bisbetica domata (1967) di Franco Zeffirelli (da Shakespeare).

Il primo ruolo da protagonista arriva nel 1968 con Escalation di Roberto Faenza. L’anno successivo è nel cast dei film Vergogna schifosi di Mauro Severino e Metti, una sera a cena, sceneggiato da un giovane Dario Argento, da una pièce teatrale di Giuseppe Patroni Griffi ispirata alle rivoluzionarie teorie sul sesso dello psichiatra austriaco Wilhelm Reich. Nello stesso anno è il protagonista de Il giovane normale di Dino Risi, commedia generazionale dal retrogusto agrodolce.

Nel 1970 viene scelto da Vittorio De Sica per il suo ruolo più celebre e iconico, quello di Giorgio, protagonista de Il giardino dei Finzi Contini, tratto dal romanzo di Giorgio Bassani, che vince nel 1971 l’Orso d’Oro al Festival di Berlino e l’anno successivo il premio Oscar al miglior film straniero. Per questo film Lino Capolicchio vince il David di Donatello per la migliore interpretazione maschile.

Fanno seguito altri film d’autore, come Mussolini ultimo atto (1974) di Carlo Lizzani. Nel 1975 è nuovamente in Tv nello sceneggiato La paga del sabato (1975) di Sandro Bolchi e successivamente appare in un pulp poliziesco, La legge violenta della squadra anticrimine (1976) di Stelvio Massi ed è protagonista del film noir Solamente nero (1978) di Antonio Bido. Nel 1976 il regista bolognese Pupi Avati lo sceglie come protagonista del thriller La casa dalle finestre che ridono (1976); nasce un lungo rapporto di collaborazione che vede l’attore nel cast e delle miniserie TV Jazz Band (1978) e Cinema!!! (1979), oltre che del film Ultimo minuto (1987).

Partecipa anche alla realizzazione del film a basso costo Le strelle nel fosso (1978) sempre di Avati, girato velocemente nell’intervallo tra le due serie tv sulle rive del Po. Una favola gotica, ambientata nel Settecento, intrisa di poesia e nostalgia. E poi Noi tre (1984) dove interpreta Leopold Mozart, padre di Wolfgang Amadeus, in un racconto in chiave di leggenda del loro soggiorno fuori Bologna nel 1770, fino a Il Signor Diavolo (2019), l’ultimo lavoro insieme. Nel 2019 ha pubblicato la sua autobiografia, D’amore non si muore, con le Edizioni di Bianco e Nero, di Roma.

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