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La memoria ci salverà. "Après Les Troyennes" chiude la stagione Inda a Siracusa

«Durante le rappresentazioni di Le Troiane nel 415 e la guerra contro Siracusa, di cui conosciamo l'esito fatale, Euripide tendeva a dire che questo non andava bene. Eppure abbiamo continuato a sbagliare per secoli e secoli. Purtroppo siamo ancora gli umani che pensano che la nostra bestialità sia superiore, facciamo attenzione: non c'è nulla di fronte alla natura che sia più forte della nostra ragione fallimentare». Il coreografo brasiliano, da sempre attivo in Belgio, Claudio Bernardo presenta "Après les Troyennes", la creazione di teatrodanza che debutterà in prima nazionale martedì alle 21 al teatro greco di Siracusa.

Lo spettacolo in italiano, francese e greco (con sopratitoli in inglese) è ispirato alla messa in scena di «Troiane» di Euripide nel 1988 del regista belga Thierry Salmon per le Orestiadi di Gibellina. Parla di memoria, esilio, della brutalità della guerra; ne parla attraverso varie forme d’arte: la danza, il teatro, il documentario, la musica, il cinema.

Dieci gli interpreti: cinque danzatori, tre attrici, una cantante lirica e un cameraman. Ci sarà Ecuba, interpretata da Maria Grazia Mandruzzato, già nel ruolo della regina troiana nello spettacolo di Salmon del 1988, e poi Andromaca, Elena e Cassandra. Del cast del 1988 sono presenti anche Carmela Locantore e Cécilia Kankonda.

«Con questo mio lavoro racconto il nomadismo degli artisti, porto uno sguardo sul loro esilio; non si tratta di rifare il lavoro di Salmon, che è un capolavoro: cerco, umilmente, di trasmettere la memoria di grandi geni come Euripide e Salmon e al tempo stesso il nostro destino oggi, come umani e artisti».
Lo spettacolo racconta «traiettorie di vita che rivelano la condizioni di esilio artistico» dei personaggi messi in scena. «Come in un documentario – aggiunge Claudio Bernardo – una telecamera cattura i volti dei performer dal vivo e li proietta in primo piano sugli schermi».

In scena anche la schiavitù: «Non solo delle donne, ma di tutta la nostra civiltà, schiavizzata da mezzi economici delle frontiere e altri fattori. Stiamo ripensando il nostro posto nel mondo ed è bene che questo possa essere messo in discussione ora, perché viceversa sarà troppo tardi».

«Après les Troyennes» chiude la stagione della Fondazione Inda nell’antica cavea. «È uno spettacolo – spiega Antonio Calbi, sovrintendente della Fondazione Inda – che parte dalle Troiane di Euripide per metterci di fronte a temi purtroppo tuttora attuali: la brutalità e la follia delle guerre, le ferite che procura, fra città distrutte e persone costrette alla fuga, le donne e i bambini come prime vittime, il dolore del distacco dalla propria terra e origini».

Bernardo mette al centro le sopravvissute, il loro dolore, la loro testimonianza. «Per quel suo essere rito, comunione qui e ora fra attori e spettatori, il teatro è accadimento irripetibile, fragile, si polverizza a ogni recita, ogni sera. Seppure ne restano tracce emotive e cognitive in chi vi ha preso parte, in sala e sul palcoscenico, negli attori e negli spettatori. Con Après les Troyennes Claudio Bernardo compie un atto d’amore verso il teatro, verso quello spettacolo che ci apparve come una epifania, provando a sollecitare la memoria di chi quello spettacolo ha vissuto».

Elemento fondamentale dello spettacolo è il paesaggio sonoro: i canti in greco antico creati da Giovanna Marini per Le Troiane di Salmon; il dolore delle donne troiane espresso dal suono della tromba di Dorian Baste e due brani di Nina Simone che parlano della schiavitù delle donne. Giovanna Marini ha composto un canto inedito che sarà eseguito in scena da Elise Gäbele, interprete di Cassandra.

Lo spettacolo è una coproduzione europea di Fondazione Inda, Teatro di Liegi e il Théâtre Varia di Bruxelles. Gli interpreti sul palco sono Vincent Clavaguera, Elise Gäbele, Maxime Jennes, Cécilia Kankonda, Tijen Lawton, Carmela Locantore, Fatou Traoré, Mimbi Lubansu, Thi-Mai Nguyen; con la partecipazione straordinaria di Claudio Bernardo e Maria Grazia Mandruzzato. Interpreti nel film Gabriella Iacono e Johanne Saunier. Direttrici del coro Anna Andreotti e Valérie Davreux, composizione musicale Giovanna Marini e Dorian Baste, sceneggiatura di Alain Cofino Gomez e Claudio Bernardo, design luci Claudio Bernardo, costumi di Agnès Dubois, Hélène Lhoest e Claudio Bernardo, con il supporto di Luna Palacios del Catania Tango Club, realizzazione video di Cristina Dias, assistenti Anne-Cécile Massoni e Marie Bach.

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