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Peperoncino Jazz Festival, a Catanzaro è l'ora di Rea. Voltarelli a San Marco

Entra nel vivo la ventunesima edizione del “Peperoncino Jazz Festival”, che oggi (giovedì 18 agosto) farà tappa per la prima volta a Catanzaro con l’esclusivo concerto in “Piano Solo” di Danilo Rea in programma all’ora del tramonto (ore 19) nel quartiere Lido, nel meraviglioso contesto naturalistico della Pineta di Giovino (nell’area adiacente “Il Chiosco” e all’altezza dell’“Hemingway Club”).

Iniziata lo scorso 15 luglio e in programma fino al 9 settembre prossimo, la rassegna musicale itinerante nelle più belle località calabresi (circa una trentina i comuni coinvolti per ospitare i 55 concerti in cartellone nell’arco di due mesi) organizzata dall’associazione “Picanto” anche quest’anno, tappa dopo tappa, sta registrando ovunque un enorme successo di pubblico e critica, confermandosi non solo uno degli eventi culturali di maggior respiro della Calabria, ma anche uno dei festival jazz più caratteristici d’Italia.

Dopo aver attraversato in lungo e in largo il territorio silano, percorso la costa ionica nel tratto compreso da Roseto Capo Spulico e Rossano e aver fatto tappa nel Reggino con le esibizioni di grandi nomi del jazz italiano ed internazionale (sui vari palchi del festival si sono già esibiti, tra gli altri: The Yellowjackets, John Patitucci, Kirk Lightsey, Paul Wertico, Eric Daniel, Benny Benack, Roberto Gatto, Gegè Telesforo, Rossana Casale, Francesco Cafiso, Gianluca Guidi), oggi pomeriggio l’evento diretto da Sergio Gimigliano approderà, dunque, per la prima volta nel Capoluogo di Regione con un imperdibile “Piano solo al tramonto – Concerto per la natura”, fortemente voluto dal sindaco Nicola Fiorita, dall’assessore alla Cultura Donatella Monteverdi e da tutta la neo insediata amministrazione comunale catanzarese al fine di valorizzare un luogo cittadino di ineguagliabile bellezza come la Pineta di Giovino attraverso un evento sostenibile e a impatto zero (si ricorda, in tal senso, che il PJF è uno dei venti festival – primo e unico in Calabria – selezionati a livello nazionale e che hanno aderito al progetto “Jazz Takes The Green” per redigere una road map delle azioni e delle buone pratiche da attuare per favorire la riconversione dei festival culturali da eventi ad alto impatto ambientale ad eventi “green”).

Qui sarà di scena, dunque, quello che è un grande “amico” del festival musicale più piccante d’Italia.

Di formazione classica (diplomato presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma), Rea ha debuttato come pianista jazz nel lontano 1975 quando, insieme ad Enzo Pietropaoli e a Roberto Gatto, costituì lo storico Trio di Roma.

Già membro del quintetto di Giovanni Tommaso e dei Lingomania (gruppo del sassofonista e compositore Maurizio Giammarco), sin dal 1997 ha militato, insieme ad Enzo Pietropaoli e a Fabrizio Sferra, nei Doctor 3, con cui ha registrato vari dischi che hanno riscosso enorme successo di pubblico e critica (tra cui “The Tales of Doctor 3”, premiato come Miglior Disco di Jazz italiano nel Top Jazz del 1998 e “The Songs Remain the Same”, premiato come Miglior Disco di jazz italiano da Musica & Dischi nel 1999, anno in cui il gruppo si è affermato anche come “Miglior Gruppo” nella classifica del “Top Jazz” della prestigiosa rivista “Musica Jazz”).

Oltre a vantare collaborazioni con i maggiori protagonisti del panorama jazzistico internazionale (tra le altre, si segnalano quelle con Lee Konitz, Bob Berg, Billy Cobham, John Scofield, Toots Thielemans, Randy e Michael Brecker, Dave Liebman, Kenny Wheeler, Joe Lovano ecc.), Rea, nel cui ricco curriculum figura anche la partecipazione come solista all’opera di Roberto De Simone “Requiem per Pierpaolo Pasolini”, è, al contempo, musicista ricercatissimo anche in ambito pop, sia nelle sale di incisione che nei concerti dal vivo (è da più di dieci anni il pianista di fiducia di Mina e collabora assiduamente anche con Claudio Baglioni, Pino Daniele, Fiorella Mannoia, Renato Zero, Adriano Celentano, Gianni Moranti, Riccardo Cocciante e tanti altri).

Da quanto rilevato, si capisce come mai le sue esibizioni, specie se, come nel caso del concerto catanzarese, ispirate dalla totale libertà del “piano solo”, siano una perfetta commistione di stili musicali e siano caratterizzate da accattivanti interpretazioni di brani di musica leggera splendidamente riarrangiati in chiave jazzistica, con incursioni anche nella musica lirica, nella classica, nel repertorio dei Beatles e di cantautori come Fabrizio De Andrè.

Dopo questa importantissima tappa nel Capoluogo di Regione e prima di invadere musicalmente il Tirreno cosentino fino al 29 agosto, la cittadina di San Marco Argentano si prepara ad accogliere in grande stile la carovana del Peperoncino Jazz Festival, che domani sera (venerdì 19 agosto), farà tappa nella Villa Comunale con un concerto di grandissima qualità.

Nel corso della serata, in programma alle ore 22 e ad ingresso libero in quanto fortemente voluta dal Sindaco Virginia Mariotti, dall’Assessore alla Cultura Aquilina Mileti e inserita all’interno della rassegna “Agosto Sammarchese 2022”, infatti, salirà sul palco il pluripremiato cantautore calabrese Peppe Voltarelli, artista poliedrico e carismatico vincitore della prestigiosa Targa Tengo 2021 nella categoria ”Interprete di canzoni”, che oltre ad essere stato a lungo il leader de Il Parto delle Nuvole Pesanti (band famosa nel panorama folk-rock e della musica sperimentale), è anche un cantante solista che nel corso della sua fortunata carriera ha alternato l’incisione di dischi, la scrittura di libri e il recitare in film e spettacoli teatrali, collaborando con alcuni tra i musicisti, attori e registi più importanti sulla scena italiana.

In occasione del concerto del PJF Voltarelli presenterà al pubblico il suo ultimo lavoro discografico, “Planetario”, un disco-libro che vede la partecipazione di grandi nomi della canzone internazionale, proponendo un poetico e appassionante “One Man Show” nel corso del quale, alternandosi alla chitarra, alla fisarmonica e al pianoforte, interpreterà una selezione di brani di cantautori di tutto il mondo (da Jacques Brel a Bob Dylan, da Leo Ferré a Vladimir Vysotskij) tradotti in italiano, corredandola con aneddoti e di riferimenti storici.

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