Lunedì 23 Dicembre 2024

Santo e Francesca Versace, la Calabria che vince a Venezia e sogna l'Oscar

 
 
 
epa10175839 French filmmaker Alice Diop arrives for the closing ceremony of the Venice International Film Festival, in Venice, Italy, 10 September 2022. The 79th edition of the festival ran from 31 August to 10 September. EPA/ETTORE FERRARI
 

C'era anche la Calabria tra i premi di Venezia 79. I riconoscimenti prestigiosi collezionati da «Saint Omer» (Leone d’argento – Gran premio della giuria e il Leone del Futuro – premio Venezia opera prima “Luigi De Laurentiis”), il film della francese Alice Diop, portano infatti, tra le altre, la firma di Santo Versace, presidente della Minerva Picture che in Italia distribuirà la pellicola. Il film è ispirato a uno di quei fatti di cronaca che scuotono per sempre opinioni e coscienze: un infanticidio. Il caso di Laurence Coly (interpretata da Guslagie Malanda), accusata di aver ucciso la figlioletta di 15 mesi abbandonandola su una spiaggia fino all'arrivo inesorabile dell'alta marea. Ma la trama è centrata sulla storia di Rama (Kayije Kagame), scrittrice che assiste al processo e, parola dopo parola, cambierà per sempre il proprio sguardo sulla realtà. Rama, che è incinta, vuole raccontare la storia di Laurence come una versione moderna di Medea. Però, mentre il processo va avanti, scopre, con lo spettatore, che la realtà è multiforme e complessa, e la maternità può avere un volto ambivalente e tragico. «Questo è per noi di Minerva – ha detto Versace, che si è presentato sul red carpet della Mostra del Cinema accompagnato dalla moglie, la reggina Francesca De Stefano, dirigente del ministero dell’Economia – un importante passo verso il raggiungimento di altri traguardi, dei più prestigiosi riconoscimenti che ci sono nel cinema. Il cinema è sogno, e il nostro sogno, mio e di mia moglie, che mi è sempre al fianco ed è il mio elisir di gioventù, è di ritrovarci tutti a Hollywood, alla notte degli Academy Awards e vincere l’Oscar». «Da produttore sento di dire che questo è un film straordinariamente potente e raro per il significato profondo che dona agli spettatori. Al centro della narrazione lirica di Alice Diop c’è una riflessione importante sul mondo al femminile e sul significato ancestrale della vita e del concepimento, che vede la donna al centro dell’universo vita», il commento di Gianluca Curti, Amministratore delegato di Minerva Pictures. Soddisfatto anche de Laurentis, che in un tweet si è detto «felice che Saint Omer di Alice Diop, dopo aver incantato i critici al festival, abbia vinto il premio Venezia Opera Prima - Leone del Futuro Luigi de Laurentis. Grazie al regista Mario Martone che ha consegnato il premio sul palco della sala grande».

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