I Bronzi di Riace sbarcheranno sugli schermi dei cinema di tutto il mondo. Una nuova avventura per le due statue della Magna Grecia, che proprio quest'anno festeggiano i 50 anni dal loro ritrovamento, avvenuto casualmente il 16 agosto del 1972 sui fondali del mare davanti a Riace Marina, a pochi chilometri da Reggio Calabria. La sfida culturale e' stata lanciata dalla Regione Calabria d'intesa con Calabria Film commission e dalla società di produzione Palomar, da oltre trent'anni alla ribalta per i successi al cinema e in tv, basta ricordare l'apprezzata serie dedicata al «Commissario Montalbano» ispirata ai libri di Andrea Camilleri. Per i Bronzi di Riace sarà invece un docufilm a raccontare la loro storia, con la regia affidata ad un regista considerato uno dei più giovani talenti della scena attuale, il reggino Fabio Mollo, presente ieri a Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria, assieme alla vicepresidente della Regione Giusi Princi, al commissario della Film commission Anton Giulio Grande, al produttore delegato Palomar Antonio Badalamenti, allo sceneggiatore Armando Trotta e Alessandra Cataleta. Per il Comune di Reggio Calabria era presente l'assessora alla Cultura Irene Calabró, per il Comune di Riace e' intervento Antonio Trimboli, per la Città metropolitana il consigliere Giovanni Latella. Non ha voluto mancare all'appuntamento Carlo Degli Esposti, patron della Palomar che in un videomessaggio ha ribadito che «questo docufilm sui Bronzi di Riace riveste un'importanza strategica perché rinverdisce un rapporto con la Regione Calabria dopo i successi di “Gente di mare” e va nel filone che per noi è fondamentale, ossia dare visibilità a grandi temi o valori regionali. Lo abbiamo fatto in Sicilia con Montalbano e tanti altri titoli, in Emilia Romagna con Ligabue, nelle Marche con Leopardi». Il docufilm, ancora in fase di lavorazione, abbraccia diverse location reggine: Riace, la Marina e altri luoghi della costa jonica reggina e della città di Reggio Calabria, tra cui il Marrc che ospita i due Bronzi. «La sua distribuzione – ci ha detto Badalamenti – è pensata per le sale cinematografiche italiane e straniere e sarà preceduta dalla partecipazione a festival internazionali» . La finalità e' quella di divulgare e valorizzare la bellezza ed al contempo il mistero dei due capolavori di bronzo. «La sceneggiatura – ci ha detto Armando Trotta – si compone di due parti, la prima di ricerca sulle fonti e i testimoni, per poi arrivare all'anima del racconto che ci permetterà di offrire un prodotto culturale adatto per le sale cinematografiche. Quindi racconteremo l'anima del territorio attraverso i Bronzi, con il loro passato mitico della Magna Grecia e le persone che oggi abitano quelle terre». «Il progetto – ha ricordato – ha un inizio del tutto casuale, io, Massimo Razzi, Giuseppe Smorto e Fabio Mollo, senza conoscerci, avevamo in mente di fare per un film sui Bronzi di Riace. Ci siamo ritrovati per puro caso con Palomar che ha fatto da collettore». «Il patrimonio culturale del territorio della Calabria è per noi un veicolo di importante promozione turistica – ha invece affermato la vicepresidente della Regione Princi – da valorizzare e divulgare anche all’estero perché possa raccontare la bellezza di un territorio ricco di storia secolare e attrarre visitatori in una delle regioni più affascinante d’Italia». «Questo dei Bronzi di Riace – ha confermato il commissario Grande – è uno dei progetti più interessanti per la Regione Calabria che punta proprio su un importante sostegno al settore degli audiovisivi per la divulgazione della sua grande ricchezza culturale e artistica da far conoscere in tutto il mondo».