L'obiettivo è quello di invitare i nostri lettori a raccontare i loro viaggi sulle pagine del nostro sito (chi vuole può contattarci a web@gazzettadelsud.it). Quello che oggi vi proponiamo è il racconto di un noto professionista messinese, Daniele Passaro, che da anni coltiva la passione per la fotografica. Da pochi giorni è rientrato da un lungo viaggio in Vietnam, uno dei luoghi che l'"avvocato-fotografo" non aveva ancora visitato. Per Gazzetta del Sud online ha scelto alcune decine di scatti per raccontare un'esperienza bellissima e, al tempo stesso dura, in un angolo del mondo dove si vive in maniera molto ma molto diversa rispetto alle nostre latitudini.
Il racconto di Passaro
Il Vietnam è un paese sfortunato e bellissimo che è stato tormentato per secoli dalle guerre e, via via, occupato e conquistato da tanti popoli (Cinesi, Giapponesi, Francesi, Americani) e poi sempre tornato libero. Questo al visitatore appare subito chiaro, così come appare chiaro che il popolo Vietnamita, seppure segnato dalla sua storia tormentata e da tanta povertà, è rimasto un popolo dolcissimo, gentile e accogliente. Il Vietnam è governato da un regime comunista, eredità della riunificazione tra il Viet Nam del Nord (comunista) e quello del Sud (filoamericano) dopo la sconfitta degli Stati Uniti e la pace di Parigi del 1975. E’ un paese rurale che vive di agricoltura ma nelle città (Hanoi e Saigon, oggi chiamata Ho Ci Min), il progresso avanza rapidissimo; sorgono industrie importanti un pò ovunque e le città, popolatissime, sono letteralmente ostaggio di migliaia e migliaia di motorini che, a ondate, invadono ogni spazio disponibile e che trasportano qualunque cosa; per i pedoni è un vero problema muoversi senza rischiare di essere travolti. Questo paese è caratterizzato da paesaggi mozzafiato, stupendi, da montagne le cui pendici ripidissime sono coltivate a riso con terrazzamenti tanto arditi quanto spettacolari a vedersi, dove uomini ed animali convivono in una simbiosi perfetta perché lì la natura è la vera regina.
Le attrazioni
Bellissima ed unica al mondo è la Baia di Ha Long dove circa 2.000 rocce a forma di “pan di zucchero” interamente ricoperte di fitta vegetazione sono sparse a casaccio nel mare, e navigare zigzagando tra esse è un’esperienza di bellezza e fascino senza pari. Il visitatore attento poi non può non perdersi nei tanti mercati cittadini e rurali dove la gente vende e scambia di tutto: vestiti, merci, alimenti o animali vivi e dove lo street food la fa da padrone; lì troverai – spesso ben cotto alla brace – ogni tipo di alimento: zampe di gallina, pesci di fiume, polli, maiali e anche pane o frutti di mare. Tranne pochi casi, tutti i ristoranti sono all’aperto, per strada e si mangia seduti praticamente sul marciapiede, su piccoli sgabellini tra i motorini ed i risciò e poi le stoviglie e le pentole vengono lavate per strada.
Quanta strada
Abbiamo percorso, sotto una pioggia torrenziale tra maestose montagne ricoperte di verde, il fiume Be river a Ninh Hai nel distretto di Hoa Lu sua una barchetta di pescatori che remano con i piedi. E’ un popolo sostanzialmente agnostico ma chi vuole professare la propria religione può farlo liberamente, quello che colpisce, però, dei vietnamiti è l’estrema povertà soprattutto nelle zone rurali e la grande dignità con la quale vivono la loro indiscutibile povertà. La moneta corrente il dong e dato che un euro vale 25.890 dong, dopo avere cambiato 200,00 euro ci sembrava di essere diventati milionari.
Il cibo
Va da sé che il costo della vita è modestissimo ed un pranzo a base di pesce in un ottimo ristorante in centro ad Hanoi può costare non più di 10/12 euro. Imperdibile il loro “cafè”, buonissimo, molto forte e con un retrogusto di cioccolato che si prepara più o meno come il caffè alla napoletana, lentamente. Ad Hanoi la ferrovia attraversa letteralmente la città vecchia ed il treno passa - lentamente – a poche decine di centimetri dalle case. Il Viet Nam è in sintesi un paese meraviglioso che va esplorato e capito. Viaggiare in Viet Nam richiede un po’ di spirito di adattamento e pazienza perché è un viaggio importante, impegnativo ma appagante, da fare assolutamente. Daniele Passaro
Chi è Daniele Passaro