Il ministro Renato Brunetta ha annunciato che, dal Nord al Sud, il 2021 sarà anche l'anno dei concorsi pubblici. “Sbloccati” 125mila posti lungo tutto lo Stivale. I concorsi, anche in periodo pandemico, si svolgeranno dal 3 maggio in poi, a patto che lo svolgimento delle prove avverrà nel rispetto delle linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico. Circa 90mila di questi posti riguardano concorsi già avviati, ma per lo più la maggior risultano fermi in attesa di disposizioni specifiche per la gestione delle prove di selezione. Altri 36mila, invece, sono ancora in fase embrionale. Nel corso deella conferenza di presentazione del progetto “Ricominciamo dal Sud”.
Interventi per le politiche di coesione: “Ricominciamo dal Sud”
Si tratta di un concorso per l'assunzione di 2800 unità di personale (non dirigenziale) a tempo indeterminato. L’articolo 1, comma 179, della legge 178/2020 (legge di bilancio 2021) prevede che, a decorrere dal 1°gennaio 2021, al fine di garantire la definizione e l’attuazione degli interventi previsti dalla politica di coesione dell’Unione europea e nazionale per i cicli di programmazione 2014-2020 e 2021-2027, in deroga ai vincoli assunzionali previsti dalla disciplina vigente e con oneri a carico delle disponibilità del Programma operativo complementare al Programma operativo nazionale Governancee capacità istituzionale 2014-2020, le amministrazioni pubbliche che, nell’ambito di tali interventi, rivestono ruoli di coordinamento nazionale e le autorità di gestione, gli organismi intermedi o i soggetti beneficiari delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia possono assumere, con contratto di lavoro a tempo determinato di durata corrispondente ai programmi operativi complementari e comunque non superiore a trentasei mesi, personale non dirigenziale in possesso delle correlate professionalità, nel limite massimo di 2.800 unità entro la spesa massima di 126 milioni di euro annui per il triennio 2021-2023.
Modalità di svolgimento dei concorsi: i 4 step
La procedura concorsuale si svolgerà in modalità digitale, innovativa e semplificata, con due fasi selettive: una valutazione dei titoli e una prova scritta digitale a risposta multipla. Le prove si svolgeranno in modalità decentrata, presso sedi dislocate sull'intero territorio nazionale tenendo conto del numero dei candidati.
- * Primo step: Acquisizione domande e titoli (attribuzione punteggio)
- * Secondo step: Unica prova scritta e digitale a risposta multipla
- * Terzo step: Pubblicazione graduatoria
- * Quarto step: Assunzione
Saranno ammessi alla prova scritta un numero di candidati pari a tre volte (8.400) i posti ammessi a concorso
La piattaforma
Per l'organizzazione del concorso il Diprtimento della funzione pubblica si avvarrà di FORMEZPA, che curerà gli aspetti logistici e renderà disponibile la piattaforma digitale “Step One 2019” attraverso cui il candidato accederà tramite il sistema SPID per inviare la candidatura e inserire i propri titoli. Dalla pubblicazione del bando ed entro i successivi 15 giorni sarà possibile presentare le candidature sulla piattaforma digitale «Step One 2019», gestita dal Formez, per partecipare alle procedure che permetteranno l’assunzione rapida a tempo determinato (massimo 36 mesi) di 2.800 tecnici qualificati, chiamati a supportare le amministrazioni pubbliche di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia nell’attuazione dei progetti del Recovery plan. Formez cura anche la pianificazione e l’organizzazione della logistica delle sedi per la prova scritta in sedi decentrate.
Prova scritta digitale a risposta multipla: cinque graduatorie
Il candidato presenta la domanda di partecipazione in modo digitale accreditandosi con SPID e utilizzando la piattaforma Step One 2019:
- * In una prima scheda inserisce i dati che attestano il possesso dei requisiti per la partecipazione al concorso;
- * In una seconda scheda inserisce i titoli posseduti in base a quanto previsto dal bando;
- * In base al punteggio totale attribuito ai titoli (che si sommerà al voto conseguito nella prova scritta), secondo i criteri previsti dal bando di concorso, il sistema genererà automaticamente cinque graduatorie (una per ciascun profilo concorsuale), che saranno validate dalle commissioni esaminatrici, per un numero di circa 8400 candidati totali (pari a tre volte il numero delle unità da assumere più eventuali ex aequo) da ammettere alla prova scritta digitale a risposta multipla;
- * verranno valutati i titoli di studio e i titoli professionali, valorizzando l'esperienza curriculare dei candidati
Prova scritta digitale a risposta multipla
La prova scritta a risposta multipla si svolge in se di decentrate, in modalità digitale (pc\tablet), al fine di velocizzare lo svolgimento della prova e limitare gli spostamenti dei candidati sul territorio, riducendo in questo modo i rischi di contagio da COVID-19.
Ai candidati saranno somministrati 40 quesiti a risposta multipla a cui rispondere in 60 minuti, volti a verificare la conoscenza teorico-pratica delle materie tecniche indicate nel bando. Il punteggio massimo attribuibile è di 30 punti, la votazione minima per il superamento della prova è di 21/30. Lo svolgimento della prova avverrà nel pieno rispetto della trasparenza della procedura e del principio dell’anonimato.
A conclusione della prova, il sistema digitale abbinerà i risultati (anonimi) dei questionari ai nominativi dei candidati.Le commissioni esaminatrici redigeranno la graduatoria finale, sulla base dei risultati prodotti dal sistema digitale.
Graduatoria finale
Le commissioni esaminatrici stileranno le graduatorie finali di merito sulla base del punteggio complessivo conseguito dal candidato nella prova scritta digitale a risposta multipla e nella valutazione dei titoli. I titoli valutabili non potranno superare il valore massimo complessivo di dieci punti, ripartiti tra titoli di studio (massimo tre punti) e altri titoli legati all’esperienza professionale (massimo sette punti).
Profili professionali messi a bando e titoli
- * Tecnico ingegneristico
- * Esperti gestione, rendicontazione, controllo
- * Progettista, anima territoriale, innovazione sociale
- * Amministratore giuridico
- * Process data analyst
Per l'accesso a tutti i profili sono ammesse tutte le lauree; saranno valorizzate le esperienze specifiche dei candidati nei profili professionali che dovranno essere ricoperti.
Tutte le fasi si svolgeranno nel rispetto del nuovo Protocollo per lo svolgimento dei concorsi pubblici, validato dal Comitato tecnico-scientifico a fine marzo, che introduce obblighi stringenti, tra cui quello di indossare la mascherina Ffp2 e di effettuare il tampone nelle 48 ore precedenti la prova. Un obbligo che vale per tutti i candidati, anche quelli già vaccinati, e per tutti i membri delle commissioni.
Il protocollo per i concorsi pubblici in sicurezza prevede anche un minimo di spazio a disposizione dei candidati: all’interno della sede concorsuale dovrà essere garantito a ogni candidato un’area a disposizione pari a 4,5 metri quadri e tra ogni candidato dovrà essere una distanza di 2,25 metri.
Anci: piccoli Comuni fuori da bando per tecnici
«La notizia della pubblicazione del bando del Dipartimento della Funzione Pubblica per 2.800 tecnici che saranno assunti a tempo determinato nelle amministrazioni pubbliche del Sud nell’ambito degli interventi previsti dalla politica di coesione dell’Unione europea e nazionale per i cicli di programmazione 2014-2020 e 2021-2027 è cosa buona, ma non si può non mettere in evidenza come i Comuni sotto i 3mila abitanti siano stati lasciati fuori dall’assegnazione di tali tecnici». Sono parole del sindaco di Marcellinara (Cz), Vittorio Scerbo, componente del comitato direttivo di Anci Calabria.
«Sono i piccoli enti - ha proseguito Scerbo - le realtà che già lamentano organici ridotti di personale e che avrebbero bisogno di nuove professionalità tecniche da mettere al servizio del territorio per attrarre le prossime risorse in arrivo, soprattutto quelle del Piano di Ripresa e Resilienza. Ora la lettura degli allegati al bando fa emergere questa dimenticanza per i piccoli Comuni. Sarebbe stato opportuno, forse, agire su ambiti territoriali omogenei. Ad ogni modo mi auguro ci sia una spiegazione plausibile a quella che a prima vista appare una scelta iniqua. Altrimenti - conclude - vorrà dire che aumenteranno solo gli squilibri di territori tra chi potrà avere e chi invece rimarrà tagliato fuori a prescindere. La solita guerra tra poveri nel povero Sud!».
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