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Caro carburante, ancora aumenti: il diesel costa più della benzina

Superati i 2 euro al litro: +13,3% per la benzina e +15,2% per il gasolio. La Codacons chiede provvedimenti: "L'Iva sui carburanti va azzerata". Lunedì prime proteste dei benzinai a Torino

Ancora aumenti per i carburanti. Secondo i dati raccolti da Quotidiano Energia la media del diesel servito viaggia verso i 2,1 euro al litro, mentre si avvicina ai 2 euro nella modalità self (già raggiunti in alcuni distributori). «La verde continua a salire ed è ormai stabile sopra i 2,1 euro nel rifornimento con servizio» si legge. Corposi rincari si registrano anche per i prezzi praticati del metano auto.

Da inizio anno la benzina ha subito un rincaro del +13,3%, mentre il gasolio è aumentato del +15,2%, con un maggiore costo per un pieno a un’auto di media cilindrata pari a +12 euro. Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi oggi dal Mite. «E nel confronto con il 2021 i dati sui carburanti appaiono addirittura tragici - aggiunge l’associazione in difesa dei consumatori -. Considerando i listini alla pompa in vigore, pari a una media di 2,010 euro/litro la benzina, 1,910 euro/litro il gasolio, un litro di verde - calcola il Codacons - costa il 28,3% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre per il gasolio si spende addirittura il 33% in più con un rincaro sul pieno pari a +22,2 euro per una auto a benzina, +23,7 euro per una vettura diesel».

Secondo il Codacons «la stangata raggiunge così quota +533 euro annui a famiglia in caso di auto a benzina, +568,8 euro la maggiore spesa annua per i rifornimenti in caso di auto diesel. E mentre in Italia imprese e attività produttive si fermano non potendo più sostenere i costi impossibili dei carburanti, il Governo resta a guardare e le casse dello Stato si arricchiscono grazie all’escalation dei prezzi alla pompa e alle tasse su benzina e gasolio - denuncia il presidente Carlo Rienzi –. Un comportamento immorale considerato l’ampio margine dell’esecutivo per intervenire su Iva e accise e calmierare i listini».

Codacons, l'Iva sui carburanti va azzerata

«Insufficienti» per il Codacons le misure sui carburanti ipotizzate oggi dal relatore del disegno di legge alla commissione Attività produttive della Camera, Luca Squeri. «Allo stato attuale, e considerato il record storico dei listini di benzina e gasolio alla pompa, ridurre l’Iva non basta, perché determinerebbe una diminuzione dei prezzi ai distributori di appena 10 centesimi di euro al litro, a fronte di incrementi del +33% del gasolio in un solo anno», afferma il presidente Carlo Rienzi. «L'Iva sui carburanti va azzerata del tutto almeno fino al termine dell’emergenza energetica, anche in considerazione degli enormi guadagni incamerati dallo Stato grazie all’escalation dei listini alla pompa da novembre ad oggi, e serve ridurre le accise che contribuiscono a tenere elevati i prezzi di benzina e gasolio», continua Rienzi. «Solo così - conclude – sarà possibile riportare i listini dei carburanti a livelli accettabili, calmierare i prezzi al dettaglio e permettere a migliaia di imprese di continuare la propria attività».

Il diesel "batte" la benzina

Il diesel oggi costa più della benzina. Il prezzo dei carburanti - come riportato da AdnKronos - sale e il gasolio schizza alle stelle. L'annuncio dell'embargo da parte di Stati Uniti e Regno Unito sui prodotti energetici provenienti dalla Russia ha spinto ulteriormente le quotazioni dei mercati petroliferi: Brent di nuovo a 130 dollari, quotazioni del gasolio fuori controllo, con un balzo pari a dieci centesimi al litro. Gasolio che in molti punti vendita costa più della benzina anche alla pompa, nonostante l'accisa più bassa (0,728 euro/litro la benzina, 0,617 il gasolio).

Comincia la protesta

Parte da Torino la protesta dei benzinai contro il caro-carburante. Da lunedì gli impianti self-service resteranno al buio durante le ore notturne. «Lo avevamo annunciato nei giorni scorsi - dice Enzo Nettis, presidente di Faib-Confesercenti, l’associazione dei gestori – e ora siamo costretti a farlo. Benzina e gasolio aumentano, ma il ricavo dei benzinai rimane fisso: circa 3 centesimi e mezzo al litro. In compenso, i litri erogati diminuiscono a causa dell’incremento dei prezzi e i costi di gestione aumentano. L’aumento medio delle bollette elettriche per i benzinai, secondo Nettis, «è del 135%; in un anno sarebbero 10.000 euro in più per ciascun un impianto. Così si mette a rischio la sopravvivenza stessa di molte imprese. Siamo coscienti che la nostra decisione potrà comportare qualche disagio per i consumatori, ma siano anche convinti di avere la loro solidarietà, perché noi e loro siamo ugualmente vittime di questa situazione».

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