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Guerra in Ucraina. Dall'olio di semi, al mais, dalla farina al pesce. Ecco gli alimenti che potrebbero scarseggiare

La crisi delle materie prime, il costo dell'energia e dei carburanti schizzato alle stelle. Situazioni che stanno producendo una sorta di reazione a catena che si riverbera nell'andamento quotidiano della vita delle persone con aumenti esorbitanti dei prezzi e con la caccia agli alimenti che rischiano di scarseggiare da qui in avanti nei supermercati.

Due anni dopo l'inizio della pandemia e l'inizio del lockdown, è scattata la psicosi con la corsa al supermercato per cercare di acquistare pasta, farina, mais, olio di semi e altri prodotti a rischio.

Tutti i prodotti a rischio

Dall'olio di girasole (la cui produzione per il 60% a livello mondiale arriva proprio da Russia ed Ucraina), fino ad arrivare al grano ed al mais. Tre prodotti che stanno già scarseggiando nella grande distribuzione e nei supermercati con vendita al dettaglio. Molte catene di supermercati in Italia hanno dovuto "costringere" i propri utenti ad acquistare solamente due bottiglie di olio di girasole. L’Ucraina ha stabilito il blocco dell’esportazione, oltre al grano, anche di segale, miglio, zucchero, sale e carne. C'è poi tutto la filiera degli allevamenti con il mangimi per animali che rischia di essere introvabile o con la possibilità di essere acquistato a rischi esorbitanti. C'è poi il problema relativo al pesce: molti pescherecci e pescatori si sono fermati perchè il costo del carburante, arrivato alle stelle, non consente più una remunerazione adeguata. I pescatori sarebbero costretti, per coprire le spese, a vendere il pesce a prezzi esorbitanti. E ancora, occhio al pomodoro, prodotto che apparentemente non c'entra nulla con la crisi innescata dalla guerra: Alleanza Cooperative Agroalimentari avverte che gli agricoltori, visti i prezzi più convenienti di grano e mais, potrebbero convertire i loro terreni alla coltivazione di cereali piuttosto che di pomodori, creando una carenza in questo senso.

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