Greta Thunberg, la 16enne attivista del clima che ha saputo trascinare milioni di giovani in piazza in tutto il mondo e parlare anche duramente ai potenti per indurli a cambiare da subito la politica rispetto ai cambiamenti climatici potrebbe essere la più giovane Nobel per la pace.
Il suo nome è in pole position per l’assegnazione del premio che fu di Malala Yousafzai, di Barack Obama, Muhammad Yunus, di Nelson Mandela per citarne pochissimi.
Domani 11 ottobre alle 11 è atteso l’annuncio dall’Accademia svedese del Nobel. Secondo i bookmaker la studentessa che ogni venerdì ha scioperato dalla scuola per attirare l’attenzione sul Clima è la favorita del 100/o Nobel per la Pace. Ci sono 301 candidati in corsa quest’anno, 223 persone e 78 organizzazioni (anni fa vinse Medici senza frontiere e persino l’Unione Europea), è scritto sul sit del Nobel ma i nomi dei nominati e dei supporter non possono essere rivelati, secondo le regole, per 50 anni.
Dopo Greta Thunberg, secondo i bookmaker sarebbe in lizza il premier etiope Abiy Ahmed, il politico che ha saputo mettere fine alla guerra con l’Eritrea. Ma sono papabili il leader indigeno brasiliano Raoni Metuktire protagonista della lotta alla salvaguardia dell’Amazzonia e la premier della Nuova Zelanda Jacinda Ardern che ha saputo tenere unito e idealmente abbracciare il suo Paese dopo il micidiale attentato di Christchurch del 15 marzo 2019, in cui hanno perso la vita 50 musulmani in preghiera, pronunciando un discorso considerato eccezionale in tutto il mondo.
Altri bookmaker includono tra le organizzazioni Reporters Without Borders che lottano per la libertà di stampa e il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite.
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