Sabato 23 Novembre 2024

Miss Francia, minacce e insulti antisemiti alla reginetta israeliana - FOTO

April Benayoum
April Benayoum
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Shock e indignazione in Francia per una serie di Tweet antisemiti contro la seconda classificata al concorso di Miss France, di cui ieri si è celebrato il centenario, che aveva raccontato durante il programma di avere origini israeliane. Lo riporta la Bbc che rivela messaggi come "rimpiangerai di esere viva" e altri irriferibili. Gli insulti anti-semiti sono stati subito condannati dal ministero degli Interni, Gérald Darmanin, che si è detto "profondamente scioccato" e annunciato di aver aperto un’inchiesta. Critiche anche dal ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti. «Chi vede questa come un’opportunità per sfogare il proprio odio antisemita sappia che la giustizia gli farà spalancare gli occhi». Il canale televisivo TF1, la casa di produzione Endemol e gli organizzatori di questa 91esima cerimonia hanno «condannato fermamente le dichiarazioni odiose e antisemite» sui social network. «E' davvero triste che si verifichino certi comportamenti nel 2020, li condanno ma non mi sento minimamente toccata», ha detto April Benayoum, 21 anni, che al concorso di Miss France rappresentava la Provenza. Tra i più antichi del mondo, il primo concorso di bellezza francese fu creato nel 1920, ma fu solo nel 1928 che fu battezzato "Miss France". E la procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per «ingiurie di carattere razzista e incitamento all’odio razziale» dopo i messaggi di chiara connotazione antisemita diffusi sui social network. La seconda classificata al concorso, April Benayoum, ha raccontato durante il programma di avere origini israeliane e questo è bastato a scatenare sulla rete commenti di ogni tipo, suscitando shock e indignazione in tutto il Paese e nella classe politica. «Alcuni di questi tweet sono ancora on-line: non è accettabile», ha deplorato questa mattina su BFM-TV la ministra responsabile per la Cittadinanza, Marlène Schiappa, che segnalò il caso alla procura di Parigi. Quindi l’appello ai social network affinché «si assumano le loro responsabilità».

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