La rabbia dei tifosi, la violenza e le squadre costrette a rinunciare alla partita: è successo a Marsiglia, piazza tradizionalmente caldissima, dove però oggi gli ultrà più scatenati sono riusciti ad avere la meglio sul calcio giocato. La partita i campionato in programma alle 21 contro il Rennes, in programma al Vélodrome, è stata annullata per i disordini, nonostante fosse programmata a porte chiuse causa pandemia.
Da giorni la tensione stava salendo attorno all’Olympique Marsiglia ma oggi pomeriggio la rabbia dei tifosi contro la società, che coinvolge squadra e tecnico, è esplosa al campo di allenamento della periferia marsigliese, La Commanderie: 300-400 ultrà scatenati hanno intonato cori contro i dirigenti, soprattutto Jean-Henri Eyraud, il presidente. E’ stato incendiato tutto quello che era possibile, compresi tre cipressi, sono stati lanciati petardi e fumogeni, poi la recinzione del centro di allenamento è stata distrutta e in diversi sono entrati. Il bilancio parla di 25 fermi e sette poliziotti feriti in modo leggero. Secondo L’Equipe, il difensore spagnolo del Marsiglia Alvaro Gonzalez - celebre per i suoi duelli all’ultimo fallo con Neymar - è stato raggiunto dal lancio di un oggetto. Tre sconfitte di seguito in Ligue 1 e il 7/o posto in classifica non spiegano l’esplosione di violenza cominciata nelle prime ore del pomeriggio con un corteo annunciato da un enorme striscione sul quale si leggeva "Andatevene": molte le bandiere con «Fuori i dirigenti», poi l’assedio alle recinzioni del campo di allenamento e il lancio di tutto quello che capitava, compresi oggetti in fiamme.
Un gruppo di facinorosi ha aggirato le protezioni passando da un convento adiacente ed ha invaso l’impianto dove si trovavano i giocatori in attesa della partita di stasera. Soltanto l’invio di rinforzi della polizia ha messo fine alla guerriglia, conclusa con 25 fermi e ferite leggere per 7 poliziotti. Tre auto delle forze dell’ordine sono rimaste gravemente danneggiate. La gravità degli scontri ha spinto il Marsiglia a chiedere il rinvio della partita contro il Rennes, richiesta subito accettata dalla Lega e dagli avversari: «rinvio a data da stabilire», è il verdetto. Interi quartieri di Marsiglia sono tappezzati di scritte e striscioni contro Eyraud, invitato con epiteti di ogni tipo ad andarsene e definito - utilizzando quello che per i tifosi marsigliesi è il peggior insulto - un "parigino". Il presidente viene ritenuto colpevole di poca "marsigliesità» e di aver detto in una conferenza stampa che il problema dell’OM è i «troppi marsigliesi» attorno alla squadra. "Non vuoi marsigliesi all’OM? Vattene» si poteva leggere su uno striscione appeso su un cavalcavia della tangenziale che porta al campo della Commanderie. I risultati continuano a latitare, le tre sconfitte hanno relegato la squadra - già eliminata senza nessuna vittoria nel girone dalla Champions League - al 7/o posto. A preoccupare la società e non solo, adesso, è il calendario. Che prevede come prossima partita al Vélodrome, domenica prossima, il derby di Francia, contro l’odiatissimo Paris Saint-Germain.
Caricamento commenti
Commenta la notizia