Un iceberg gigante, grande come l’intero territorio del Comune di Roma, si è staccato dalla sezione settentrionale della piattaforma di ghiaccio di Brunt in Antartide. Nuove immagini radar, catturate il 26 febbraio dalla missione Sentinel-1 di Copernicus dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), mostrano l’iceberg di 1270 km quadrati che si libera e si allontana rapidamente dalla piattaforma di ghiaccio galleggiante.
I glaciologi hanno monitorato da vicino le numerose crepe e voragini che si sono formate nella piattaforma di ghiaccio di Brunt spessa 150 m negli ultimi anni. Alla fine del 2019, una nuova crepa è stata individuata nella porzione della piattaforma di ghiaccio a nord dei McDonald Ice Rumples, diretta verso un’altra grande crepa vicino alla lingua del ghiacciaio di Stancomb-Wills.
Quick little animation to start off the working week, showing the last 3 #Sentinel1 images of new iceberg #A74 breaking off and moving away from the #BruntIceShelf. Dates and times in top-left corner. Images accessed from @polarview pic.twitter.com/gO5gt3hlJC
— Laura Gerrish (@laura_gerrish) March 1, 2021
Quest’ultima spaccatura è stata attentamente monitorata dalle immagini satellitari, poichè è stata vista tagliare rapidamente attraverso la piattaforma di ghiaccio. I recenti dati sulla velocità della superficie del ghiaccio derivati dai dati Sentinel-1 hanno indicato che la regione a nord della nuova fessura è la più instabile, muovendosi di circa 5 m al giorno. Poi, nelle prime ore di venerdì 26, la nuova fessura si è allargata rapidamente prima di staccarsi definitivamente dal resto della piattaforma di ghiaccio galleggiante.
"Sebbene - ha detto Mark Drinkwater dell’ESA - il rilascio del nuovo berg fosse previsto già alcune settimane fa, assistere allo svolgimento di eventi così remoti è ancora affascinante.
Nelle settimane e nei mesi successivi, l’iceberg potrebbe essere trascinato nella rapida corrente costiera che scorre verso sud-ovest, arenarsi o causare ulteriori danni urtando la piattaforma di ghiaccio di Brunt meridionale. Quindi monitoreremo attentamente la situazione utilizzando i dati forniti dalla missione Copernicus Sentinel-1». L’iceberg è stato soprannominato in modo informale «A-74».
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