E’ stata chiamata Lucy, come la più antica antenata dell’uomo, la sonda della Nasa che con il lancio da Cape Canaveral ha cominciato il suo viaggio di 12 anni verso gli asteroidi più misteriosi del Sistema Solare ed è destinata a fare scoperte straordinarie. Degli otto asteroidi che dovrà visitare, sette sono veri e propri fossili cosmici che nelle loro rocce custodiscono i segreti dell’origine del nostro sistema planetario. «Lucy incarna la continua ricerca che porta la Nasa a spingersi nel cosmo per amore dell’esplorazione e della scienza, per comprendere meglio l’universo e il posto che occupiamo in esso», ha detto l’amministratore capo dell’agenzia spaziale americana, Bill Nelson. «Non vedo l’ora di conoscere i misteri che questa missione potrà svelare" Il lancio è avvenuto regolarmente dal Kennedy Space Center con un razzo Atlas 5 e ora Lucy è diretta agli asteroidi troiani di Giove. Si chiamano così gli asteroidi che si trovano nei punti di equilibrio fra il pianeta gigante e il Sole, dove nulla può disturbare la loro orbita. Si ritiene che gli asteroidi troiani di Giove siano ciò che resta dei materiali che hanno costituito i pianeti giganti del Sistema Solare. Concepita nel 2014, approvata nel 2017 e finanziata con 981 milioni di dollari, Lucy «impiegherà diversi anni prima di arrivare al primo asteroide troiano», ha detto il responsabile scientifico della missione, Hal Levison. «Ma questi oggetti valgono l'attesa e tutto lo sforzo a causa del loro immenso valore scientifico. Sono come diamanti nel cielo», ha aggiunto parafrasando la canzone dei Beatles. Prima di raggiungere i suoi numerosi obiettivi, Lucy tornerà a salutare la Terra più volte. La prima è prevista nell’ottobre 2022, in un passaggio ravvicinato nel quale prenderà la spinta necessaria per raggiungere Marte; quindi tornerà nel 2024 per prendere un’ulteriore spinta che la porterà verso l’asteroide Donaldjohanson, che si trova nella fascia fra Marte e Giove. Lucy viaggerà quindi verso il suo primo asteroide di Giove, che dovrebbe incontrare nel 2027 e, dopo averlo sorvolato per quattro volte, tornerà ancora verso la Terra nel 2031 per un’ulteriore spinta che finalmente, nel 2033, la porterà verso lo sciame degli asteroidi troiani.
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