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Svolta nel caso Gabby: trovato morto anche il fidanzato FOTO

I resti del ragazzo sono stati trovati in una zona della Carlton Reserve di North Port, area paludosa abitata da diverse specie di serpenti e alligatori.

Svolta nel caso della morte di Gabby Petito, la ragazza scomparsa durante una gita on the road in camper con il fidanzato e poi trovata morta. I resti umani, rinvenuti qualche giorno fa in un parco naturale nella regione di Tampa, in Florida, sono di Brian Laundrie, il compagno della 22enne newyorchese, sospettato di essere l’assassino della ragazza strangolata nella Teton National Forest in Wyoming.

Dopo oltre un mese di ricerche a tutto campo gli agenti dell’Fbi hanno trovato i resti del ragazzo in una zona della Carlton Reserve di North Port, area paludosa abitata da diverse specie di serpenti e alligatori.

Laundrie è stato identificato tramite le impronte dentali e grazie al contributo della sua famiglia che, seppur chiusa nel suo silenzio dalla denuncia della scomparsa di Gabby, ha partecipato attivamente alle ricerche. I resti sono stati rinvenuti nella stessa area in cui erano stati trovati alcuni oggetti appartenenti a Laundrie, tra cui uno zainetto, un block notes e alcuni vestiti. Nelle vicinanze anche lo scheletro di un cane.

E proprio sul block notes e sui genitori di Laundrie è concentrata ora l’indagine. Pur se bagnato e non in condizioni ottimali, il taccuino potrebbe contenere indicazioni su quanto accaduto e sciogliere così il mistero della morte di Petito. Al momento il block notes non sarebbe stato ancora aperto e passato al setaccio: le autorità intendono procedere con tutte le cautele del caso consapevoli che potrebbe contenere le risposte che tutta l’America aspetta da oltre un mese. Il caso di Gabby ha infatti appassionato gli americani, così come le ricerche di Laundrie, per il quale l’Fbi ha ricevuto segnalazioni da tutti gli Stati Uniti.

La famiglia del ragazzo è l’altra pista da seguire per risolvere il caso. I genitori di Laundrie si sono rinchiusi nel loro silenzio fin dall’inizio della vicenda, affidando le comunicazioni ufficiali a un avvocato. Un silenzio che ha aumentato i dubbi e i sospetti su quello che potrebbero sapere.

Una volta scomparsa Gabby, Brian era tornato dalla famiglia in Florida, rifiutandosi però di parlare con gli investigatori e decidendo poi di darsi alla macchia. Di lui si erano perse le tracce dal 13 settembre. Le autorità per ora non si sono sbilanciate sulle possibili cause della morte di Laundrie e non hanno neanche risposto a chi chiedeva se vicino ai resti fosse stata trovata un’arma.

Anche se i sospetti sono tutti su di lui per la morte di Gabby, Brian - l’ultimo che potrebbe aver avuto contatti con la ragazza - per ora è stato incriminato solo per aver usato due carte di credito di Petito dopo la morte della ragazza. I due fidanzatini erano partiti insieme in estate per un viaggio nel West americano a bordo di un camper e avevano regolarmente postato su Instagram, con l’hashtag #vanlife, la loro avventura e il loro amore fra sorrisi ed effusioni. Poi però i post si erano improvvisamente interrotti e Brian si era presentato a casa dei genitori il primo settembre da solo. I

ncapace di contattare la figlia, la famiglia di Gabby aveva allertato le autorità, aprendo l'inchiesta che ha rivelato rapporti tesi fra i due ragazzi, fermati anche dalla polizia in Utah in seguito a un litigio. Una tensione che non ha fatto altro che alimentare i sospetti su Laundrie.

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