In tutto il 2021, 126 tigri sono state uccise, un dato record che ipoteca ulteriormente il futuro di una specie già a rischio estinzione. A lanciare l’allarme è l’Autorità di protezione delle tigri in India (Ntca), sottolineando che si tratta del dato più alto da quando viene registrato, ovvero dal 2012.
L’India ospita il 75% della popolazione mondiale di tigri. Secondo le stime erano in 40 mila nel 1947, anno dell’indipendenza dell’India. Nel 2006, erano state censite 1.411 tigri, diventate 2.967 nel 2018, un numero definito «storico» dal premier Narendra Modi, ma per gli esperti si tratta di un aumento relativo.
Secondo la Ntca, la maggior parte delle tigri scomparse nell’ultimo decennio è morta per cause naturali oltre che per mano dei bracconieri e come conseguenza di «conflitti tra umani e animali». Nel gigante asiatico da 1,3 miliardi di abitanti, deforestazione e sviluppo urbano sfrenato hanno progressivamente distrutto l’habitat naturale delle tigri. Tra il 2014 e il 2019 attacchi di felini hanno causato 225 morti umane. Nel contempo le autorità indiane hanno creato 50 riserve ai quattro angoli del Paese per proteggere il loro habitat.
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