Prime inevitabili conseguenze del conflitto in Ucraina. Borse e mercati a picco. Vola il prezzo del gas e del petrolio. Vediamo di capire anche quali potrebbero essere le conseguenze economiche per l'Italia.
Borse americane aprono in calo
Wall Street apre in calo, con il Dow Jones scivolato in correzione e il Nasdaq alle prese con il suo mese peggiore dall’ottobre del 2008.
La situazione a Piazza Affari
Oscilla di poco superata metà giornata Piazza Affari che conferma il deciso calo attorno al 5,3% sull'effetti dell'attacco della Russia all'Ucraina che pesa su tutti i listini. Il Ftse Mib a 24.591 è sui minimi di luglio.
I titoli più bersagliati restano quelli più esposti su Mosca e in Est Europa come Unicredit (-11,5%), Intesa Sanpaolo (-8,6%), Pirelli (-10,2%) e Buzzi (-9,3%) . Viaggiano controcorrente Eni (+0,64%) con il petrolio che è sopra i 100 dollari , e Terna (+0,95%). Sempre nell'energia contiene le perdite Snam (-0,4%). Saipem cede l'1,92% a ridosso di 1 euro con i conti che hanno confermato un rosso di oltre un terzo del capitale sociale. Tra gli altri nel credito male Banco Bpm (-7,9%), Mediolanum (-7,35%), Banca Generali (-8%). In generale tutti i settori sono colpiti dalle vendite è così anche per gli industriali con Cnh (-8%) e Stellantis (-7,5%) ma anche per la moda con Moncler che perde quasi il 6 per cento.
Lo spread e le borse europee
Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni a 175 punti base a metà giornata, dopo una partenza sopra quota 176. Con i rendimenti di tutti i titoli di Stato occidentali in calo per acquisti degli operatori a proteggersi dal crollo delle Borse, il tasso del prodotto del Tesoro è all'1,88%, dopo avere superato quota 1,9% in avvio. Complessivamente stabile poco sotto l'11% il bond russo a 10 anni, mentre il titolo ucraino è cresciuto di oltre 600 punti base, al 21%.
Sprofondano le Borse europee a metà seduta mentre le truppe russe stanno entrando in Ucraina da tre fronti in quella che si sta rivelando come la peggiore crisi in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale. Francoforte cede il 5%, Parigi il 4,9%, Londra il 3,1%.
Gli investitori, come già in Asia e come accadrà negli Usa (i future sugli indici di Wall Street cedono oltre il 2%), fuggono dal rischio acquistando beni rifugio come l'oro (salito a 1.970 dollari l'oncia) e i titoli di Stato, con il Treasury americani e il bund tedesco, i cui rendimenti sono in calo, rispettivamente, di 13 e 10 punti base, in testa agli acquisti.
Gas e petrolio, impennata dei prezzi
La prospettiva di uno scontro tra l'Occidente e uno dei principali esportatori di petrolio e gas ha fatto impennare i prezzi dei prodotti energetici, con il brent che ha sfondato i 105 dollari al barile e il wti i 100 dollari, ai massimi dal 2014. I future sul gas vengono scambiati a 117,2 euro al megawattora (+32%) sul mercato di Amsterdam, che funge da benchmark per il prezzo del gas europeo. Ma volano i prezzi delle principali materie prime, inclusi i generi alimentari, con il rischio di accelerare la spirale inflattiva messa in moto dal Covid.
La Borsa di Mosca resta sotto pressione dopo l'annuncio da parte della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, di "sanzioni massicce e mirate" che "avranno un impatto molto pesante sull'economia russa". Le perdite dell'indice Moex si mantengono attorno al 35% mentre si sgretolano le quotazioni dei grandi gruppi quotati russi, in gran parte a partecipazione statale. I colossi dell'energia Gazprom, Rosneft e Lukoil perdono rispettivamente il 40%, 44,5% e 26% mentre si dimezzano i valori di Sberbank, la più grande banca russa (-51%), del gruppo finanziario Tcs (-53%,) e Vtb Bank (-47%).
Cosa rischia l'Italia
Non solo la questione energia. L'Italia lo scorso anno ha acquistato dall'Ucraina poco più di un milione di tonnellate di grano tenero. Per il futuro è previsto un rialzo dei prezzi di farine, pane e biscotti. Ma non solo, i rincari potrebbero riguardare anche tanti altri prodotti: mais, latte, carne.
Caricamento commenti
Commenta la notizia