Giovedì 26 Dicembre 2024

Bombardamenti in Ucraina, scende in campo Papa Francesco: visita all'ambasciata russa

L’ambasciata russa a Roma
Papa Francesco

Il Papa scende in campo personalmente affinché si risollevino le condizioni di chi è coinvolto nel conflitto in Ucraina e si eviti la tanto temuta "catastrofe umanitaria». «Papa Francesco si è recato oggi all’Ambasciata della Federazione Russa presso la Santa Sede, in via della Conciliazione. Durante la visita, che è durata più di mezz'ora il Papa ha voluto manifestare la sua preoccupazione per la guerra in Ucraina», sintetizza in prima pagina l’Osservatore Romano l’iniziativa senza precedenti del Pontefice, fuori da ogni prassi protocollare. Era prima di mezzogiorno quando, a sorpresa, Francesco è arrivato a bordo di una Fiat 500L bianca in Via della Conciliazione 10, ingresso della rappresentanza diplomatica russa in Vaticano, salendo poi al primo piano per l’incontro con l'ambasciatore Alexander Adveev, che nella sua carriera è stato anche ministro della Cultura. Papa Francesco ha espresso grande preoccupazione per la situazione umanitaria in Ucraina e ha esortato a prendersi cura delle persone, ha detto poi Adveev all’agenzia Ria Novosti. Il colloquio tra i due è durato circa 40 minuti. «La situazione umanitaria in Ucraina è stata al centro del dialogo. Papa Francesco ha espresso grande preoccupazione per la situazione dell’intera popolazione, sia nel Donbass (non ne era a conoscenza) che in altre aree, e ha esortato a prendersi cura dei bambini, prendersi cura dei malati e dei sofferenti, prendersi cura delle persone. Secondo lui, questo è il principale obiettivo cristiano», ha spiegato l’ambasciatore. Un’iniziativa del tutto personale di Bergoglio, fuori anche dai normali canali diplomatici, dettata dall’urgenza di farsi vicino alle vittime della guerra e dalle immagini della popolazione sofferente. Adveev, tra l’altro, ha smentito categoricamente la notizia, pubblicata da alcuni media, che il Papa avrebbe «offerto la sua mediazione per la pace». «Un bel segno». Così mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca e presidente dei vescovi russi, ha definito al Sir la notizia del Papa all’Ambasciata russa. «Innanzitutto è una notizia che mi ha reso molto felice», ha confidato subito l’arcivescovo Pezzi: «È una notizia che può solo che rallegrarci perché il Papa è capace di questi gesti ed è capace anche di farsi ascoltare. Per cui realmente questi passi diplomatici sono sempre i benvenuti: ogni passo che possa scongiurare un peggioramento di una situazione che è già di conflitto, può essere visto positivamente. In ogni caso è un bel segno». Anche l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha accolto con favore l'iniziativa del Papa, auspicando che «il colloquio rappresenti una ulteriore spinta perché il dialogo prevalga sulla forza. Il popolo ucraino che si sta difendendo coraggiosamente, grida al mondo: 'Fermate la guerra'».

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