Chi è Iryna Vereschuk, la vice di Zelensky. Un passato nell'esercito e la lotta in prima linea per i corridoi umanitari

Iryna Vereshchuk è la vicepresidente ucraina e ministra per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati. Rappresenta, dunque, una figura importantissima del governo guidato dal presidente Volodymyr Zelensky ed è una dei pochi esponenti dello Stato ucraino a comparire in video per aggiornare i cittadini sul bollettino di guerra, soprattutto sulle novità che concernono i processi in corso per i corridoi umanitari. Al pari di Zelensky, è al momento nascosta in una località segreta in Ucraina, dalla quale accusa il presidente russo Vladimir Putin di crimini contro l'umanità.

Classe 1979, la Vereshchuk vanta una formazione in studi internazionali presso l'Istituto militare del Politecnico di Leopoli, dove si è laureata con una specializzazione in Informazione internazionale. Dopo essersi laureata, ha servito nell'esercito ucraino come ufficiale per cinque anni. Nel 2006 ha conseguito la laurea in Giurisprudenza, mentre dal 2008 al 2010 ha studiato all'Istituto regionale di amministrazione statale di Leopoli. Nel 2009 ha cominciato il tirocinio all'Ufficio di Gabinetto dei ministri, venendo successivamente assunta come dipendente. Un anno dopo nel 2010 è stata eletta sindaca di Rava – Ruska, la sua città natale, un piccolo comune vicino a Leopoli. Vereshchuk è stata la prima cittadina donna più giovane mai eletta in Ucraina. Nel 2015 ha ottenuto la sua seconda laurea in Scienze della gestione dello Stato. Nel 2019 entra nel partito di Zelensky, lavorando nelle commissioni di Difesa e Intelligence. Il 4 novembre 2021, la nomina a vicepremier e a ministra per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati.

Negli anni passati le simpatie pro Putin

Oggi è una dei suoi avversari più accaniti, ma nel 2013 Iryna Vereshchuk applaudiva Vladimir Putin. L'attuale vicepremier aveva dichiarato che se un politico del genere fosse stato presente in Ucraina, avrebbe sicuramente votato per lui. Qualche anno dopo aveva manifestato il suo scetticismo sull'ingresso del suo Paese nella Nato. Ragionamenti e analisi che ha poi successivamente rinnegato scusandosi.