Sei morti, nove feriti di cui non si conoscono le condizioni, un’area di otto strade blindata dalla polizia, numerose ambulanze, la caccia all’uomo, il video in cui si sente una spaventosa raffica di colpi. È quanto resta dell’ennesima notte di «normale» violenza nel weekend americano. Stavolta è accaduto a Sacramento, in California. Alle due di notte è scoppiata una rissa fuori da alcuni locali del centro, nella zona residenziale di Capitol Park, a poca distanza dall’arena dove giocano i Sacramento Kings di basket. La polizia non ha ancora fornito dettagli su quanto è successo e perché.
Restano i frammenti video e le testimonianze per ricomporre il puzzle. Il breve video di un testimone, messo su Twitter, mostra alcune persone scontrarsi per strada quando, a un certo punto, si sente una raffica di colpi sparati da un’arma automatica. In un altro video si vede gente correre per strada, terrorizzata, e i colpi in sottofondo.
All’arrivo della polizia si è presentata una scena di guerra: corpi ovunque, persone coperte di sangue che si lamentavano. La zona è tutt'ora chiusa al traffico. La polizia parla di «situazione attiva», cosa che può significare la caccia all’autore, o gli autori, del massacro. La strage segue quella di un mese fa, sempre a Sacramento, quando un uomo aveva fatto irruzione in chiesa e aveva ucciso le tre figlie di 9, 10 e 13 anni, una quarta persona e poi si era tolto la vita.
Testimoni citati dai media Usa hanno visto un uomo sparare da un’auto in movimento. Sono stati sentiti sino a 50 colpi. Sui social è stato diffuso un video che di una rissa avvenuta nello stesso momento della sparatoria, il cui collegamento non è al momento accertato.
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