Ucraina, una Pasqua ortodossa di sangue. Due bimbi uccisi a Donetsk. Chiesta tregua a Mariupol
Pasqua ortodossa di sangue in Ucraina. La Russia non concede alcuna tregua umanitaria e continua senza sosta la sua offensiva nel Donbass, mentre i raid tornano a colpire anche Odessa, facendo strage di civili all’indomani delle minacce del comando militare di Mosca sull’intenzione di conquistare l’intera fascia costiera fino alla Transnistria. E a Mariupol, dove ancora una volta sono falliti i corridoi umanitari, è ripreso il martellamento sull’acciaieria Azovstal. L’attacco su Odessa, compiuto nelle prime ore del pomeriggio di ieri , ha provocato almeno 6 morti, tra cui un neonato di tre mesi, e 18 feriti. Nel porto sul mar Nero sono tornate a risuonare insistenti le sirene d’allarme, con la popolazione invitata a rifugiarsi nei bunker. Secondo il Comando aereo meridionale ucraino, sei missili da crociera sono stati sparati dal mar Caspio da bombardieri strategici russi Tupolev Tu-95: due sono stati intercettati dalla contraerea, che ha distrutto anche due droni nemici, utilizzati per correggere la traiettoria dei razzi, ma altri quattro hanno colpito infrastrutture militari ed edifici residenziali, tra cui un palazzo di 14 piani. «Un regalo di Pasqua di Putin», è l’amara constatazione delle autorità locali. A Mariupol, intanto, continua la lenta agonia degli intrappolati tra i tunnel di Azovstal. Sull’impianto siderurgico sono ripresi i bombardamenti, nonostante l’annuncio di Vladimir Putin sulla rinuncia alle tattiche d’assalto per stanare i circa duemila combattenti stimati al suo interno, tra miliziani del reggimento Azov e marines dell’esercito ucraino. E ancora una volta, nessuna via di fuga è stata concessa neppure alle centinaia di civili bloccati nell’acciaieria, tra cui molte donne e bambini anche neonati, come del resto alle migliaia di abitanti della città che attendono da settimane l’apertura di corridoi umanitari. «I russi hanno bloccato l’evacuazione e portato le persone nella città di Dokuchayevsk che si trova nella regione di Donetsk, occupata da Mosca», ha denunciato Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol, secondo cui almeno 200 residenti sono stati di fatto deportati.
La cronaca della giornata
16.00 Profughi in Germania. Dall’inizio della guerra la Germania ha accolto 376.124 rifugiati dall’Ucraina. La maggior parte di loro sono donne, bambini e anziani. Lo riferisce in un tweet il Ministero Federale dell’Interno tedesco. 15.15 Richiesta di embargo totale. «Il fatto che la guerra in Ucraina sia in corso, che la nostra gente, i nostri bambini vengano uccisi, chiarisce che l’attuale politica delle sanzioni è insufficiente. Nuove sanzioni devono essere imposte costantemente». Lo ha detto il capo dell’ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, in un’intervista all’emittente francese TF1, riferisce Ukrinform. «Il sostegno dell’Ue all’imposizione di un embargo completo su energia, gas e petrolio russi, nonché sanzioni contro tutte le banche russe è molto importante per l'Ucraina» ha sottolineato 14.45 L'appello a Papa Francesco. «Diamo il benvenuto a qualsiasi tentativo di trovare la pace. E se l’arrivo di papa Francesco potrà contribuire a questo, noi lo aspettiamo. È anche importante che venga a vedere con i suoi occhi cosa è successo qui». Lo ha detto all’ANSA Andrei Golovin, prete della chiesa ortodossa di Bucha, il paese a nord ovest di Kiev martoriato dai russi, al termine delle celebrazioni per la Pasqua. Far portare la croce a due donne, russa e ucraina, «è una buona idea di unità, ma una delle due parti deve ammettere le proprie colpe e pentirsi», ha aggiunto riferendosi alla Via Crucis a Roma. 14.20 Boom di profughi in Italia. A due mesi dall’inizio della guerra gli ingressi di profughi ucraini in Italia hanno superato quota 100mila. Sono precisamente 100.306, secondo quanto riporta il sito del Viminale: 51.880 sono donne, 12.426 uomini e 36.000 minori. Le città di destinazione dichiarate all’ingresso in Italia continuano ad essere Milano, Roma, Napoli e Bologna. L'incremento, rispetto a ieri, è di 518 ingressi. 13.30 Zelensky si appella a Erdogan. «Ho avuto un’importante conversazione telefonica con Erdogan. Alla vigilia del suo colloquio con Putin, ho sottolineato la necessità dell’immediata evacuazione dei civili da Mariupol, compresa l’acciaieria Azovstal», anche per le «truppe bloccate». Lo scrive su Twitter il presidente ucraino Zelensky. «Abbiamo discusso del processo negoziale, il coordinamento con la Turchia e con altri Paesi sulle garanzie di sicurezza per il nostro Stato. Sollevate inoltre questioni relative alle capacità di difesa ucraine e alla sicurezza alimentare globale, che è minacciata a causa del blocco della navigazione nel Mar Nero», aggiunge Zelensky. 12.01 Uccisi altri due bambini. Avevano 14 e 5 anni le ultime due piccole vittime ucraine. Sono rimaste uccise a Donetsk dove la loro casa è stata distrutta durante i combattimenti tra russi e ucraini, ha comunicato in un tweet il governatore della regione Pavlo Kyrylenko. Nelle ultime due settimane Mosca ha intensificato la sua offensiva nella regione del Donbas, secondo i funzionari ucraini, con pesanti combattimenti segnalati quasi quotidianamente nelle regioni di Donetsk e Luhansk. Secondo l’ultimo rapporto dell’Onu aggiornato al 21 aprile sono 184 i bambini uccisi e 286 quelli feriti dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. 11.00 Tentativo per corridoio umanitario. Un nuovo tentativo per aprire un corridoio umanitario a Mariupol è in corso: la vicepremier Iryna Vereschuk ha annunciato, su Telegram, l’inizio delle operazioni a partire dalle 12 ora locale (le 11 in Italia). Lo riporta la Bbc online. I cittadini che riuscissero ad essere evacuati verrebbero portati a Zaporizhzhia. I passati tentativi di aprire corridoi sono falliti, con accuse reciproche da parte di Kiev e Mosca circa le responsabilità. Vereschuk ha messo in guardia i civili, chiedendo di «stare attenti e vigili": il rischio - ha detto - è che che i Russi possano organizzare un «corridoio parallelo che porti in territori russi». 07:58 Tre civili sono rimasti uccisi sotto i bombardamenti di artiglieria ieri nel villaggio di Kamyanske, nella regione di Zaporizhia. Lo riferisce Ukrinform citando l'amministrazione regionale militare che ne ha dato conto su Telegram."Verso le 2 pm, tre civili sono rimasti uccisi da bombardamenti di artiglieria russa nel villaggio di Kamyanske, nel distretyyo di Vasylivskyi, mentre lavoravano in giardino», si legge nel comunicato cittato da Ukrinform. 07:50 E’ salito a otto morti il bilancio degli ultimi attacchi russi nella regione del Lugansk. Lo riferisce il governatore dell’oblast, Seriy Gaidai. 07:45 I russi hanno collocato missili balistici a corto raggio Iskander a 60 chilometri dal confine ucraino. Lo riferisce lo stato maggiore ucraino, secondo il quale le truppe di Mosca stanno inoltre bombardando le posizioni ucraine con mortai, cannoni e lanciarazzi su tutta la linea del fronte nel Donetsk. 07:40 Le forze russe hanno rapito il console onorario della Bulgaria a Melitopol, città ucraina al momento sotto il controllo di Mosca. Lo ha riferito il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, alla televisione ucraina, riporta l’Ukrainska Pravda. 07:33 Nelle scorse 24 ore le forze armate ucraine hanno abbattuto 17 bersagli aerei russi, nel dettaglio tre aeroplani militari, cinque missili e tre droni. Lo riferisce un portavoce dell’aeronautica militare ucraina, riporta il Kyiv Independent. 07:30 Le forze armate ucraine hanno riconquistato otto insediamenti nella regione meridionale di Kherson, il cui capolouogo è sotto il controllo dei russi. Lo riferisce il Comando Operativo Meridionale delle forze di Kiev, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. 05:00 Lugansk, 6 civili uccisi in bombardamenti russi - Sei civili sono morti in un bombardamento russo in un villaggio della provincia di Luganskh, secondo quanto ha affermato il governatore. «Il villaggio di Girkse ha subito pesanti bombardamenti russi per tutto il giorno», ha detto su Twitter il governatore Seriy Gaidai su Telegram. Lo riferisce la Bbc, sottolineando di non essere in grado di verificare l’informazione in modo indipendente.