«L'impianto sanzionatorio è pienamente operativo in Italia. Nel rispetto dei principi dello Stato dei diritto e dell’economia di libero mercato, che in Italia vigono e sono rispettate, le imprese in autonomia si regolano di conseguenza, così come avviene nei Paesi che hanno un’economia di mercato» Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo al Consiglio d’Europa rispondendo ad una domanda di un delegato conservatore britannico che gli faceva osservare come non tutte le imprese italiane rispettino le sanzioni. «L'Italia è pronta ad eventuali altre sanzioni, senza alcune esitazione,», ha aggiunto.
"Democrazia come condizione per il rispetto della dignità di ciascuno"
«Distensione: per interrompere le ostilità. Ripudio della guerra: per tornare allo statu quo ante. Coesistenza pacifica, tra i popoli e tra gli Stati. Democrazia come condizione per il rispetto della dignità di ciascuno. Infine, Helsinki e non Jalta: dialogo, non prove di forza tra grandi potenze che devono comprendere di essere sempre meno tali». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Consiglio d’Europa invitando a «prendere a prestito» le «parole della guerra fredda» per vedere se ci possono aiutare a riprendere un cammino, per faticoso che sia». «Prospettare una sede internazionale che rinnovi radici alla pace, che restituisca dignità a un quadro di sicurezza e di cooperazione, sull'esempio di quella Conferenza di Helsinki che portò, nel 1975, a un Atto finale foriero di positivi sviluppi. E di cui fu figlia la Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Si tratta di affermare con forza il rifiuto di una politica basata su sfere di influenza, su diritti affievoliti per alcuni popoli e Paesi e, invece, proclamare, nello spirito di Helsinki, la parità di diritti, la uguaglianza per popoli e persone. Secondo una nuova architettura delle relazioni internazionali, in Europa e nel mondo, condivisa, coinvolgente, senza posizioni pregiudizialmente privilegiate», ha spiegato Mattarella.