Giovedì 26 Dicembre 2024

La Corea del Nord lancia tre missili balistici verso il Mar del Giappone

 
 
 

La Corea del Nord ha lanciato tre missili balistici a corto raggio verso il Mar del Giappone, nell’ultima provocazione del regime di Kim Jong-un, che oggi ha confermato anche il primo caso in assoluto di contagio da Covid-19. Si tratta del sedicesimo test missilistico di Pyongyang dall’inizio dell’anno, e del primo dall’insediamento del nuovo presidente sud-coreano, Yoon Suk-yeol, avvenuto il 10 maggio scorso. Il test è avvenuto alle 18.29 locali, dalla base di Sunan, nei pressi della capitale Pyongyang, secondo i rilevamenti di Seul, mentre Tokyo ha confermato il lancio di un solo missile, caduto al di fuori della Zona Economica Esclusiva del Giappone.

Velocità massima cinque volte superiore al muro del suono

I missili, secondo il Comando Congiunto sud-coreano, hanno viaggiato per 360 chilometri raggiungendo un’altitudine di 90 chilometri, a una velocità massima cinque volte superiore al muro del suono (Mach 5). Poche ore prima del lancio, il regime di Kim aveva confermato la presenza della variante Omicron nel Paese, nel primo caso di contagio confermato di Covid-19 dall’inizio della pandemia: il leader nord-coreano ha ordinato il lockdown e le procedure di «massima emergenza» anti-epidemica per «sradicare» la diffusione del contagio e «vincere» la lotta contro il «maligno virus». L’ammissione del primo caso di contagio da Covid-19 aveva spinto l’ufficio presidenziale sud-coreano a ipotizzare «in teoria» forme di assistenza umanitaria alla Corea del Nord. Pur su posizioni dure rispetto alle provocazioni di Pyongyang, il neo-presidente sud-coreano, nel suo discorso inaugurale, ha confermato che rimane aperta la porta del dialogo con il Nord e ha offerto un «piano audace» per rivitalizzare l’economia nord-coreana, qualora Pyongyang decidesse di abbandonare l’arma atomica.

Seul convoca il Consiglio di Sicurezza Nazionale

Toni molto diversi, invece, sono stati usati da Seul, dopo la notizia del lancio dei tre missili balistici a corto raggio: Yoon ha convocato il Consiglio di Sicurezza Nazionale, e l’ufficio presidenziale ha espresso «forte condanna» per i lanci, definendo il test un «grave provocazione». L’escalation missilistica del regime di Kim dall’inizio del 2022 è culminata a marzo scorso, con il lancio di un missile balistico intercontinentale (Icbm) confermato dal regime di Kim, il primo dal 2017. La Corea del Nord ha rivendicato il successo del lancio di un nuovo missile balistico a lungo raggio, lo Hwasong-17, ma molti analisti dubitano delle affermazioni del regime che, invece, avrebbe lanciato nuovamente uno Hwasong-15, già utilizzato cinque anni fa, e di dimensioni inferiori rispetto all’ultimo ritrovato presente negli arsenali di Pyongyang. Sabato scorso, invece, il regime aveva lanciato quello che si ritiene essere un missile balistico da lancio sottomarino (Slbm), mentre il 4 maggio scorso, secondo quanto riferisce Seul, Pyongyang avrebbe lanciato un altro Icbm.

Quali sono le ambizioni militari di Kim Jong

Le ambizioni militari di Kim Jong-un sono andate in scena il 25 aprile scorso, alla parata militare notturna per il novantesimo anniversario della fondazione dell’Esercito Rivoluzionario Popolare di Corea (Kpra) quando Kim minacciò lo sviluppo dell’arsenale nucleare nord-coreano, ma senza alzare eccessivamente i toni della retorica: su piazza Kim Il-sung, nel centro di Pyongyang, oltre allo Hwasong-17, è sfilato anche quello che è apparso agli analisti come un nuovo missile della serie dei Pukguksong - missile a due stadi da lancio sottomarino - ancora non testato: il missile, a propellente solido, potrebbe essere un Pukguksong 6 e rappresenterebbe un avanzamento rispetto ai missili tradizionali a propellente liquido, in quanto più facilmente trasportabile e pronto per il lancio in tempi più rapidi.

leggi l'articolo completo