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Nato, "Sarà una lunga guerra d'usura". Giallo sul generale russo che guidava l'offensiva

La guerra in Ucraina è al centesimo giorno e si continua ancora a combattere. L’offensiva prosegue in particolare nel Donbass. Circa il 20% del paese sarebbe già nelle mani di Mosca mentre si prevedono tempi lunghi per la durata del conflitto. "Circa il 20% del nostro territorio è sotto il controllo degli occupanti", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Le truppe russe - ha spiegato - sono entrate in 3.620 insediamenti in Ucraina. Di questi, 1.017 sono già stati liberati".

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, dopo una visita alla Casa Bianca, a Washington, ha messo in guardia: le guerre, ha detto, "sono per natura imprevedibili" e "pertanto dobbiamo solo essere preparati per il lungo periodo" perché quella in Ucraina "ora è diventata una guerra di logoramento".

'Scomparso' generale capo Forze russe, ipotesi rimozione

E’ giallo sulle sorti del generale russo Aleksandr Dvornikov, che aveva preso il comando unico delle operazioni militari in Ucraina: secondo gli analisti dell’organizzazione russa Conflict Intelligence Team, il generale anche ex capo delle forze in Siria e noto per la cosiddetta 'tecnica Grozny' - bombardamenti a tappeto e indiscriminati sui centri cittadini - sarebbe stato sostituito dal collega parigrado Ghennady Zhidko, ex comandante del distretto militare orientale e viceministro della Difesa. L’analista Ruslan Leviev ha spiegato che potrebbe trattarsi non di una «rimozione» dovuta a un presunto malcontento del Cremlino per il suo operato, ma di una semplice «rotazione» dei vertici militari russi sul campo, «come già visto in Siria». Le sorti di Dvornikov erano finite sotto i riflettori della stampa internazionale pochi giorni fa, quando il New York Times aveva fatto notare che il generale non appare in pubblico da circa due settimane.

Sindaco Mariupol, è catastrofe umanitaria

«Mariupol è oltre l’orlo della catastrofe umanitaria». Queste le conseguenze dell’occupazione russa della "città martire" ucraina secondo il sindaco Vadym Boichenko, il quale ha tenuto a Kiev la sua prima conferenza stampa. «Secondo stime prudenti i morti sono 20.000, il doppio
dei morti durante la seconda guerra mondiale», ha riportato. Il 95% dei palazzi è stato distrutto. Le sepolture improvvisate hanno provocato la contaminazione dell’acqua. Il servizio di raccolta dei rifiuti non è più in funzione. «Per tutta la città c'è un odore terribile», ha aggiunto. «Il principale problema in questi giorni è l’assenza di acqua potabile», ha detto il sindaco a margine. «La temperatura sta salendo, è estate. Ed è un grosso problema che si riflette in una difficile situazione epidemica con un’ondata di malattie infettive». Per questo Boichenko ha invitato i «partner internazionali a mettere insieme le forze per salvare le vite della gente di Mariupol, in modo da stabilire dei corridoi attraverso cui i cittadini possano raggiungere i territori controllati dal governo». Con i cittadini di Mariupol non è possibile comunicare. «I russi hanno distrutto le reti della telefonia mobile. Da allora le compagnie telefoniche ucraine non sono disponibili lì», ha spiegato. I 100 mila cittadini ancora in città non possono uscire. Per spostarsi sia all’interno che all’esterno di essa necessitano di un certificato. «Senza certificato non puoi spostarti. Se stai nella tua casa distrutta non hai bisogno di un certificato», ha riportato il primo cittadino. Il sindaco è sicuro di poter tornare presto nella sua città. «Entro la fine di quest’anno, insieme con i soldati ucraini, quando ci riprenderemo la città, tornerò di certo», ha detto.

Kiev, bombe su Lysychansk, morta una donna

Una donna è morta durante i bombardamenti russi sulla città di Lysychansk, nell’Ucraina orientale: lo ha detto il capo dell’amministrazione
militare-civile della città, Oleksandr Zaika, sottolineando che il 60% di tutte le infrastrutture e degli edifici residenziali cittadini è stato distrutto. Zaika ha precisato che 20.000 persone sono rimaste a Lysychansk, rispetto a una popolazione di 97.000 abitanti prima dell’invasione russa. Lysychansk è una delle uniche due città dell’Ucraina orientale ancora sotto il controllo almeno parziale di Kiev.

Uffici in fiamme a Mosca, 20 persone in trappola

Fino a 20 persone sono intrappolate nel complesso di uffici Grand Setun Plaza, in un quartiere occidentale di Mosca, a causa di un incendio scoppiato oggi. Finora sono state tratte in salvo oltre 120 persone. Non si conoscono per ora le cause dell’incendio.

Per l'ex ministro ucraino c'è Mosca dietro piano di pace italiano

Dietro il piano di pace per l’Ucraina proposto dall’Italia c'è Mosca, che cerca di attuare la sua linea attraverso Paesi terzi: ne è convinto l’ex ministro degli Esteri ucraino Volodymyr Ohryzko. «Questo è sorprendente, perché di solito qualsiasi piano, se riguarda un Paese, viene almeno discusso e persino concordato con quel Paese. Se riguarda te, fare queste cose senza di te è semplicemente immorale - ha detto Ohryzko -. C'è una formula: niente sull'Ucraina senza l’Ucraina. Ma qui non hanno prestato attenzione a questo e hanno subito presentato un piano all’Onu, un’organizzazione assolutamente incapace che non può fare nulla e non farà nulla, perché la Russia bloccherà immediatamente qualsiasi iniziativa ragionevole insieme alla Cina». Quindi, questo piano dovrebbe essere ignorato, ha commentato.

Mosca, Kiev accetti le nostre richieste per salvare vite. Pronti a dialogo ma con rispetto

L’accettazione delle richieste di Mosca da parte di Kiev può salvare vite e territori in Ucraina. Lo ha sottolineato il vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, in una intervista a Al Jazeera. «Il nostro Paese non si è mai escluso dai contatti internazionali. Siamo pronti a parlare». La Russia, afferma Medvedev, è pronta «a condurre un dialogo su qualsiasi questione, ma deve essere basato sul rispetto», deve «tenere conto della sovranità e delle preoccupazioni russe» e «cercare di fornire una sicurezza indivisibile».

Zelensky, con partner studiamo nuove sanzioni

«L'Ucraina ha già iniziato a lavorare, insieme ai suoi partner internazionali, su nuovi pacchetti di sanzioni contro la Russia, che pagherà il prezzo pieno per aver distrutto la vita dei suoi vicini». Lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nell’ultimo videomessaggio.
«L'Unione europea - ha aggiunto Zelensky - si sta gradualmente muovendo verso l’attuazione del sesto pacchetto di sanzioni. Il mondo sta finalmente rinunciando al petrolio russo. E altri Paesi, che producono petrolio molto migliore e più leggero, si stanno preparando a sostituire le forniture russe. Pertanto, in questa direzione si perdono ingenti somme per lo Stato aggressore», ha concluso il capo dello Stato ucraino.

Mosca, al via esercitazioni nel Pacifico con 40 navi da guerra

La flotta russa del Pacifico ha avviato esercitazioni con oltre 40 navi da guerra e di supporto e 20 tra aerei ed elicotteri: lo ha reso noto oggi il ministero della Difesa di Mosca, secondo quanto riporta la Tass. Nel corso delle esercitazioni, ha spiegato il ministero in un comunicato, «i gruppi di lavoro insieme all’aviazione navale rileveranno tra l’altro «i sottomarini del nemico fittizio» e saranno impegnati in operazioni che «coinvolgono bersagli di superficie e aerei». Le esercitazioni dureranno fino al 10 giugno.

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