Kiev: perdiamo senza le armi dell'Occidente. Putin celebra Pietro il Grande e si paragona a lui
Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che le forze ucraine stanno «tenendo duro» nella città orientale di Severodonetsk, dove sono in corso intense battaglie con le truppe russe che potrebbero determinare il destino della regione del Donbas. Secondo il presidente ucraino, «diverse città del Donbas, che gli occupanti ora considerano obiettivi chiave, stanno resistendo». Zelensky ha anche parlato di progressi positivi nelle regioni di Zaporizhzhia e Kharkiv dove le forze ucraine sono in procinto di «liberare la nostra terra». Per Mosca «L'operazione speciale si sta sviluppando secondo i piani militari inizialmente previsti»: lo ha detto il rappresentante permanente di Mosca presso l’Onu, Vasily Nebenzya. Intervistato dalla Bbc, riporta la Tass, il diplomatico russo ha sottolineato che «nessuno aveva promesso di concludere (l'operazione) in tre o sette giorni. Alcuni esperti dicono: 'l'operazione speciale russa è ora in stallo e non sta procedendo al ritmo che era stato inizialmente previsto'. Ma il progresso è in corso. Questo è chiaro». Nebenzya ha quindi spiegato che «uno dei motivi del cosiddetto ritmo lento è che non stiamo prendendo di mira le infrastrutture civili»: le truppe «stanno solo colpendo obiettivi militari e questo richiede tempo».
Aggiornamenti
Scambio prigionieri fra Kiev e Mosca, è undicesimo
L’Ucraina e la Russia hanno effettuato un altro scambio di prigionieri, l’undicesimo di cui si ha conto dall’inizio del conflitto a febbraio, stando a un governatore regionale ucraino. In un post su Telegram, citato dalla Bbc, il governatore di Mykolaiv, Vitaliy Kim, scrive che quattro prigionieri russi sono stati scambiati oggi con cinque ucraini.
Kiev, i soldati russi si rifiutano di combattere
Intere unità di fanteria dell’esercito russo si stanno rifiutando di combattere in seguito alle numerose perdite registrate. E’ quanto sostiene, nel suo bollettino mattutino, lo stato maggiore delle forze armate ucraine citate dalla stampa di Kiev. In particolare, scrivono i militari del Paese in guerra, «l'unità russa nella regione di Kharkov», la cui capitale è la seconda città dell’Ucraina, «si rifiuta di combattere». , "Nelle prime ore del 10 giugno, tutti i membri dell’unità di fanteria motorizzata russa del Primo Corpo d’Armata si sono rifiutati di combattere dopo aver subito pesanti perdite nella regione di Kharkov», secondo l’esercito di Kiev.
Distrutto dai bombardamenti russi il Palazzo di ghiaccio, simbolo di Severodonetsk
"Ghiaccio, pattinaggio artistico, hockey, pallavolo, scuola sportiva, concerti, quasi 50 anni di storia dello sport e dello sviluppo culturale sono andati in fumo». Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Sergiy Gaidai, riportato dall’Ukrainska Pravda.
"Mosca vuole il controllo del Lugansk il 12 giugno, il Giorno della Russia"
Le truppe russe stanno cercando di stabilire il pieno controllo sulla regione di Lugansk entro il 12 giugno, data della celebrazione del Giorno della Russia: afferma il capo dell’Amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai su Facebook. Gaidai ha anche riferito che i combattimenti stanno continuando nella città dell’Ucraina orientale di Severodonetsk e negli insediamenti di Hirske e Popasna: «Severodonetsk regge, ma i russi stanno distruggendo tutto. Il mondo russo è un deserto. Il nemico sta cercando di raggiungere questo obiettivo», ha scritto Gaidai.
"Putin celebra Pietro il Grande e si paragona a lui"
Nei commenti rilasciati alle tv russe in occasione del 350mo anniversario dalla nascita di Pietro il Grande, il presidente russo Vladimir Putin si è paragonato allo zar tracciando un parallelo tra quelle che ha descritto come le loro due imprese storiche gemelle per riconquistare le terre russe: «A quanto pare, spetta anche a noi restituire (ciò che è della Russia) e rafforzare (il Paese). Se partiamo dal fatto che questi valori fondamentali costituiscono la base della nostra esistenza, riusciremo sicuramente a risolvere i compiti che abbiamo di fronte», ha detto, citato dal Guardian.
A Mariupol rischio di grave epidemia di colera
«C'è probabilmente una grave carenza di medicinali a Kherson, mentre Mariupol è a rischio di una grave epidemia di colera. Da maggio sono stati segnalati casi isolati. L'Ucraina ha subito una grave epidemia di colera nel 1995 e da allora ha sperimentato piccoli focolai, soprattutto intorno alla costa del Mar d’Azov, che include Mariupol». E’ l’allarme lanciato dall’intelligence britannica, secondo la quale «i servizi medici a Mariupol sono probabilmente già vicini al collasso: una grave epidemia di colera aggraverà ulteriormente la situazione».
Kiev: perdiamo in prima linea, dipendiamo dalle armi dell'Occidente
Il vice capo dell’intelligence militare ucraina Vadym Skibitsky ha dichiarato che l’Ucraina sta perdendo contro la Russia in prima linea e che ora dipende quasi esclusivamente dalle armi provenienti dall’Occidente per tenere a bada la Russia: «Questa è ormai una guerra di artiglieria. I fronti sono ora il luogo in cui si deciderà il futuro e stiamo perdendo in termini di artiglieria. Tutto ora dipende da ciò che l'Occidente ci dà», ha detto al Guardian.
La Francia potrebbe raddoppiare la fornitura di obici Caesar all’Ucraina
Parigi ne ha già consegnati sei ad aprile e altrettanti verrebbero inviati entro la fine del mese. Lo riporta l’emittente televisiva Europa 1 senza citare fonti. L’annuncio ufficiale, sottolinea, potrebbe arrivare con un viaggio di Emmanuel Macron a Kiev, una prospettiva studiata da vicino dall’entourage del presidente della Repubblica.