Biden, "Zelensky non mi ascoltò su invasione imminente". Mosca risponderà a rinforzi Nato in Polonia
Lavrov: 'Aperti al dialogo ma il tango si balla in due'; poi sulla condanna a morte dei due britannici e del marocchino: 'Non si deve interferire con la Repubblica del Donetsk'. Incontro Papa-Von der Leyen.
Aggiornamenti
Mosca, risponderemo ad aumento delle truppe Nato in Polonia
La risposta della Russia ad un eventuale aumento della task force della Nato in Polonia sarà proporzionata e appropriata. Lo ha annunciato Oleg Tyapkin, direttore del dipartimento per i rapporti con l’Europa presso il ministero degli Esteri russo, stando a quanto riporta l’agenzia Interfax. «Naturalmente, non possiamo e non staremo a guardare mentre la Nato aumenta la sua task force in Polonia. La nostra risposta, come al solito, sarà proporzionata e appropriata, nonché mirata a neutralizzare potenziali minacce alla sicurezza della Federazione Russa», ha precisato.
Von der Leyen torna a Kiev, "Punto su adesione Ue"
«E' bello tornare a Kiev. Con il presidente Volodymyr Zelensky farò il punto sul lavoro congiunto necessario per la ricostruzione e sui progressi compiuti dall’Ucraina nel suo percorso europeo». Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, allegando la foto del suo arrivo nella capitale ucraina.
Alla Russia mancano missili, usa quelli anni Sessanta
«E' probabile che da aprile i bombardieri russi abbiano sganciato decine di missili aria-superficie Kh-22 (nome in codice Nato AS-4 Kitchen), risalenti agli anni Sessanta del secolo scorso»: lo afferma l’intelligence britannica nel suo aggiornamento sulla guerra in Ucraina, precisando che «questi missili da 5,5 tonnellate erano stati progettati per distruggere portaerei con testate nucleari». Queste armi, «quando vengono utilizzate con una testata convenzionale in un attacco al suolo, sono molto imprecise e possono pertanto causare danni collaterali significativi e vittime civili», si legge ancora nel bollettino. «La Russia - concludono gli 007 britannici - sta probabilmente ricorrendo a queste armi poco efficaci perchè ha una carenza di missili più moderni e precisi».
Biden, Zelensky non mi ascoltò su invasione imminente
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che Volodimir Zelenski «non ha voluto ascoltare» gli avvertimenti di Washington prima che la Russia invadesse il suo Paese. «Molte persone hanno pensato che stessi esagerando. Ma sapevo che avevamo informazioni che stava per accadere: Putin stava per attraversare il confine, non c'erano dubbi», ha spiegato durante un’iniziativa a Los Angeles per raccogliere fondi per il Partito Democratico.
Kuleba condanna il 'processo farsa' contro i soldati britannici
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba condanna il «processo farsa» dei tre prigionieri di guerra stranieri accusati di essere mercenari e condannati a morte da un tribunale dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr). «In quanto combattenti - scrive Kuleba su Twitter -, sono protetti dal diritto umanitario internazionale e devono essere trattati di conseguenza. L’Ucraina - aggiunge - continuerà a collaborare con il Regno Unito per garantire il loro rilascio».
Feroci combattimenti nel Donbas
Il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha definito «molto feroci» i combattimenti nel Donbas con l’esercito russo che accusa di voler distruggere tutte le città della regione orientale ucraina. «I combattimenti molto feroci continuano nel Donbas. Ripeto questi nomi ogni giorno: Severodonetsk, Lysychansk, Bajmut, Sloviansk, molti, molti altri», ha detto Zelenzky nel suo consueto punto serale sulla giornata di guerra. Il leader ha parlato della «rovina di città un tempo felici» e dei «crateri lasciati dalle esplosioni: questo è tutto ciò che la Russia può dare ai suoi vicini, all’Europa e al mondo». Ha aggiunto che le truppe ucraine stanno facendo tutto il possibile per fermare l’offensiva degli occupanti e ribadito la richiesta di armi pesanti e artiglieria moderna ai Paesi che supportano Kiev.
A Mariupol demoliti edifici con corpi dentro
Le forze russe che si trovano a Mariupol hanno demolito 1.300 edifici residenziali senza rimuovere centinaia di cadaveri rimasti sotto le macerie. Lo riferisce il sindaco della città ucraina Vadym Boychenko sul canale Telegram del suo Comune. «In un primo tempo - spiega - gli occupanti hanno coinvolto i residenti di Mariupol nelle operazioni di smantellamento dei palazzi ma, quando si sono resi conto del numero effettivo di corpi che venivano trovati, li hanno immediatamente allontanati». "Il numero reale di cadaveri sotto le macerie delle case distrutte è spaventoso - scrive Boychenko . Tra le 50 e le 100 persone sono state uccise in quasi tutti gli edifici distrutti e 1.300 palazzi sono stati abbattuti». Secondo il primo cittadino, almeno 22.000 abitanti sono stati ammazzati durante i primi tre mesi di guerra. «Purtroppo il numero reale delle persone uccise potrebbe essere molto più alto di quanto riportato», secondo Boychenk.