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Guerra in Ucraina, gli effetti in Italia: Gazprom comunica a Eni riduzione del 15% dei flussi

«Eni ha ricevuto comunicazione di una limitata riduzione dei flussi dal proprio fornitore russo relativamente all’approvvigionamento gas verso l’Italia. Eni continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione e comunicherà eventuali aggiornamenti». Lo si legge sulla piattaforma di informazioni privilegiate (pip) per il monitoraggio Remit del Gestore dei mercati energetici. Un portavoce Eni , interpellato dall’Ansa, «conferma che Gazprom ha comunicato una limitata riduzione delle forniture di gas per la giornata di oggi, pari a circa il 15%. Le ragioni della diminuzione non sono state al momento notificate».

Gli effetti della guerra fra Russia e Ucraina e delle sanzioni contro Mosca mantengono in tensione il gas il cui prezzo, pur con un ritmo inferiore alla vigilia, guadagna terreno per la terza seduta consecutiva. Il contratto, scambiato ad Amsterdam, riferimento per il metano europeo, guadagna il 2,6% a 99,65 euro al megawattora. Al taglio del 40% del flusso di Gazprom nel Nord Stream verso la Germania e alla chiusura più lunga del previsto, dopo un incendio, di un impianto di esportazione di gas naturale liquefatto negli Stati Uniti, si è aggiunto oggi il taglio del 15% delle forniture del colosso russo a Eni. E' debole invece il petrolio: il Wti cede l’1,26% a 117,4 euro al barile, il Brent l’1,1% a 119,8 in un mercato attendista. Fra le materie prime agricole in leggero calo il grano duro a 1.142 dollari (-0,59%) e il frumento a 1.061 dollari (-0,35%).

Intanto, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nella conferenza stampa alla vigilia della riunione dei ministri della Difesa, ha affermato che «l'invasione russa dell’Ucraina è la più grande minaccia per l’alleanza euroatlantica in decenni».

Nel frattempo, si aggrava il bilancio delle vittime dall'inizio del conflitto. Quattro civili sono morti nei bombardamenti russi che hanno colpito nella notte la città di Apostolove, nella regione dell’Ucraina orientale di Dnipropetrovsk. «Apostolove è stata colpita dal fuoco nemico. Quattro persone sono state uccise», ha scritto il sindaco Andriy Osa su Telegram, riportato da Ukrinform, avvisando gli abitanti di non toccare oggetti metallici rimasti a terra dopo le esplosioni

In nottata gli attacchi russi hanno colpito nella stessa regione anche i distretti di Kryvyi Rih e Synelnykove.

Nato: servono armi pesanti, forniremo altri aiuti alll'Ucraina

«L'Ucraina ha bisogno di armi pesanti e di equipaggiamenti di ricognizione». «Mi aspetto che al summit gli alleati accorderanno un pacchetto completo di assistenza all’Ucraina per passare dall’equipaggiamento dell’era sovietica all’era atlantica». Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nella conferenza stampa alla vigilia della riunione dei ministri della Difesa. «Stasera incontreremo il ministro della Difesa ucraina per discutere proprio del tipo di armi che servono e come consegnarle», ha aggiunto.

I filorussi, "Aperto corridoio umanitario dalla Azot"

E’ aperto il corridoio umanitario stabilito dalle forze russe e dai separatisti dell’Est ucraino per evacuare i civili asserragliati nell’impianto chimico Azot a Severodonetsk. Lo ha annunciato il rappresentante ufficiale delle milizie dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk, Andrei Marochko, come riporta l’emittente russa Russia Today.

Nei rifugi antiaerei dell'impianto chimico Azot di Severodonetsk, sotto costante attacco dei raid russi, "ci sono ancora 540-560 civili". Lo ha sottolineato su Telegram il capo dell'amministrazione militare-civile della città, Oleksandr Stryuk, secondo quanto riporta l'Ukrainska Pravda. Stryuk ha aggiunto che nel sito ci sono continui combattimenti e tentativi di assalto.

Gli Stati Uniti non spingeranno l'Ucraina a trattare con la Russia un cessate il fuoco. Lo afferma un funzionario del Pentagono. "Non diremo agli ucraini come negoziare, cosa negoziare o quando negoziare. Saranno loro a fissare questi parametri", afferma Colin Kahl, sottosegretario alla difesa, secondo quanto riporta il New York Times.

Le autorità ucraine affermano di aver rinvenuto una fossa comune con corpi di civili nei pressi di Bucha, nella regione di Kiev. Stando alla polizia locale, sono stati trovati i corpi di sette civili vicino al villaggio di Myrotske, molti di loro con "mani legate e ferite di arma da fuoco nelle ginocchia", ha detto il capo della polizia locale, Andrii Niebytov, citato dal Guardian. In un comunicato si sottolinea che i corpi ritrovati sono stati torturati. Sono in corso le operazion i di identificazione. L'ufficio della procura nazionale ucraina ha confermato che è stata avviata un'indagine per crimini di guerra.

"Ramstein-3 dovrebbe essere il giorno in cui la comprensione dell'importanza della forza per raggiungere la pace e costruire un nuovo ordine mondiale sostituisce il desiderio di trovare un compromesso con coloro che ricorrono alla violenza: più armi pesanti e addestramento operativo per le nostre forze armate". Lo scrive su Twitter Andriy Yermak, il capo dello staff del presidente Volodymyr Zelensky alla vigilia della riunione a Bruxelles della 'lega per l'Ucraina' a trazione Usa, altresì detto "gruppo Ramstein". "In hoc signo vinces", conclude Yermak pubblicando la bandiera ucraina ("con questo vessillo vincerai").

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