«La Cina farà tutto ciò che è in suo potere per proteggere la sua sovranità e integrità territoriale» se la presidente della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, visiterà Taiwan: lo ha detto in un briefing con la stampa l’inviato cinese alle Nazioni Unite, Zhang Jun.
«La Cina si oppone fermamente a qualsiasi interferenza nei suoi affari interni da parte di forze esterne», ha rimarcato l’ambasciatore cinese. «Sta osservando molto da vicino» quel che avviene, ha insistito il diplomatico, il quale ha ricordato che «il principio 'una sola Cina' è una linea rossa nelle relazioni di Pechino con gli altri Paesi. «Non permetteremo a nessuno -ha aggiunto- di valicarlo». Zhang Jun ha anche avvertito che la visita minerebbe le relazioni Cina-Stati Uniti e Washington dovrebbe «sopportare tutte le conseguenze».
«Apparentemente una visita del genere è molto pericolosa, molto provocatoria», ha osservato Zhang in una conferenza stampa tenuta in occasione dell’inizio ad agosto della presidenza cinese del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Per il diplomatico, la possibile visita di Pelosi non dovrebbe essere paragonata a quella del 1997, fatta dallo speaker della Camera Newt Gingrich per «un errore iniziale non rende legittimo il quello seguente». Inoltre, «anche la situazione a Taiwan sta cambiando con il supporto di alcune forze esterne. La tendenza di Taiwan verso l'indipendenza si sta ulteriormente sviluppando. Se non intraprendiamo azioni appropriate ed energiche per fermarla la situazione potrebbe essere persino fuori controllo», ha continuato Zhang. L’invito a Washington è di «onorare il suo impegno per il principio della Unica Cina», che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ribadito durante una video chiamata con il leader cinese Xi Jinping la scorsa settimana. Zhang ha concluso assicurando che «faremo tutto il possibile per difendere la nostra sovranità e integrità territoriale».
In attesa della possibile visita di Nancy Pelosi, la speaker della Camera statunitense a Taipei, diversi aerei da guerra cinesi hanno volato vicino la linea mediana che divide lo stretto di Taiwan: lo ha riferito una fonte alla Reuters. Secondo la fonte, oltre ai caccia, anche navi da guerra si sono avvicinate alla linea di demarcazione non ufficiale nello Stretto.
E, d'altra parte, l’esercito di Taiwan si è detto oggi «determinato, capace e fiducioso» di poter proteggere l'isola dalle crescenti minacce della Cina legate a una possibile visita sull'isola della presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi. «Stiamo preparando meticolosamente vari piani e le truppe adeguate saranno inviate per rispondere in linea con i regolamenti di risposta alle situazioni di emergenza e alla minaccia posta dal nemico», ha reso noto il ministero della Difesa di Taipei in un comunicato.
La Cina, intanto, ha sospeso nella notte l'import di beni alimentari da oltre 180 imprese di Taiwan con una mossa che appare come una prima ritorsione contro la possibile visita nell’isola della speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi. I media di Taipei hanno rimarcato che «l'improvvisa mossa delle Dogane cinesi causerà un duro colpo» all’industria alimentare locale, tra agricoltura e pesca. Le Dogane, in base ai rilievi ufficiali, hanno contestato «la violazione delle normative pertinenti e interrotto d’urgenza l’import». Dal 2021 la Cina ha messo al bando ananas e altri beni taiwanesi per la presunta presenza di parassiti e sostanze vietate.
In previsione della visita della speaker della Camera, Nancy Pelosi, a Taiwan, tutte le Borse asiatiche hanno subito un forte calo. Il Nikkei giapponese è in calo dell’1,6%, l’indice Hang Seng di Hong Kong è crollato di oltre il 3%. Anche i mercati della Cina continentale sono in territorio negativo, con lo Shanghai Composite Index in calo del 2,90%, o 94,56 punti, a 3.165,40, e lo Shenzhen Composite Index della seconda Borsa cinese in calo del 3,77%, o 83,04 punti, a 2.119,45.
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