La Casa Bianca ha convocato l’ambasciatore cinese a Washington, Qin Gang, per condannare le esercitazioni militari cinesi nei pressi di Taiwan e per ribadire che gli Stati Uniti non desiderano una crisi nella regione. Lo riferisce il Washington Post. «A seguito delle azioni della Cina di ieri notte, abbiamo convocato l’ambasciatore Qin Gang alla Casa Bianca per parlargli delle azioni provocatorie», ha dichiarato al quotidiano il portavoce della Casa Bianca, John Kirby. Pechino ha deciso di sanzionare la presidente della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, per via della sua visita a Taiwan, definita dal ministero degli Esteri cinese un’iniziativa «malevola» e «provocatoria».
Il dato
Sono 49 i caccia cinesi che hanno volato e superato oggi la parte orientale della linea mediana dello Stretto di Taiwan: è il bilancio finale fornito nella notte dal ministero della Difesa di Taipei, in merito alla seconda giornata di esercitazioni mlitari intorno all’isola dell’Esercito popolare di liberazione (Pla). Tra i jet individuati, sei J-11, dieci J-16 e ben ventiquattro SU-30.
La provocazione del ministro degli Esteri cinese
Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha lasciato due volte la sala degli eventi dell’Asean, il vertice che riunisce le economie del sud-est asiatico, in segno di protesta contro le critiche alle esercitazioni militari attorno a Taiwan lanciate da Pechino in seguito alla visita sull'isola della speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi.
Secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, che cita fonti presenti all’evento, la prima volta è stata in occasione della cena di gala di ieri per i ministri degli Esteri riuniti a Phnom Penh, a cui erano presenti anche Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud; oggi, invece, in compagnia del suo omologo russo, Sergei Lavrov, Wang ha lasciato la sala dei lavori dell’East Asia Summit, quando ha preso la parola il ministro degli Esteri giapponese, Yoshimasa Hayashi, secondo quanto riferito da fonti diplomatiche all’agenzia Kyodo.
Pechino non ha mai nascosto la propria insofferenza verso le critiche sulla questione di Taiwan, e ha manifestato forte disapprovazione alle critiche piovute sulla Cina dall’Occidente per le imponenti manovre attorno all’isola dell’Esercito Popolare di Liberazione, che e difende come «giustificate e legittime».
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