Putin ammette: problemi logistici nell'operazione militare. Un accordo sull'Ucraina è inevitabile
Il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto che «persistono problemi logistici» nell’operazione militare in Ucraina che sono «lontani dall’essere risolti». Lo riporta Inferfax. Putin ha aggiunto che in ogni caso «i problemi più acuti» sono stati risolti. Secondo quanto riferito dal Guardian, nella conferenza stampa di oggi il leader russo ha fatto riferimento in particolare alla fornitura di attrezzature e vestiti ai 300.000 uomini arruolati per combattere in Ucraina negli ultimi mesi, ammettendo le difficoltà e aggiungendo che alcuni di questi problemi si stanno ora attenuando.
"I problemi più acuti sono stati risolti"
Putin ha assicurato che i problemi più acuti con la fornitura all’esercito di tutto ciò di cui ha bisogno durante l’operazione militare speciale del paese sono stati risolti, riferisce la Tass. «Lavoriamo regolarmente con il ministero della Difesa, discutiamo di questi problemi con loro quasi ogni giorno», ha detto il presidente russo, che ha riconosciuto che «ci sono stati effettivamente problemi» e non ha escluso che alcuni ci siano ancora. «Anche se sono certo che stanno diventando sempre meno frequenti, che non sono più così acuti come lo erano all’inizio di questo processo legato alla mobilitazione», ha detto Putin. «I problemi sono lungi dall’essere risolti del tutto, ma è una questione di tempo, quelli più acuti, credo, sono già stati risolti», ha detto Putin, aggiungendo che «il ministero dell’Industria è ora attivamente impegnato in questo».
Putin, un accordo sull'Ucraina è inevitabile
«Alla fine» un accordo sarà inevitabile per mettere fine al conflitto in Ucraina, ha detto Putin, pur esprimendo dubbi sulla «fiducia» che Mosca può accordare ai suoi interlocutori. «Come trovare un accordo? Possiamo trovare un’intesa con qualcuno? Con quali garanzie? Questa è ovviamente tutta la questione. Ma alla fine bisognerà trovare un accordo. Ho già detto più volte che siamo pronti a questi accordi, siamo aperti, ma questo ci obbliga a riflettere per sapere con chi abbiamo a che fare», ha dichiarato il presidente russo a margine di un vertice regionale in Kirghizstan.