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Brasile: assalto dei "bolsonaristi" alle sedi istituzionali. La Polizia riporta l'ordine con le bombe lacrimogene

La polizia brasiliana ha ripreso il controllo del Congresso, del Palazzo presidenziale e della Corte Suprema. Le forze di sicurezza hanno espulso i bolsonaristi sparando bombe lacrimogene. I terroristi sono però ancora concentrati sul prato dell’Esplanada dos Ministèrios, dietro un cordone allestito dai militari, secondo quanto riferisce O Globo. Il Congresso, l’edificio della Corte e il Palazzo Planalto erano stati invasi dai manifestanti golpisti che sostengono l’ex presidente Jair Bolsonaro.

150 bolsonaristi arrestati dopo l'assalto al Parlamento

Almeno 150 sostenitori dell’ex presidente di estrema destra del Brasile, Jair Bolsonaro, sono stati arrestati dopo l’assalto ai palazzi del potere a Brasilia. Lo riferiscono diversi media. Le immagini trasmesse dalla Cnn Brasile mostrano i bolsonaristi vestiti di giallo e verde scendere in fila indiana, con le mani dietro la schiena, la rampa del palazzo presidenziale di Planalto, circondati dalla polizia. In altre immagini si vede un bus pieno di manifestanti arrestati partire in direzione di un commissariato. In precedenza, la polizia al Senato ha annunciato di aver arrestato 30 persone nella Camera. Con il passare delle ore, le forze dell’ordine sembravano riprendere gradualmente il controllo della situazione anche se decine di manifestanti sono ancora sul posto.

Il mondo condanna l’assalto dei bolsonaristi

Il mondo condanna l’assalto dei bolsonaristi ai palazzi del potere a Brasilia e afferma il pieno sostegno, dagli Stati Uniti alla Ue, passando per l’Italia, al presidente in carica, Luis Inacio Lula da Silva. «Ogni atto di violenza contro le istituzioni democratiche deve essere condannato con grande fermezza. I risultati elettorali vanno sempre e comunque rispettati», sostiene il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Condanniamo gli attacchi alla Presidenza, al Congresso e alla Corte Suprema del Brasile. Usare la violenza per attaccare le istituzioni democratiche è sempre inaccettabile. Ci uniamo al presidente Lula nel sollecitare la fine immediata di queste azioni», twitta il segretario di Stato Usa, Antony Blinken. "Condanna assoluta dell’assalto alle istituzioni democratiche del Brasile. Pieno sostegno al presidente Lula, democraticamente eletto da milioni di brasiliani attraverso elezioni giuste e libere», ha twittato il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. Gli ha fatto eco anche l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell: «Sgomento per gli atti di violenza e l’occupazione illegale del quartiere governativo di Brasilia da parte di estremisti violenti. Pieno sostegno a Lula e al suo governo, al Congresso e alla Corte Suprema Federale». Mentre la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, si dice "profondamente preoccupata per quanto sta accadendo in Brasile. La democrazia deve essere sempre rispettata».

Sostegno a Lula è stato espresso anche dal premier spagnolo, Pedro Sánchez, il quale ha condannato «l'assalto al Congresso brasiliano», chiedendo un «immediato ritorno alla normalità democratica». «Il presidente Lula può contare sul sostegno incrollabile della Francia», ha twittato Emmanuel Macron. Stessa reazione del presidente del Messico il quale ha affermato che «Lula non è solo, può contare con il sostegno delle forze progressiste del suo Paese, del Messico, del continente americano e del mondo». Secondo il presidente dell’Argentina, Alberto Fernandez, l'assalto rappresenta un «tentativo di colpo di Stato», mentre il collega del Cile, Gabriel Boric, ha definito «inqualificabile l'attacco ai tre poteri dello Stato del Brasile. Il governo ha tutto il nostro sostegno»

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