Apocalisse tra Turchia e Siria, violento terremoto con oltre un migliaio di morti: nuova scossa
Sono oltre 520 le persone che hanno perso la vita per il terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito nella notte il sud est della Turchia e il nord della Siria. Un’altra forte scossa di terremoto, di magnitudo 7.5, in tarda mattinata, ha colpito il sudest della Turchia negli ultimi minuti. Lo riporta l’Istituto geofisico Usa Usgs. Almeno 284 i morti, e almeno 2.323 i feriti, nelle province turche interessate dal sisma (Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras) ma il bilancio è destinato a salire dal momento che il prefetto di Kahramanmaras - una delle province colpite - ha detto che non è ancora possibile capire quante siano le vittime mentre i danni sono ingenti. Sono almeno 560 le vittime nel nord della Siria dove sono state colpite, oltre alle zone sul confine turco, anche le città di Aleppo, Latakya, Tartus e Hama. La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi. A queste si aggiungono oltre 120 morti nelle zone della Siria controllate dai ribelli. In precedenza, un ospedale aveva riferito all’agenzia di stampa Afp che il terremoto aveva ucciso almeno otto persone nelle aree settentrionali controllate dalle fazioni filo-turche. Il sisma è avvenuto alle 4:17 del mattino (le 2:17 ora italiana) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano. E’ stata una delle due grandi faglie presenti in Turchia, quella Est Anatolica, a scatenare il terremoto che finora ha fatto registrare una ventina di repliche, la principale delle quali di magnitudo 6.7 e molte di magnitudo oltre 5. «Il sisma è avvenuto sulla faglia Est Anatolica, nel punto triplo nel quale convergono il blocco anatolico, quello arabico e quello africano», ha detto all’ANSA il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). «Lungo questa faglia - ha proseguito - avviene un movimento orizzontale, ossia di tipo trascorrente. E’ una faglia che corre dal Mediterraneo verso Nord-Est, quasi fino al Mar Nero, e si ricongiunge con faglia Nord Anatolica che arriva fino a Istanbul». La faglia «è probabilmente arrivata a deformare la costa. Si sono infatti osservate anomalie nel livello del mare in tre punti, in Turchia e a Cipro che hanno fatto scattare l’allerta tsunami. Per tutta la notte - ha detto ancora Amato abbiamo seguito la situazione attraverso i punti di osservazione in Turchia, Grecia e Cipro. In Italia l’arrivo di un’onda di tsunami era previsto intorno alle 6:30 nelle zone a Sud-Est, ma poi l’allerta è stata chiusa». In Turchia centinaia gli edifici sono stati distrutti dal sisma: oltre alle abitazioni, è quasi completamente crollata la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo. Le operazioni di soccorso continuano, si stima che moltissime persone siano ancora sotto le macerie e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan viene costantemente informato sulla situazione. Il Dipartimento della Protezione Civile aveva inizialmente diramato un allarme per un possibile maremoto a causa del sisma in Turchia ma l’allerta è stata successivamente revocata. Gli Stati Uniti hanno dato la disponibilità ad inviare "qualsiasi tipo di assistenza» ad Ankara mentre dall’Azerbaigian è già stata inviata una squadra di 370 persone per aiutare nei soccorsi. Il terremoto è stato avvertito anche nelle province centrali della Turchia e anche in Israele. La Russia ha inviato in Turchia due aerei con 100 soccorritori per aiutare le autorità turche nelle operazioni di salvataggio in corso. Lo rende noto Anadolu. Anche la «presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue costantemente, aggiornata dal Dipartimento della Protezione Civile, gli sviluppi del devastante terremoto che ha colpito la Turchia, al confine con la Siria. Esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite» si legge in una nota di Palazzo Chigi. Al momento «non risultano feriti o morti tra i connazionali» nelle zone colpite dal sisma. Lo rendono noto fonti della Farnesina. «A seguito del violento terremoto che questa notte alle 4:17 ha colpito le regioni della Turchia meridionale e della Siria settentrionale, l’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri ha preso contatto con i connazionali presenti nel paese e sta agendo in stretto raccordo con le rappresentanze diplomatico-consolari italiane dell’area per verificare le condizioni delle comunità italiane nelle zone colpite. Al momento non risultano feriti o morti tra i connazionali», precisa la Farnesina. "A tutti gli italiani presenti nelle zone colpite a qualsiasi titolo, anche temporaneamente, si richiede di registrarsi sul sito «Dove siamo nel mondo» e scaricare la APP «Unità di Crisi" per cellulari, attivando la geolocalizzazione».