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Francia, scontri durante protesta contro il bacino idrico. Decine di feriti, uno è grave FOTO

La rivolta in Francia diventa "verde". Dopo giorni di manifestazioni violente che hanno messo a ferro e fuoco il Paese dopo la riforma delle pensioni approvata dal Governo senza il voto del Parlamento, oggi è stata la volta degli ambientalisti. Una guerra per l’acqua si è scatenata a Sainte-Soline, comune di poco più di trecento abitanti nella regione della Nuova Aquitania, nel cuore della Francia.

Nel mirino i mega-bacini, in tutto 16, che le autorità locali hanno previsto per raccogliere un totale di sei milioni di metri cubi d’acqua da dedicare all’irrigazione dell’agricoltura. Già in ottobre c'era stata una prima contestazione, ed erano stati registrati violenti scontri tra polizia e attivisti. Oggi in migliaia, sotto l’egida del cartello ecologista "Bassins non merci", si sono radunati in corteo nell’area, nonostante il divieto della prefettura. Il clima si è infuocato nelle ore successive, i manifestanti hanno iniziato a lanciare molotov e a bruciare le camionette dei gendarmi che, a loro volta, hanno iniziato a disperdere i manifestanti con gli idranti e i lacrimogeni.

Secondo i dati forniti dal ministro dell’Interno Gerals Darmanin ci sarebbero stati 24 agenti feriti, di cui uno molto grave, e 7 manifestanti. Gli organizzatori parlano di una cinquantina diferiti in tutto. «A Sainte-Soline, l’ultrasinistra e l’estrema sinistra sono di una violenza estrema contro i nostri gendarmi - ha twittato il ministro -. Inqualificabile, insopportabile. Nessuno dovrebbe tollerarlo. Appoggio totale alle nostre forze dell’ordine».

COSA E’ UN MEGA-BACINO

Si parla generalmente di «bacini» o «mega-bacini», ma il termine ufficiale, preferito dai difensori di questi progetti, è «riserva» o «serbatoio sostitutivo». Si tratta di una struttura simile a un cratere circondata da un tumulo alto diversi metri, coperto da un telo di plastica per l’impermeabilizzazione. La sua funzione è semplice: attingere acqua da falde acquifere poco profonde in inverno, quando le precipitazioni sono più frequenti, immagazzinarla all’aria aperta e utilizzarla in estate per irrigare le colture. La Deux-Sèvres Water Coop, che riunisce gli agricoltori che realizzano il progetto, stima che queste opere dovrebbero contenere poco più di 6 milioni di metri cubi, ovvero dal 20% al 30% del volume totale utilizzato per l’irrigazione nel dipartimento

COSA CONTESTANO GLI AMBIENTALISTI

Per le organizzazioni ecologiste, i mega-bacini sono il sintomo di un sistema agricolo ad alta intensità d’acqua, che cerca palliativi per siccità ricorrenti e che mantiene l’illusione che basti un piccolo adattamento ai cambiamenti climatici. Per Jean-Francois Soussana, membro dell’Alto Consiglio per il Clima, questi serbatoi d’acqua potrebbero anche essere un «mal-adattamento». «Avremo bisogno (entro il 2050), di cambiamenti nei sistemi di produzione per ridurre le esigenze di irrigazione e raggiungere un migliore equilibrio con il clima mentre si evolve».

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