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Ana Mena, il sogno di Sanremo e la dedica alle donne: "Non vedo l'ora di cantare su quel palco"

«Dedico questa visibilità festivaliera al talento delle donne, autrici di importanti cambiamenti in tutti i settori. Dare spazio a loro è quello cerco di fare sempre nel mio lavoro di artista». Così Ana Mena, sensibile ed entusiasta, si esprime sulla forza e il talento femminile, assumendo come esempio anche Federica Abbate, autrice tra le più quotate della musica italiana, che firma con Rocco Hunt e Zef “Duecentomila Ore”, brano con cui la popstar spagnola sarà in gara la prossima settimana a Sanremo, a due anni dalla partecipazione come ospite di Riki. Ieri l’artista ha incontrato la stampa in videoconferenza.

«Approdare in gara a Sanremo è un sogno che si realizza – ha detto – Avevo già una cultura musicale italiana grazie a mio padre che mi faceva ascoltare artisti come Ricchi e Poveri, Matia Bazar e Mina. E mentre la mamma mi ha trasmesso l’amore per il flamenco, papà mi ha fatto scoprire il festival di Sanremo. Grazie a lui ho amato brani famosi, tra cui “La solitudine”, “Canzone per te” di Endrigo fino a “Musica leggerissima” di Colapesce e Dimartino”».

Musicalmente interessante il suo pezzo sanremese: «È una canzone speciale su una storia d’amore breve ma emblematica. Ha una melodia malinconica, in contrasto con la base molto sensuale ed energica, peculiarità che mi ha colpita assieme alla narrazione del testo». Un assaggio anche del prossimo album, tutto in italiano, che proporrà un volto inedito, più intimista, di un’artista che ha da sempre un forte legame col nostro Paese.

«Avevo desiderio di far musica in Italia e l’occasione è arrivata quattro anni fa con “D’estate non vale” di Fred De Palma. Non sapevo ancora parlare bene la lingua, ma ne ero attratta per la sonorità suadente, molta vicina allo spagnolo». Dopo un’altra collaborazione con De Palma, “Una volta ancora”, rifatta in spagnolo col titolo “Se iluminaba”, e la partecipazione al Festival nel 2020 come ospite è nato il sodalizio con Rocco Hunt (lo definisce «il mio fratello italiano») con i successi estivi “A un passo dalla luna” (2020) e “Un bacio all’improvviso” (2021), apprezzato anche in Spagna, Francia e Turchia.

Ana Mena ha rinsaldato il legame con l’Italia e soprattutto con il festival di Sanremo grazie a “Mùsica Ligéra”, versione spagnola di “Musica leggerissima”, il brano portato lo scorso anno al festival dai cantautori siciliani Colapesce e Dimartino. Una cover dai grandi numeri, che in Spagna sta scalando le classifiche di tutte le principali piattaforme digitali, prima su iTunes, primo posto su Shazam per quaranta giorni consecutivi, e stabile da diverse settimane in vetta alle classifiche airplay: «Appena hanno attaccato col ritornello io e mio padre siamo rimasti folgorati da questo pezzo – ha affermato - al punto da decidere di postarne una cover su Instagram che con mia grande sorpresa è stata commentata proprio dagli autori».

Per l’artista, che ha collezionato 36 dischi di platino, 2 dischi d’oro e oltre 5 milioni e mezzo di ascoltatori mensili su Spotify, il festival sarà un’esperienza particolarmente emozionante: «Non vedo l’ora di cantare su quel palco e temo di emozionarmi prima dell’esibizione, ma sono lo stesso molto felice e grata». Dedicato all’Italia anche il medley che proporrà con Rocco Hunt al festival durante la serata delle cover, che partirà con “Il mondo” (Jimmy Fontana) e “Figli delle stelle” (Alan Sorrenti) per finire con “Se mi lasci non vale” di Julio Iglesias, tra gli artisti spagnoli che hanno da sempre un legame speciale col nostro Paese.

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