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Caterina Caselli: la mia storia senza rimpianti. Su Rai3 il documentario "Una vita, cento vite"

Caterina Caselli: la mia storia senza rimpianti. Su Rai3 il documentario "Una vita, cento vite".

Il racconto unico e senza tempo di una grande figura della cultura italiana, icona di avanguardia musicale e di costume. E’ il documentario «Caterina Caselli - Una vita, cento vite», in onda in prima visione assoluta stasera, giovedì 10 febbraio alle 21.20 su Rai3 con la regista di Renato de Maria. 75 anni, una prima vita artistica folgorante nella seconda metà dei '60 durata una manciata di anni per sua volontà e una seconda lunghissima come imprenditrice, dopo aver lasciato il palco, sposato Piero Sugar della dinastia della mitica Cgd e scelto di dedicarsi alla musica da produttrice e talent scout di grande intuito. Un flusso ininterrotto di ricordi, gioie, dolori (racconta il suicidio del padre, vissuto, quando aveva 14 anni, «una ferita che mi ha accompagnata e di cui parlo ora pubblicamente» e anche il tentativo di sequestro del marito Piero nella stagione dei rapimenti). Presentato con grandissimo successo alla XVI edizione della Festa del Cinema di Roma, prodotto da Sugar Play in collaborazione con Rai Cinema, il documentario è diretto da Renato De Maria che ha scritto la sceneggiatura con Pasquale Plastino.

La passione per la musica la vocazione di un’intera vita.

Caterina Caselli si racconta in prima persona in un dialogo intenso e serrato, tratteggiando la figura di una donna che ha fatto della sua passione per la musica la vocazione di un’intera vita. Alternando aneddoti intimi a testimonianze pubbliche, emerge il ritratto di una donna che ha attraversato il tempo e spesso lo ha anticipato, attraverso un percorso esistenziale coraggioso, controcorrente, e una vita che non sempre è stata facile: da artista rivoluzionaria negli anni '60 a imprenditrice che ha saputo portare la musica italiana nel mondo. Andrea Bocelli, Elisa, i Negramaro, Ennio Morricone sono solo alcuni dei nomi citati nel documentario, accanto alle straordinarie partecipazioni di Francesco Guccini, Paolo Conte, Liliana Caselli, Mauro Malavasi, Giorgio Moroder, Stefano Senardi, Filippo Sugar.

Una finestra sul mondo della cultura italiana, dagli anni della Beat generation a oggi

L’ampio repertorio di immagini e di canzoni che fa da corredo al film, rende «Caterina Caselli - Una vita, cento vite» un lavoro che apre una finestra sul mondo della cultura italiana, dagli anni della Beat generation a oggi. La direzione della fotografia è di Gianfilippo Corticelli, il montaggio di Clelio Benevento. Uno scrigno di ricordi, volutamente cronologico, volutamente 'staticò, con Caselli sul divano a raccontare la sua vita e le sue esperienze: spiega perchè senza rimpianti ha lasciato il palco, «quegli anni così intensi furono gioia, mi aveva inebriato, ma soffrivo le gare e il 'richiamo della giunglà dopo un pò di anni l’ho trovato lo stesso, aiutando ad emergere gli altri». Si commuove perchè il primo ciak arriva nel giorno della morte «del mio carissimo Ennio», il compositore Morricone che pure era in etichetta.

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