Un periodo duro. In cui fa fatica ad andare avanti. A raccontarlo ancora una volta è Scialpi. Lo aveva fatto lo scorso anno a Rolling Stone, lo ha ribadito al Corriere. Il cantautore, 60 anni compiuti da pochi giorni, in un'intervista di aver investito tutti i suoi risparmi nell'incisione di un nuovo brano ("Let it snow") e di avere bisogno di assistenza: «In questo momento mi trovo in una situazione di estrema indigenza, come il 90% della gente che fa questo mestiere. Faccio parte di una fetta di persone che non sono calcolate né dallo Stato, né dall’immaginario collettivo». Shalpy, al secolo Giovanni Scialpi, lancia così un appello: "Non sono il solo a vivere in condizioni di povertà. Lo stop a ogni attività imposto dal lockdown ha peggiorato le cose. Non dovrebbero essere le multinazionali a ricevere aiuti e ristori dallo Sato, ma le etichette più piccole, indipendenti". La star degli anni '80 spera di rialzarsi tornando a cantare: "Conto sui concerti per riuscire a tornare ad avere una vita 'normale' e potermi permettere di andare dal dentista. Come tutti. E se proprio non riuscirò, forse aprirò un localino a Malaga". Scialpi parla anche dei problemi al cuore. Qualche anno fa ha subito un'operazione: "E' successo dopo Pechino Express - racconta - Sono tornato piuttosto malconcio, del resto se hai problemi di salute mentre sei nella foresta pluviale dove vai? Non bevo e non mi drogo, direi anzi che sono un tipo atletico. Ma l'80 per cento del mio cuore non batte più, più precisamente il 35 per cento di un ventricolo, il 40 di un atrio. Sono vivo grazie al pacemaker".