Jovanotti presenta le Costituzione della sua Repubblica della festa, nove articoli che non solo dettano la direzione che intende intraprendere il «ragazzo fortunato» con la sua festa itinerante, ma suona anche come una presa di posizione politica. Tra i presenti anche il suo super amico e collega Gianni Morandi. Articolo 1: «Il JOVA BEACH PARTY è una Repubblica fondata sul ballo. Si balla da soli, si balla insieme, si balla tutti, si balla con tutti. Si balla sempre. Si balla ovunque. Si balla anche quando non si balla». Articolo 2: «La Repubblica del JOVA BEACH PARTY riconosce ad ogni corpo libertà di movimento, ad ogni testa libertà di immaginazione, ad ogni sogno libertà di realizzazione». Articolo 3: «Nella Repubblica del JOVA BEACH PARTY il cazzeggio è un diritto inviolabile. Abusatene». Articolo 4: «La Repubblica del JOVA BEACH PARTY garantisce ai propri cittadini la possibilità di incontrarsi, guardarsi, ignorarsi, abbracciarsi, amarsi, lasciarsi, ritrovarsi, fondersi, innamorarsi (e anche di non fare niente di tutto ciò). Articolo 5: «La Repubblica del JOVA BEACH PARTY non ha confini: l’unico limite è non darsi dei limiti». Articolo 6: «L'ambiente è l’anima della Repubblica del JOVA BEACH PARTY: per rispettarlo nessuno vi dirà cosa bisogna fare perchè tutti voi sapete già cosa è necessario fare». Articolo 7: «Nella Repubblica del JOVA BEACH PARTY tutti i cittadini sono uguali davanti alla musica (anche se la musica non è uguale per tutti)». Articolo 8: «La Repubblica del JOVA BEACH PARTY sta sempre dalla parte della pace (ma non quella dei sensi). Articolo 9 (e qui si getta a piè pari nel dibattito politico di questi giorni): «Qui vige lo Ius Jova: basta essere parte di questa festa per fare parte di questo popolo».