Ricordate quella canzone (beh, canzone) di Elettra Lamborghini intitolata Musica (e il resto scompare)? Ecco, se dovessimo cercare uno slogan per XFactor 2022 sarebbe più o meno così: “Il resto (e la musica scompare)”. Al tirar delle somme delle tre puntate di audizioni, con tutto quello che è successo – Ambra che fa battute sull’ex Allegri, Fedez e Michielin colonna sonora di una proposta di matrimonio in teatro, Dargen D’Amico che fa lo scemo e Rkomi che lo sembra davvero, comparsate di bambini vip e nonne trash – ci siamo anche divertiti, ma al momento di cambiare canale e fare un primo bilancio di questa edizione tutta nuova e già un po’ usurata (come suggeriscono gli ascolti ancora in calo rispetto alla settimana precedente) ci si accorge che manca proprio lei: la musica. Pressoché dimenticata al momento di mettere insieme la giuria – e i commenti dei “fantasmici quattro” lo hanno confermato – quella che dovrebbe essere la cifra del programma ha latitato sempre di più dopo una prima puntata di buon livello; eppure i concorrenti premiati con quattro “sì” sono stati una buona dozzina in più dei 48 ammessi per regolamento, quindi prima dei bootcamp si è svolto una sorta di spareggio, una ulteriore audizione senza pubblico per scremare questo numero, oggettivamente eccessivo per quanto si è visto in tv in tre puntate. E se in linea di massima gli eliminati sono abbastanza dimenticabili, il problema ora è ricordarsi quelli che sono passati, perché veramente pochissimi hanno dato l’impressione di poter competere al live.
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«Digiamolo», premetterebbe il prossimo ministro dei Beni culturali Ignazio La Russa: fenomeni quest’anno non se ne vedono. E la conseguenza è che i bravi vengono “montati” a dismisura, con i giudici che si lasciano andare a considerazioni da etilometro come Fedez che commenta l’esibizione di Marla, la busker sardo-londinese che graffia Mi sei scoppiato dentro al cuore di Mina (a noi per esempio è piaciuta di più Il mondo nella cover di Iacopo detto Iaco), con un improvvido «Questa per chi ce l’ha contro sono c...i». Gli altri anni non passava (ai bootcamp, va detto) gente come Camilla Musso che cantando La sera dei miracoli di Dalla aveva fatto piangere pure i sedili dell’arena. Casadilego si sta rivoltando nella tomba, e non è neppure morta. Certo, qualcosa di interessante c’è: ma i Disco Sound Paradiso, per quanto simpatici e centrati, non sono né i Maneskin né i Little Pieces of Marmalade, anzi probabilmente non sono nemmeno Le Endrigo. Per il resto qualche bella voce, uno o due pezzi discreti, una squadra di football di rapper pallosi ma convinti, alla fine la più brava è l’insegnante di musica Cinzia convinta a partecipare dai suoi allievi: porta Into the groove di Madonna in versione voce e basso e fa cadere parecchie mascelle, se non sbaglia i brani andrà al live in carrozza e poi lì vedremo se si trasforma in zucca o in scarpetta di cristallo.
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In questo panorama piuttosto sconfortante dal punto di vista musicale, non ci resta che il tavolo, diventato immeritatamente il centro dell’attenzione più che altro per la presenza di Ambra (voto 9). Succede che si presenti un concorrente di origine ghanese e accento bolognese, Samuel, con un imbarazzante brano sul fatto che mangia il pollo con il riso; è evidente che è lì solo per broccolare Ambra e non ne fa mistero, suscitando la gelosia di Dargen D’Amico (voto 6,5) che però non trova di meglio che dire «Hai fatto un plagio di Pasta col tonno di Bello Figo» e mandarlo a casa. Ma il clou della serata è il commento di Ambra: «Se non avessi fatto dodici mesi di psicoterapia dopo l’ultimo ex saresti stato il prossimo, ma sono guarita». La cosa curiosa è che lei è andata in psicoterapia dopo la fine della storia con Massimiliano Allegri, i tifosi bianconeri invece hanno iniziato ad andare quando Allegri è tornato ad allenare la Juve. Ma comunque, Ambra ha vinto (più di Allegri quest’anno, peraltro). Impalpabile Fedez (voto 6), che ci propina nuovamente la storia di quando da pischello ha vinto un torneo di freestyle (già sentita, forse in un’intervista o addirittura in un’altra edizione di XFactor), il problema serio è Rkomi (voto 0): ma il signor Sky gli ha spiegato dove si trova? Cosa deve dire o fare? Insomma, di cosa si tratta? Anche solo i rudimenti? Perché lui, porello, ancora non lo ha capito e annaspa come un pugile suonato tra giudizi brevi quanto scontati, battute incassate senza essere in grado di rispondere, ogni tanto pure qualche “sì” dato completamente a caso. Appello a Nils Hartmann, megadirettore di Sky Italia e deus ex machina di XFactor: mi raccomando, ditegli per tempo che tra qualche settimana c’è il live o nemmeno si presenta. Ancora bene la conduttrice Francesca Michielin (voto 7): carica ma misurata, trova sempre la cosa giusta da dire anche se forse prende una cantonata parlando di “tapping” a proposito di un chitarrista che stava invece utilizzando la tecnica del “fingerpicking”. Ma è normale: si tratta di musica, e quest’anno a XFactor la musica... scompare.
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