Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

XFactor 2022: MTV, Ma è Tutto Vero? Nel disastro generale Rkomi salva Ambra FOTO

Solo una domanda, tanto retorica quanto virtuale, ai quattro giudici e all’intera produzione di XFactor 2022: ma davvero è questo che ricordate di MTV? Barbie Girl e Destinazione Paradiso? Perché è vero che “so’ ragazzi” (anche se Ambra e Dargen hanno più di quarant’anni mentre Fedez e Rkomi sono a cavallo dei trenta), però l’unico brano azzeccato di tutta la puntata a tema è stato Video killed the Radio Star di Trevor Horn – sì, ok, dei Buggles, cioè di Trevor Horn – cantato e suonato in apertura da tutti i concorrenti e che, ricorda la sempre brava Francesca Michielin (voto 7 al netto dei troppi aneddoti personali e sperando di non sentire mai più la parola régaz), aprì le trasmissioni del canale all music nel 1981. Ma in America, perché in Europa MTV arrivò buoni cinque anni dopo e in Italia addirittura nel 1997; in precedenza, lo “sporco lavoro” di catapultare il pubblico italiano nell’era del videoclip era toccato alla Deejay Television di Claudio Cecchetto e soci, mentre MTV si iniziava a vedere sul satellite solo all’inizio degli anni Novanta. Ebbene, di tutto questo – e di molto altro, come vedremo – nel secondo live di XF2022 non v’è traccia, e l’insipienza dei quattro giudici nelle assegnazioni finisce per consegnarci una delle manche più brutte di sempre, la seconda, nella quale si salvano solo gli Omini mentre tutti gli altri avrebbero meritato di andare al ballottaggio; in tutto questo trambusto, grazie principalmente a Rkomi, Ambra si salva clamorosamente dalla seconda eliminazione consecutiva. Ma se Dio (inteso come Ronnie James Dio, che a MTV rimproverava di aver «ucciso la musica heavy metal») vuole, è finita.

In prima fila i dj storici di MTV Italia

Alla Repower Arena ci sono in prima fila diversi dj “storici” di MTV Italia, da Camila Raznovich a Daniele Bossari, e non si può non notare l’assenza di Alessandro Cattelan che proprio a MTV iniziò la sua carriera, prima con Most Wanted e quindi a Total Request Live. Tra le due manche si esibisce poi un eccellente Morgan, che di MTV fu protagonista ma più che altro con i Bluvertigo, mentre ora propone la bellissima Altrove (certamente il suo pezzo più ispirato, primo singolo dall’album solista d’esordio Canzoni dell’appartamento) che nella coda accoglie una doverosa Space Oddity di David Bowie. Ora, anche il Duca Bianco fu molto critico con MTV per il poco spazio riservato agli artisti di colore, ma l’omaggio resta comunque una delle cose più aderenti al (presunto) tema che si siano viste nel corso della puntata. Le assegnazioni, invece, colpiscono per pigrizia e scarsa conoscenza del fenomeno: come ormai è consuetudine, il più accurato è Fedez (voto 8) che fa centro con gli Snow Patrol per Linda, i Beastie Boys per gli Omini e Britney Spears per la sfortunatissima Dadà, fermata dal Covid e sul palco solo in forma di ologramma. La sensazione è che ci vorranno ancora diverse settimane prima di vedere in difficoltà la sua squadra. Blindato.

La crescita di Rkomi

Chi aveva dato l’impressione di essere in grande crescita come giudice è Rkomi (voto 6), che conferma questo trend con i Santi Francesi, ai quali propone Creep dei Radiohead in una versione piuttosto simile a quella che la band di Thom Yorke eseguì durante il suo famoso MTV Unplugged. A questo proposito, però, non si può tacere come in tre ore di programma manchi praticamente qualsiasi altro riferimento agli storici concerti televisivi in acustico (dal mazzo, tra i più citati e influenti: Nirvana, Oasis, Alanis Morissette, Florence & The Machine, e mettiamoci anche Stone Temple Pilots, Eric Clapton e Pearl Jam) che costituiscono l’eredità più scintillante, dal punto di vista musicale, dell’era MTV. Il resto è persino sconcertante, da farti chiedere se MTV sia l’acronimo di Ma è Tutto Vero? Gianluca Grignani per Joelle è un mezzo suicidio, Bjork per Iako uno completo. Non fosse per lui, Ambra sarebbe ancora in corsa per il Levante Award, o meglio ancora ci saremmo tolti dalle scatole i Disco Club Paradiso. In più, si prende una botta di “sordo” da Fedez che gli consiglia la pubblicità dell’Amplifon e si fa cazziare ben due volte dalla Michielin perché, a precisa domanda, non è in grado di articolare più di due-tre suoni gutturali a proposito di MTV e insiste cercando di non giudicare la prova di Lucrezia. Insuperabile (come il tonno).

Dargen

Rispetto a Rkomi, Dargen (voto 5) non azzecca nemmeno un’assegnazione su tre: è un vero miracolo che la sfanghi senza perdere un concorrente, in particolare i Disco Club Paradiso che fanno con Daniele Silvestri quello che prima avevano fatto con Stand by me, e prima ancora con Celentano, e ancor prima con il loro inedito. Anche basta, però. Pure gli A-Ha con Matteo Orsi e i Subsonica con Beatrice c’entrano poco e niente. Mezzo voto in più – ci credereste? Avrebbe meritato ancora meno... – perché è l’unico a uscire dalla “bolla” e riportarci alla realtà con un paio di battute velenose su decreto anti rave e nefandezze varie del governo. Sinistro.

Ambra

Come sapete, questa rubrica ha un debole per Ambra (voto 5). Perché ha tutto per essere la fidanzata d’Italia: bipolarismo, tendenza a contraddirsi, discorsi incoerenti, aggressività latente. Fosse in politica sarebbe “il” presidente del Consiglio. Cerca di liquidare Lucrezia assegnandole forse il pezzo più brutto della storia della musica, ma la sua concorrente ha la fortuna di essere nella manche giusta e così si salva. I Tropea al ballottaggio con un’assegnazione più che decente e una performance di livello sembrano invece il segnale che anche il pubblico da casa non sopporta più la loro giudice. Però il suo commento, sboccato quanto basta, la riabilita. Allegra (hihihi).

La prima manche

Alla prima manche si arriva confusi dalla citata apertura con Video killed the radio Star e quindi ci si aspetta una puntata coerente e soprattutto aderente a quello che MTV ha significato per la televisione e la musica in Italia nell’ultimo scorcio del secolo scorso. In effetti, da questo punto di vista i Subsonica di Tutti i miei sbagli hanno un senso, se non fosse che l’assegnazione a Beatrice (voto 6,5) è totalmente fuori contesto. La cantante palermitana spinge ma non convince, anche se i giudici sbrodolano e sembrano metterla già al sicuro. Molto meglio i Tropea (voto 7,5) impegnati a trasportare nel loro mood il pop di Madonna (Ray of light): la cover è ben fatta e mette in risalto sia le qualità vocali del cantante che la loro solidità dal vivo. Ballottaggio inspiegabile se non con il fattore-Dadà, del quale diremo. Nel frattempo i Santi Francesi (voto 8) si producono nella migliore esibizione della serata con Creep dei Radiohead, una rarefatta cover voce e piano che li proietta in uno scenario completamente diverso da quello visto fino ad ora nelle loro esibizioni. Avrebbe senso anche la rilettura di Toxic di Britney Spears prodotta da Dadà (voto n.g.), se non fosse che il Covid impedisce al talento napoletano di esibirsi e sul palco va un ologramma ripreso da una prova eseguita a casa in settimana. Fedez si butta a pietà e misericordia implorando il pubblico di non penalizzarla e la sfanga: impagabile la sua espressione di stupore quando Michielin annuncia che la sua concorrente è passata. Subito dopo, Dargen prosegue la sua opera di distruzione delle certezze dei suoi ragazzi sottoponendo Matteo (voto 6,5) al «ridicolo oltraggio» di Take on me degli A-Ha. Arrangiamento moscio e lontano anni luce dalla frenesia fumettistica del pezzo originale e perplessità che si aggiunge a perplessità sulle scelte di Dargen. Fortuna che appunto c’è Fedez e soprattutto che c’è Linda (voto 7,5), vocalmente presente ed emotiva il giusto in Chasing cars degli Snow Patrol. Come detto, a sorpresa si salva Dadà e quello a cui sottrae più voti, evidentemente, è Iako che si ritrova all’ultimo scontro.

Una manche "zoppa"

A quel punto, onestamente, chiunque – non solo IlMaxFactor, chiunque davvero –pronosticherebbe un altro ballottaggio “fratricida” con la presenza di due concorrenti della squadra di Ambra. Si tirano fuori dal discorso eliminazione gli Omini (voto 8), perfettamente a loro agio anche in No sleep till Brooklyn dei Beastie Boys, mentre ovviamente Lucrezia (voto 5) appare subito a rischio, fondamentalmente perché la sua assegnazione è vietata dalla Convenzione di Ginevra (Barbie Girl degli Aqua). Non sappiamo cosa passasse per la testa di Ambra, di sicuro si ferma lì in mezzo alle orecchie e non trabocca sul palco, dove l’esibizione finisce per essere quasi imbarazzante. Ma non quanto quella dei Disco Club Paradiso (voto 5), con i quali avevamo già esaurito la pazienza dopo la bruttissima Stand by me dell’altra settimana. Salirò di Daniele Silvestri è un brano finto banale, ma nella loro versione è del tutto privo di spessore. Non è finita, perché a Iako (voto 5) tocca confrontarsi con il delirio di Rkomi e affrontare Hyperballad di Bjork, brano pressoché intoccabile e che sarebbe stato meglio non avesse toccato. Ultima concorrente di questa manche “zoppa” (cinque cantanti anziché sei) è Joelle (voto 6) che da quando ha assunto il nome d’arte non ne azzecca una: nulla contro Gianluca Grignani e Destinazione Paradiso, anche se vorremmo proprio sapere cosa abbia a che fare con MTV. Ma per carità, sicuramente sbagliamo noi. Ballottaggio quindi per Iako contro i Tropea: i “cavalli di battaglia” sono Insieme a te sto bene di Battisti per il gruppo di Ambra e Il mondo di Jimmy Fontana per il cantante di Rkomi, ancora una volta i quattro giudici non sono in grado di decidere e ancora una volta si va al tilt, che fa tirare un sospiro di sollievo ad Ambra e dovrebbe spingere Rkomi a una profonda autocritica.

Il nostro Post scriptum

P.S.: Dice: facile discettare di assegnazioni sbagliate o poco coerenti, ma cosa avreste fatto al posto dei giudici? Beh, abbiamo già accennato al patrimonio di favolose cover acustiche rappresentato da MTV Unplugged. In più, non avrebbero certamente guastato un paio di pezzi che al canale televisivo fanno esplicito riferimento (qualche esempio? Money for nothing dei Dire Straits, Rapture of the deep dei Deep Purple o ancora MTV Get off the air dei Dead Kennedys), oppure qualche altro brano che da MTV è stato celebrato e reso famoso, come l’indimenticabile Sledgehammer di Peter Gabriel che nel 1986 vinse, se non erriamo, ben nove MTV Awards tra i quali quello per il video dell’anno, o per venire all’Italia Zeta Reticoli dei Meganoidi, bellissimo brano sulla tragedia del G8 di Genova che non passò praticamente mai in radio ma fu spinto tantissimo dal canale fino a diventare una hit da quasi 7 milioni di visualizzazioni. E restando alla musica italiana non avrebbe guastato, per dire, qualcosa dei Negrita protagonisti anche loro di un MTV Unplugged da ricordare. Insomma, si poteva fare meglio. Gli ascolti in crescita (+26%) sembrano premiare XF2022, vedremo se sarà vera gloria.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia