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Maneskin, matrimonio in "bianco". Il "sì" a ritmo di rock and roll con tanti vip FOTO

Damiano, Victoria, Ethan e Thomas. Tutti e quattro vestiti di bianco, ognuno con un mazzo di fiori rossi, per dirsi sì.

Victoria vestita da sposa con tanto di velo, come anche Ethan, fa coppia con Thomas. Il batterista, in un ampio abito a bomboniera, sottobraccio a Damiano.

Come in un vero e proprio matrimonio, i Maneskin si dicono sì a Palazzo Brancaccio, a Roma, per celebrare l'uscita del loro nuovo album Rush!, disponibile da domani. Ad officiare la cerimonia, in inglese con tanto di libriccino di rito con il testo delle promesse scambiate, Alessandro Michele, ex direttore artistico di Gucci.

 

I quattro ragazzi si sono giurati "unione" ("non così sacra") eterna nel nome del rock and roll. Ognuno di loro ha promesso solennemente agli altri di rimanere insieme per sempre.
"Il primo matrimonio poligamo del rock and roll di tutti i tempi", con gli ospiti pronti a tirare riso nero sui neo-sposi e torta viola a quattro piani, con tanto di statuine dei ragazzi in cima (e le scritte Rush! e Spotify).

Un altare, quattro panchette, un altare. Non mancano fiori, candelabri e due ali di sedie per gli ospiti, separate da un lungo tappeto rosso, tra specchi, stucchi e un imponente lampadario. Per l'inusuale cerimonia sono arrivati, tra gli altri, Baz Luhrmann, Fedez, Manuel Agnelli, Machine Gun Kelly. Hanno presenziato Dybala, Sabrina Impacciatore, Paolo Sorrentino, Fletcher Donohue, Benedetta Porcaroli, Cathy La Torre, Floria Sigismondi.

Assoli di chitarre, bassi distorti, glam rock e cori da stadio. Bentornati Maneskin. La band romana, che dopo la vittoria a Sanremo del 2021 e quella all’Eurovision Song Contest quello stesso anno è andata alla conquista del mondo,  il quinto, dal titolo Rush!. Di fretta, di corsa, come sono stati gli ultimi mesi di Damiano, Victoria, Ethan e Thomas. Una sensazione di urgenza che trasferisce all’ascoltatore anche sforzo, disciplina, concentrazione, emozioni. I quattro ragazzi pescano a piene mani nel rock della tradizione, citano nei testi gli Smiths, i Nirvana, ma lo fanno a modo loro: sfacciato, irriverente, divertito. Anche urlato. Con Rush! - loro quinto album in studio, quasi uno all’anno dal debutto nel 2018 con Il Ballo della vita - si confrontano con il mercato internazionale (e anche per questo 15 delle 18 canzoni sono in inglese).

E la cosa si fa seria. Prodotto principalmente da Fabrizio Ferraguzzo e Max Martin, l'album è stato registrato in giro per il mondo tra Los Angeles, Tokyo e Italia, in case studio. Il risultato è un lavoro diretto, crudo, dalle tante sfumature. Come la voce di Damiano che si modella, cambia, gioca con i brani, fino a volte a rendersi irriconoscibile. L’apertura assordante di Own my mind lascia il posto alla spinta punk e irriverente di Kool Kids (nella quale rivendicano il loro ruolo nella musica, «I'm addicted to rock n'roll"). Ci sono pezzi orecchiabili come Baby Said o il singolo uscito pochi giorni fa Gossip, con Tom Morello alla chitarra. Ma i Maneskin hanno abituato anche alle ballate energetiche e struggenti come The Loneliest, già fuori, Timezone o If not for you, che sembra dedicata ai rocker maledetti che non ci sono più, oltre alle già conosciute Supermodel e Mammamia.

Un disco che segna la crescita dei quattro ragazzi non solo artistica ma anche personale. Il mondo è loro non più al grido di 'Zitti e buonì (il brano che li ha consacrati), ma di una rinnovata consapevolezza, in cui ognuno di loro ha coscienza del suo ruolo e del suo posto. Anche se in una comunione d’intenti. E chissà se è proprio questo il motivo che li ha portati a festeggiare l’uscita del disco organizzando il giorno prima un evento nella loro Roma: un «matrimonio musicale», targato Spotify, riservato a pochi fortunati. «Spotify is honoured to announce that Maneskin will get married in a Rush», ha postato la band, «invitando» così tutti i fan alle nozze dell’anno, celebrate a palazzo Brancaccio. Intanto, il Loud Kids World Tour, partito ad ottobre scorso con tappe in Nord e Centro America, Canada, ripartirà a febbraio in Europa e nei palazzetti italiani, per concludersi con quattro speciali date-evento allo Stadio Olimpico di Roma, il 20 e 21 luglio, e allo Stadio San Siro di Milano, il 24 e 25 luglio. Per i concerti del 2023 sono stati già venduti 500mila biglietti.

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