Il Prof. Morcellini a Noi Magazine: ecco perché i ragazzi scelgono l'informazione di qualità
In testa ai canali d’informazione maggiormente fruiti e ritenuti affidabili in tempo di pandemia risultano esserci quelli tradizionali (quotidiani e tv) assieme ai siti ufficiali/istituzionali, ritenuti più affidabili rispetto ai social network, alla radio e ad altre fonti, soprattutto per quanto riguarda argomenti particolarmente delicati come i vaccini, che richiedono una conoscenza specifica: questo è quanto emerge da una recente indagine Viacom condotta su un campione di giovani nella fascia di età compresa fra 16 e 30 anni.
A fronte del “dispotismo digitale” al quale si continua ad assistere da anni, la crisi legata all’emergenza Covid ha determinato una presa di coscienza da parte della società - soprattutto le giovani generazioni - chiamata a scegliere un’informazione di qualità veicolata da professionisti responsabili, con la volontà di approfondire la conoscenza dei fatti e partecipare al dibattito pubblico. “Chi s’informa di più si relaziona ai fenomeni critici con maggiore serenità e consapevolezza”: a dichiararlo è il prof. Mario Morcellini, pioniere della sociologia della comunicazione, direttore dell'Alta scuola di specializzazione in Comunicazione e Tecnologie di Unitelma Sapienza, ospite d’onore dell’evento web “Pandemia di solitudini. I giovani, il web, la comunicazione” promosso dalla Società Editrice Sud nell’ambito del progetto “Gazzetta del Sud in classe con Noi Magazine”, patrocinato dall’Università degli Studi di Messina e dall’associazione AlUmnime. Un importante spazio di riflessione che ha visto protagonisti gli studenti messinesi del liceo “Ainis” e quelli calabresi del Polo Tecnico Scientifico “Brutium” di Cosenza e del Liceo classico artistico “Morelli Colao” di Vibo Valentia confrontarsi con il direttore dell'Alta Scuola di Comunicazione e Tecnologie Unitelma Sapienza - dell’Università degli Studi di Roma sul valore della comunicazione, “indispensabile per conoscere a fondo la società attraverso l’analisi dei linguaggi, l’intercettazione dei bisogni e delle priorità e la scelta delle giuste modalità di relazione interpersonale”, ha spiegato Morcellini, già commissario di Agcom. Con lui, gli studenti hanno ampiamente dialogato prendendo le mosse da alcuni dei suoi lavori, fra cui il recente “Antivirus. Una società senza sistemi immunitari alla sfida del Covid”.
Su quanto la pandemia abbia determinato un ulteriore cambiamento dei registri comunicativi, precedentemente avviato dalla multimedialità, “una finestra sul mondo che paradossalmente ha favorito il senso di individualismo e la solitudine, di giovani e adulti”, si è soffermato a lungo il direttore responsabile della Gazzetta del Sud Alessandro Notarstefano, andando al cuore del tema affrontato durante l'incontro. Il direttore ha plaudito a quanto emerso dal report citato da Morcellini, rimarcando il valore del riconoscimento - specie se proviene dai più giovani - di affidabilità rivolto alle testate professionali, ed è intervenuto dalla redazione del giornale per aprire il dibattito assieme alla giornalista della Gazzetta del Sud Natalia La Rosa, responsabile dell’inserto Noi Magazine dedicato al mondo dell’informazione, che ha portato i saluti del presidente e direttore editoriale Ses Lino Morgante e ha moderato l’incontro trasmesso in diretta sui canali YouTube di Gazzetta. Si deve a Mario Morcellini il merito di aver introdotto in Italia un nuovo modello di comunicazione, innovativo non solo sul profilo didattico ma anche divulgativo; nel 2002 Umberto Eco lo nominò presidente della Conferenza nazionale dei corsi di scienze della comunicazione. A delineare il profilo professionale di Morcellini il prof. Marco Centorrino, docente dell'Ateneo di Messina di Sociologia della Comunicazione, il quale ha evidenziato una riflessione comune alle tesi dell’illustre collega: “osservando la qualità della comunicazione si ricava lo stato di salute della società”. Una condizione “inficiata” dall'alterazione nelle relazioni interpersonali e dalle distanze imposte dall’isolamento e dall’uso delle piattaforme informatiche, senza le quali certamente anche la didattica avrebbe subito un arresto. In questo ambito si delinea il ruolo cardine della scuola chiamata a colmare il gap comunicativo dei giovani per evitare, in futuro, ripercussioni negative sull’intero tessuto sociale , ha sottolineato il dirigente scolastico del liceo “Morelli Colao” Raffaele Suppa. Una riflessione condivisa dai colleghi Elio Parisi, dirigente del liceo “Ainis” e Rosita Paradiso del Polo Tecnico Scientifico “Brutium”, i quali hanno evidenziato il valore di questo progetto che, attraverso il rilancio del quotidiano cartaceo, esalta il valore dell’informazione favorendo l’interazione e lo scambio fra gli studenti. Un ponte culturale e comunicativo che unisce due regioni, dando voce ogni settimana agli studenti delle scuole e universitari: è questo, ha ribadito Natalia La Rosa, l’obiettivo di Noi Magazine, che nel numero odierno ha ospitato i contributi delle scuole coinvolte. Ad “amplificare” la voce degli studenti l’organismo delle Consulte regionali, cui è affidato il delicato compito di partecipare al dibattito istituzionale, facendosi portavoce di istanze e proposte; presenti al webinar di oggi la coordinatrice calabrese Franca Falduto con gli studenti Gianmarco Macrì e Nazzareno Carnovale, che, nella giornata dedicata al ricordo delle vittime del Covid, ha raccontato l'esperienza vissuta con tutta la famiglia contagiata dal virus, sottolineando quanto in questi giorni trascorsi in quarantena sia stato importante tenersi in contatto con il mondo grazie agli strumenti digitali. Al webinar hanno partecipato anche la docente e giornalista Tania Toscano, consulente del progetto di lettura, e i giornalisti delle redazioni calabresi di Noi Magazine Giovanna Bergantin, Stefania Marasco, Eleonora Delfino e Domenico Marino.