Apertura, accoglienza, integrazione, ascolto, inclusione: l’attenzione ai bisogni della persona e la valorizzazione della diversità come punto di forza è un’opportunità sulla quale scommettere per rilanciare un percorso di crescita culturale che esige il superamento di quell’individualismo oggi imperante più che mai. “La scuola è una grande agorà dalla quale nessuno deve essere escluso, il luogo dov’è possibile sperimentare una vera evoluzione sociale verso una dimensione nella quale ognuno sappia farsi carico dell’altro”: a dichiararlo è il prof. Antonio Persico, ordinario di Neuropsichiatria infantile dell’Università degli Studi di Messina, Global Senior Leader per l'Italia dell’International Association for Autism Research (INSAR) e direttore del Programma Interdipartimentale "Autismo 0-90" del Policlinico universitario “Gaetano Martino” di Messina, che mira all’integrazione e al potenziamento delle attività clinico-riabilitative, didattiche e di ricerca scientifica sui disturbi dello spettro autistico.
L'esperto in patologie del neurosviluppo è stato protagonista dell’evento web “La scuola che accoglie - Uguali, diversi: non uno di meno”, promosso dalla Società Editrice Sud nell’ambito del progetto “Gazzetta del Sud in classe con Noi Magazine” con l’istituto comprensivo “Giuseppe Catalfamo” di Messina. Assieme al prof. Persico, che ha delineato i tratti di questa “condizione” caratterizzata da un’enorme variabilità della traiettoria evolutiva per la quale risulta insufficiente ogni definizione, sono intervenuti la prof.ssa Antonella Valenti, ordinaria di Pedagogia speciale e coordinatrice del gruppo di ricerca sui Bisogni Educativi Speciali e Autismo (BESeA) dell’Università della Calabria e i Garanti per l’infanzia e l’adolescenza di Messina e Reggio Calabria Angelo Fabio Costantino e Mattia Emanuele. Con loro, gli studenti messinesi e quelli calabresi degli istituti comprensivi “Galluppi-Collodi-Bevacqua” di Reggio Calabria, “Amerigo Vespucci” di Vibo Valentia e l’omnicomprensivo con liceo classico di S. Demetrio Corone, in provincia di Cosenza, hanno avuto la possibilità di affrontare il delicato tema dell’inclusione che, al di là dell’inquadramento ideologico come ha spiegato la Valenti, “viene attuata nelle aule scolastiche favorendo percorsi di partecipazione e riflessione, ma soprattutto veicolando fra gli studenti buone pratiche di comunicazione”. E proprio sul valore delle parole, “che possono curare o pesare come macigni se usate in maniera impropria senza comprenderne l’impatto sulla sensibilità dell’altro” si è soffermato il dott. Costantino, da tempo impegnato in un’azione di sensibilizzazione rivolta ai giovani sulla conoscenza delle risorse ma anche dei rischi della comunicazione digitale in sinergia con la Polizia Postale. In Italia sono 430mila gli studenti con disabilità: la promozione dell’inclusione e delle pari opportunità esige un piano nazionale. Su questo si è soffermato il collega Emanuele, ribadendo l’importanza del coinvolgimento della comunità per favorire il successo scolastico, ridurre i disagi formativi e facilitare l’accoglienza.
La toccante "incursione" di Manuel
“Io sono ugualissimo agli altri, l’autismo non è una malattia, ma una condizione. Tutti siamo uguali, tutti siamo diversi”: a ricordarlo è stato Manuel, lo studente 15enne del liceo scientifico “G. Galilei” di Spadafora, autistico ad alto funzionamento - come lui stesso ha minuziosamente spiegato - che ha raccontato sulle pagine di Noi Magazine e in diretta web, toccando il cuore di tutti, la sua esperienza scolastica: dai primissimi anni, "in cui mi tenevano un po' in disparte", fino al Liceo, dove è approdato in quella che i compagni hanno definito significativamente "una famiglia di cui lui è il Grande Gigante Gentile". Un contributo prezioso, particolarmente efficace, il suo: solitamente degli autistici si parla, senza sentirli parlare. Invece Manuel, con una inattesa consapevolezza e una irrefrenabile voglia di comunicare - così spesso ritenuta, e a torto, incompatibile con l'autismo - ha dimostrato quanto tale condizione sfugga ad ogni cornice, facendo perfettamente comprendere l'importanza di accettare comunque gli altri, anche se ci si trova di fronte a comportamenti inattesi, che non si riesce a capire fino in fondo, “Le nostre capacità sono le nostre scelte”, ha ribadito Federica: la studentessa 12enne del “Vespucci” di Vibo Valentia amante della lettura e in particolare di Harry Potter, che - anche grazie all’impegno della dirigente scolastica Maria Salvia e del corpo docenti da anni impegnati nel “tracciare straordinariamente ciò che è ordinario”- è riuscita a travalicare i confini e i comparti della disabilità. Un impegno comune alle altre scuole che, come ha spiegato Carlo Milidone, dirigente dell’istituto “Galluppi” di Reggio inserito in un quartiere popoloso che da anni accoglie molte famiglie straniere, devono favorire la cultura dell’accoglienza e dell’inclusione anche attraverso la cura degli ambienti di apprendimento. Fondamentale la sinergia con le istituzioni del territorio, le famiglie e le associazioni, ha spiegato il collega Angelo Cavallaro della “Catalfamo”, mentre Concetta Smeriglio, dirigente dell'Istituto di San Demetrio Corone, ha plaudito alla riflessione attorno a una tematica spesso complessa da affrontare, sulla quale i giovani sono chiamati a confrontarsi. Presente in collegamento anche la prof.ssa Giovanna De Francesco, dirigente del Liceo Maurolico di Messina cui è associato il Galilei di Spadafora.
Sulla consapevolezza dell'autismo come "paradigma" di tutte le forme di accoglienza e comprensione dell'altro - specie negli ambienti scolastici: "Chi sa essere comprensivo e accogliente non sarà mai un bullo" - si è soffermata la giornalista della Gazzetta del Sud Natalia La Rosa, responsabile di “Noi Magazine”, il supplemento dedicato all'istruzione che ogni settimana dà voce agli studenti siciliani e calabresi. All’incontro, trasmesso sui canali YouTube di Gazzetta del Sud, sono intervenuti i rappresentanti delle consulte studentesche; in particolare, la coordinatrice della consulta calabrese prof.ssa Franca Falduto e lo studente Clemente Galeano, presidente della Consulta di Vibo, hanno sottolineato il valore della sperimentazione didattica degli ultimi anni, fondamentale nel riconoscimento di un innovativo processo interculturale. Presenti anche la giornalista e docente Tania Toscano, consulente del progetto di lettura, che ha riflettuto sulla differenza fra assistenzialismo e inclusione cogliendo lo spunto lanciato dal pezzo di uno degli studenti dell'Ic Catalfamo, e i colleghi delle redazioni calabresi di Noi Magazine, Giovanna Bergantin, Stefania Marasco, Eleonora Delfino e Domenico Marino.