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Il prof. Scafato agli studenti: siate "cool" scegliete di non bere, l'alcol vi scioglie il cervello

"L'alcol è la prima causa di morte tra i giovani, per gli incidenti stradali ad esso correlati. Ragazzi, l'alcol vi scioglie il cervello: vi fa perdere la memoria, i ricordi, il bello della vita: altro che vivere meglio!. E non c'è un consumo responsabile: dai giovani non va consumato. Siate "cool": scegliete di non bere e soprattutto fatelo con la vostra testa. Siate voi a tutelarvi per primi". Poche parole, quelle giuste: pronunciate dal prof. Emanuele Scafato, direttore del centro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Ricerca e la Promozione della Salute sull’Alcol e le problematiche Alcol correlate e dell’Osservatorio Nazionale Alcol, Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, protagonista questa mattina dell’evento web “La scuola che insegna a stare bene - Giornata di prevenzione dei rischi da alcol e dipendenze” promosso dalla Società Editrice Sud  nell’ambito del progetto “Gazzetta del Sud in classe con Noi Magazine” con l’Asp di Messina e l’Ufficio scolastico provinciale in collaborazione con il liceo scientifico paritario “Empedocle” . Un serrata disamina, tra slide eloquenti, immagini shock e dati sconcertanti,   su un problema che, soprattutto con l’avvento della pandemia, ha assunto contorni inquietanti - a partire dall'età del consumo abbassatasi a 11 anni - sul quale devono essere  proprio i giovani “che non se le bevono tutte” a fare la differenza attraverso “scelte autonome che diventano un rifiuto alla normalizzazione dell’illegalità sempre più spesso avallata dagli adulti”, ha dichiarato lo specialista.

Scafato ha sottolineato il dovere delle istituzioni di “agire come anticorpi sociali”, veicolando percorsi di corretta formazione e informazione e l’importanza, in questo momento di grande emergenza, di “evitare atteggiamenti che mettono a rischio la salute personale e quella degli altri, una variabile che i giovani al di sotto di una certa età non sono in grado di valutare”. Lo specialista - citando personaggi come Daniel Radcliffe-Harry Potter, Lady Gaga, Whitney Houston, tra volti sfigurati, cervelli "bucati" dall'alcol, notizie di tremendi incidenti, e auto condotte da ubriachi  in discesa dalla scalinata di Trinità dei Monti -  ha parlato ai ragazzi di situazioni che conoscono bene e in cui possono facilmente trovarsi ("l'alcol abbassa le difese, esponendovi anche ad abusi, in presenza e persino via web") descrivendo com’è cambiata negli ultimi anni la percezione del consumo di alcol: degli 8 milioni e mezzo di consumatori a rischio in Italia, un milione sono minori al di sotto dell’età minima legale.

Dal punto di vista fisiologico l’organismo è in grado di metabolizzare un’unità alcolica (12 grammi di alcol puro pari a un bicchiere di vino rosso o a un boccale di birra) in circa 1-2 ore; tutto quello che supera questa capacità epatica provoca danni; quello maggiore deriva da un consumo elevato o comunque concentrato, ristretto nel tempo (il cosiddetto binge drinking). Fino ai 25 anni, in particolare, l’alcol interferisce nello sviluppo del cervello determinando inevitabili deficit cognitivi e non solo; abbassa le difese immunitarie predisponendo a un maggiore contagio (dato inquietante nell'epoca Covid) e “invalidando” l’efficacia dei vaccini. Tante le domande - riguardanti anche le droghe leggere, la dipendenza digitale, la pubblicità degli alcolici - poste da parte degli studenti messinesi e calabresi, alle quali il professore ha risposto con grande disponibilità, sottolineando alcuni aspetti negativi legati alla diffusione delle fake news attraverso la rete, invitando i ragazzi a rivolgersi a chi sta loro vicino e non al "dottor web" e incoraggiando i giovani a “non percepire il controllo come limitazione della libertà o rischio di essere emarginati dal gruppo”, ma a essere sempre quella “voce fuori dal coro capace di attivare strategie di prevenzione e sensibilizzazione”.

Un lavoro sinergico al quale scuola e mondo dell’informazione sono chiamati per favorire fra i giovani lo sviluppo di un pensiero critico che  permetta di non essere “schiavi di alcuna dipendenza”, ha detto il presidente e direttore editoriale della Ses Lino Morgante intervenuto dalla redazione della Gazzetta del Sud. Una responsabilità alla quale le istituzioni non si sono mai sottratte: “la scuola è il luogo nel quale si impara a vivere”, ha detto la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Messina Ornella Riccio ricordando il protocollo d’intesa attivato nei mesi scorsi con le autorità locali. “Fare prevenzione veicolando una buona e corretta informazione è tra le nostre priorità”: ha dichiarato il direttore dell’Asp Dino Alagna, intervenuto assieme al direttore del Servizio di recupero dipendenze Piero Russo, il quale ha sottolineato la risposta positiva degli studenti delle scuole rispetto ai percorsi di sensibilizzazione avviati sul territorio. Grande plauso è stato espresso dai dirigenti scolastici, Angelo Miceli dell’Empedocle, Sara Giulia Ajello dell’Istituto d’istruzione superiore di Cariati (Cosenza) e Caterina Calabrese del liceo scientifico Berto di Vibo Valentia, che hanno accolto con entusiasmo la proposta di aderire a questa giornata e al progetto “Gazzetta del Sud in classe con Noi Magazine”, che promuove il dialogo dei giovani con le istituzioni e non solo. All’incontro, trasmesso in diretta sul canale YouTube di Gazzetta del Sud (dov'è stato seguito in diretta da migliaia di studenti e dove il fil video rimane disponibile per tutte le scuole che ne vogliano programmare la visione) e moderato dalla giornalista Natalia La Rosa responsabile dell’inserto Noi Magazine - che ha ringraziato per la collaborazione l'Istituto Superiore di Sanità sottolineandone il fondamentale ruolo nella prevenzione e corretta informazione sanitaria - è intervenuta la docente coordinatrice delle Consulte studentesche della Calabria Franca Falduto con lo studente Clemente Galeano; presenti anche la docente e giornalista Tania Toscano consulente del progetto e i colleghi delle redazioni calabresi di Noi Magazine.

Hanno aderito all'iniziativa: Liceo scientifico “Empedocle” di Messina: dirigente Angelo Miceli, docente referente Anna Zappalà;  Liceo “Ainis”: dirigente Elio Parisi, docente referente Cesare Natoli; Istituto d’istruzione superiore “Antonello”: dirigente Laura Tringali, docente referente Caterina Mafodda; Liceo scientifico “Seguenza”: dirigente Lilia Leonardi, docente referente Maria Teresa Latino; Collegio “S. Ignazio”: dirigente Maria Muscherà, docente referente Annalisa De Vito; Istituto comprensivo “Manzoni Dina e Clarenza: dirigente Concetta Quattrocchi, docente referente Giusy La Fauci; Liceo Scientifico “G. Galilei” di Spadafora: dirigente Giovanna De Francesco, docente referente Antonino Cardone; Ite Fermi di Barcellona Pozzo di Gotto: dirigente Antonietta Amoroso, docente referente Irene Giunta; Istituto d’istruzione superiore “Alessandro Manzoni” di Mistretta: dirigente Virginia Ruggeri, docente referente Marinella Modica; Istituto d’istruzione superiore “Merendino” di Capo D’Orlando: dirigente Maria Ricciardello, docente referente Maurizio Gazzo; Istituto d’istruzione superiore “Caminiti Trimarchi” di S. Teresa: dirigente Carmela Maria Lipari, docenti referenti Alessia Vanaria e Concetta Gussio; Istituto d’istruzione superiore “Borghese Faranda” di Patti: dirigente Francesca Buta, docente referente Rosaria Bonfante; Istituto tecnico tecnologico - Liceo scientifico scienze applicate “Copernico” di Barcellona P.G.: dirigente Laura Calabrò, docente referente Maria Rappazzo; Liceo scientifico “Berto” Vibo Valentia: dirigente Caterina Calabrese, docente referente Rosamaria Cantafio; Istituto d’istruzione superiore di Cariati (Cosenza): dirigente Sara Giulia Aiello, docente referente Concetta Cosentino.

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